Tu sei qui: CronacaSciolto per camorra il Comune di Caserta: accertati gravi condizionamenti della criminalità organizzata
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 19 aprile 2025 13:46:30
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato lo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni della criminalità organizzata, con affidamento della gestione a una Commissione straordinaria per diciotto mesi. Lo rende noto un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, nel quale si parla di «accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata che compromettono il buon andamento dell'azione amministrativa», come previsto dall'art. 143 del Testo Unico degli Enti Locali.
A motivare il provvedimento è stata la relazione della Commissione d'accesso, inviata la scorsa estate al Viminale, che ha fatto emergere un quadro preoccupante di intrecci tra amministrazione e ambienti camorristici, appalti pilotati e corruzione elettorale.
L'inchiesta chiave risale al giugno 2024, quando la Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata da Pierpaolo Bruni, indagò su esponenti politici e funzionari del Comune, tra cui l'ex assessore Massimiliano Marzo e l'ex vicesindaco Emiliano Casale. Tra le accuse, quella di voti comprati da imprenditori legati ai clan, in cambio di futuri affidamenti. In particolare, sarebbero emersi collegamenti con il clan Belforte di Marcianise e il sostegno alle candidature dei due ex amministratori.
Nella lente della Commissione anche appalti sospetti, come quello per il parcheggio interrato di via San Carlo, affidato all'imprenditore Michele Patrizio Sagliocchi, ritenuto vicino a Michele Zagaria, boss dei Casalesi. Il dirigente comunale Franco Biondi, imputato in quel processo, è coinvolto anche in altre indagini recenti, tra cui quella sugli appalti per il verde pubblico, che ha portato al suo arresto nell'autunno scorso (oggi in libertà).
Ad aggravare la posizione del Comune, il fatto che il sindaco Carlo Marino, in carica dal 2016 e presidente regionale dell'Anci Campania, sia già a processo per una vicenda del 2021 relativa a presunti appalti truccati nel settore dei rifiuti.
Non si è fatta attendere la reazione del primo cittadino: «È un atto politico e amministrativamente abnorme. Lo impugneremo al Tar del Lazio. Si tratta di una decisione contro la città e i cittadini casertani. Chiederemo l'accesso agli atti per valutare ogni passo».
Con lo scioglimento, Marino è costretto anche a lasciare la guida dell'Anci Campania, ruolo che ricopriva dal 2019. In una nota inviata ai sindaci della regione, ha voluto salutare e ringraziare i colleghi: «L'Anci Campania è solida e pronta a reagire. Il Direttivo regionale, in coordinamento con Anci nazionale e il presidente Gaetano Manfredi, gestirà la fase transitoria», ha scritto. «Ringrazio di cuore lo staff, il segretario Aniello D'Auria e tutti i sindaci che hanno condiviso con me battaglie e progetti. Anche da un ruolo diverso, continuerò a sostenere la nostra voce con lo stesso impegno».
Caserta non è l'unico Comune sciolto nella seduta del Consiglio dei Ministri: insieme a essa, il Governo ha disposto lo scioglimento di Aprilia (Lazio), Casabona e Badolato (Calabria), colpiti da infiltrazioni mafiose o ‘ndranghetiste. In tutti i casi, le amministrazioni erano già commissariate o al centro di complesse inchieste giudiziarie.
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