Sono stati assolti «perché il fatto non sussiste», il padre, la madre e il fratellastro di una ragazza che, dall'età di 5 anni, avrebbe subito maltrattamenti e abusi sessuali nella sua stessa famiglia, che da diversi anni si era trasferita in una casa di Tramonti, in Costiera Amalfitana.

È di due giorni fa la sentenza in appello, che ha ribaltato il verdetto di primo grado, tenendo conto anche di una nuova consulenza che ha riferito che la vittima sia "incapace" di testimoniare su alcuni dettagli della vicenda.

L'inchiesta era partita nel 2017 a seguito di una segnalazione del vicinato. Successivamente, i militari avevano raccolto elementi che raccontavano di una storia di degrado nella quale si sarebbe trovata la vittima, diventata oggetto di abusi sessuali consumatisi all'interno di casa sua.

Dalle indagini era infatti emerso lo stato di abbandono materiale e morale in cui versava la ragazzina, che all'epoca aveva appena 10 anni, non nutrita adeguatamente, percossa per futili motivi e costretta a pulire la casa e a badare alla sua sorellina.

Alcuni fatti erano stati poi confermati da alcuni testimoni, mentre per altri vi sarebbe stata una forte suggestione della piccola.

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