CronacaElettrodotto sui Monti Lattari: Wwf e Italia Nostra contro Terna

Elettrodotto sui Monti Lattari: Wwf e Italia Nostra contro Terna

Inserito da (redazionelda), sabato 26 dicembre 2020 09:47:00

Wwf e Italia Nostra contro Terna per il progetto di un nuovo elettrodotto nella penisola sorrentina. Attraverserà il Parco dei Monti Lattari e consentirà il raddoppio della potenza, la quale passerà da 60 a 150kV. L'intervento è stato bocciato una volta dalla Regione Campania, che all'epoca si espresse in sostituzione del Parco, nel 2013. Riproposto nel 2014, è stato approvato da Palazzo Santa Lucia. A darne notizia il Corriere del Mezzogiorno in un articolo a firma di Fabrizio Geremicca.

 

Ha avuto il via libera definitivo dal ministero dell'Ambiente nel 2019. Il punto però è che, secondo le due associazioni ambientaliste le autorizzazioni non avrebbero mai potuto essere concesse per il contrasto stridente tra il progetto e le norme di salvaguardia - in qualche modo si potrebbero definire la carta di identità - del parco regionale.

"Esse prevedono - scrivono Claudio d'Esposito e Massimo Maresca, i referenti del Wwf e di Italia Nostra in penisola sorrentina - che non possano essere installati nella riserva naturale nuovi impianti per la produzione ed il trasporto di energia elettrica superiori ai 60kV. Consentono esclusivamente la manutenzione degli impianti esistenti".

Il nuovo elettrodotto, però, secondo le due associazioni, si configura come una nuova opera e certamente non può essere contrabbandato come intervento di manutenzione della rete esistente.

 

"Parliamo - sottolineano - di 37 nuovi piloni di altezza considerevole ed insistenti ciascuno su una superficie (la base) di 50 metri quadrati. L'impatto ambientale di tali opere sarà inevitabilmente notevole anche perché per la costruzione sarà necessario aprire nuovi sentieri, strade carrabili e camminamenti tra la vegetazione. Giova ricordare che le norme di salvaguardia del Parco lo vietano espressamente".

 

Il documento redatto dal Panda e da Italia Nostra paventa danni per la fauna, per i grandi alberi monumentali, per le sorgenti ed una generale compromissione del territorio. Fa riferimento, poi, alla incompletezza dell'analisi della commissione tecnica di verifica per l'impatto ambientale.

Rileva, ancora, che taluni dei nuovi piloni saranno collocati, nel territorio di Positano, in zona 1 del piano urbanistico territoriale della penisola sorrentino - amalfitana, che impedisce ogni trasformazione del suolo e non consente l'attraversamento da parte, tra l'altro, di elettrodotti.

Ce n'è quanto basta, insomma, secondo le due associazioni, per chiedere a Terna di cambiare rotta e di cercare soluzioni diverse.

 

La società, però, è di tutt'altro avviso ed intende andare avanti sulla strada già intrapresa. "L'intervento è stato progettato - sostiene Terna - per ridurre al minino l'impatto sul territorio coinvolto. Per ogni tratto della nuova linea elettrica, infatti, sono stati scelti il percorso, la tecnologia e il sistema di costruzione più adatti. In particolare, per quel che concerne il Parco Regionale dei Monti Lattari, dove possibile, la nuova linea ripercorrerà quella esistente, che verrà poi demolita, evitando in questo modo consumo aggiuntivo di suolo. Nelle aree più naturali i sostegni saranno elitrasportati, non sarà quindi necessario costruire piste di accesso e grandi impianti di cantiere. Al termine dell'intervento, saranno 20 i chilometri di vecchie linee demoliti all'interno del Parco, ed in generale, a valle della realizzazione dei nuovi collegamenti si procederà con la demolizione di 58 chilometri e 162 tralicci delle vecchie linee, in tutta l'area coinvolta dall'opera".

La società rivendica, inoltre, di avere condiviso il percorso con i sindaci, con Legambiente e con altre associazioni ambientaliste.

Il Parco dei Monti Lattari non ha assunto una posizione ufficiale sulla vicenda, ma c'è grande preoccupazione e perplessità. Il timore, tra l'altro, è che l'abbattimento dei vecchi tralicci non preveda anche la rimozione delle grosse basi in cemento nel terreno e che, dunque, il consumo di suolo del nuovo elettrodotto si sommi a quello già avvenuto con il vecchio impianto.

Si fa notare - ancora - che l'altezza dei nuovi piloni sarà superiore a quella dei vecchi. Proprio il Parco, peraltro, potrebbe giocarsi ancora una carta importante per evitare che l'elettrodotto attraversi il suo territorio. E' ente gestore, infatti, anche dei siti di interesse comunitario al suo interno: sic e zps. Una commissione presieduta da Simona Capasso, naturalista molto apprezzata, e composta da altre due persone dovrà esprimersi in merito alla compatibilità dell'opera con la tutela dei siti di interesse comunitario. Quanto ai Comuni della penisola sorrentina, si sono da tempo schierati con Terna. Allettati, forse, anche dalla possibilità che i subappalti per le opere a terra alimentino un circuito economico locale e garantiscano lavori ad imprese del territorio.

Foto: Alessandro Mennella

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