Tu sei qui: CronacaIl femminicidio diventa reato ed è punibile con l'ergastolo: approvato il Ddl con pene più dure
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), sabato 8 marzo 2025 11:16:54
Il femminicidio non è più soltanto un termine per indicare l'uccisione violenta di una donna, ma diventa un reato autonomo con pene più severe. Con l’approvazione del nuovo schema di disegno di legge, il Consiglio dei ministri ha introdotto ufficialmente il delitto di femminicidio nel sistema giuridico italiano. Il provvedimento prevede la massima pena, l’ergastolo, per chi uccide una donna per motivi legati alla discriminazione, all’odio di genere o per ostacolare l’esercizio dei suoi diritti e della sua libertà personale.
Il Ddl, promosso dai ministeri della Giustizia, dell’Interno, per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità, delle Riforme istituzionali e Semplificazione normativa, introduce anche un pacchetto di misure per contrastare la violenza sulle donne e rafforzare la protezione delle vittime. Tra queste, la limitazione dell’accesso ai benefici penitenziari per i condannati per reati rientranti nel "Codice Rosso", l’inasprimento delle misure cautelari, nonché il diritto per i familiari delle vittime di essere informati in caso di scarcerazione o modifica delle misure restrittive nei confronti dell’aggressore.
La premier Giorgia Meloni ha definito il provvedimento "un altro passo in avanti nella lotta ai femminicidi", sottolineando l’impegno del governo per contrastare un fenomeno che nel 2024 ha registrato una vittima ogni tre giorni e che, nel 2025, conta già sei donne uccise.
Oltre all’introduzione del reato di femminicidio, il disegno di legge prevede un aumento delle pene per i reati di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, revenge porn e mutilazioni genitali femminili. Pene più severe sono previste anche per chi provoca lesioni permanenti al volto, come nel caso delle aggressioni con l’acido, e per chi costringe una donna a subire violenze sessuali con la forza.
Una delle novità principali riguarda il ruolo della magistratura: i pubblici ministeri dovranno ascoltare direttamente le vittime, senza delegare l’audizione alla polizia giudiziaria, e saranno sottoposti a un obbligo di formazione specifica sui reati di violenza di genere. Inoltre, la normativa prevede che le vittime vengano informate dell’eventuale uscita dal carcere del loro aggressore.
Per la ministra alle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, l’introduzione di un reato specifico di femminicidio rappresenta "una svolta non solo giuridica, ma anche culturale", perché mira a creare una maggiore consapevolezza sociale sul tema. La ministra per le Riforme istituzionali, Elisabetta Casellati, ha annunciato che il nuovo Ddl sarà la base per un futuro testo unico sui diritti delle donne, mentre il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha definito la riforma "un risultato epocale", sottolineando l’importanza di dare maggiore centralità alle vittime nei procedimenti giudiziari.
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