Tu sei qui: CronacaFondi europei non spesi correttamente in Costa d'Amalfi: prosciolti i 45 pescatori di Cetara
Inserito da (redazionelda), sabato 19 gennaio 2019 09:51:08
Tutti prosciolti, perché il fatto non sussiste, i pescatori della Costiera Amalfitana che erano stati accusati di malversazione ai danni dello Stato.
A disporre il non luogo a procedere è stato il giudice Maria Zambrano: per il gup «stante la natura del finanziamento, concepito come indennizzo per la cessazione dell'attività di pescatore, e la genericità dell'impegno ad una riconversione professionale che - a differenza della cancellazione dal registro dei pescatori non andava neanche anticipata in termini meramente progettuali - la mancata destinazione delle somme percepite ad intraprendere altre attività non può ritenersi una condotta penalmente rilevante».
Quarantacinque gli imputati, quasi tutti id Cetara, accusati di aver destinato ad altri scopi le somme stanziate dall'Unione europea per la riconversione delle loro attività e aver sperperato, così, una somma che nel totale arriva a 1 milione e 800mila euro. Gli inquirenti avevano emesso per tutti un avviso di conclusione delle indagini con l'ipotesi di malversazione, per non aver investito in nuove attività imprenditoriali i 40mila euro provenienti dal Fep 2007/2013, il Fondo europeo per la pesca. Quel finanziamento era stato disposto come compensazione per la cancellazione dal registro dei pescatori marittimi, per consentire a chi abbandonava il settore (da tempo in crisi) l'avvio di nuove imprese, magari nel pescaturismo. In Campania ne risultano beneficiari in trecento, ma secondo le verifiche della Guardia di Finanza sarebbero in pochissimi ad aver impiegato i fondi pubblici per lo scopo a cui erano destinati. E oltre che sulla Costa amalfitana i riflettori della magistratura salernitana si sono accessi anche sul Cilento, dove l'indagine è ancora in corso. In parallelo ai procedimenti penali è scattata inoltre un'inchiesta della Procura regionale della Corte dei conti, che tra l'area salernitana e quella napoletana ipotizza un danno erariale di circa 8 milioni. E non ne avrebbe sofferto solo la Ue, perché i 40mila euro erano solo per la metà a carico della Comunità Europea, mentre il 40 per cento gravava sul Governo italiano e il restante 10 sulla Regione. Ora i 45 pescatori della Costiera Amalfitana hanno venti giorni di tempo per provare a chiarire la loro posizione, chiedendo di essere interrogati o presentando memorie difensive.
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