CronacaDisabile 'maltrattato' ad Amalfi, la replica del comandante Martingano:«Contrassegno disabili non sia salvacondotto»

Fermi all'incrocio

Disabile 'maltrattato' ad Amalfi, la replica del comandante Martingano:«Contrassegno disabili non sia salvacondotto»

«Finché il rispetto delle regole non diventerà Regola di Vita per l’intera società ed anche per i disabili, non potremo nutrire nessuna speranza di vivere un futuro migliore in un mondo migliore»

Inserito da (redazionelda), giovedì 23 luglio 2015 17:55:55

Attraverso una nota trasmessa, per conoscenza, anche alla nostra redazione, il Comandante della Polizia Municipale di Amalfi, Agnese Martingano, replica a un articolo apparso il 21 luglio scorso sul quotidiano "La Città" di Salerno dal titolo: "Disabile denuncia «Ad Amalfi trattato come delinquente»" e ripreso da Positanonews, relativo alla disavventura di due salernitani trovatisi nei giorni scorsi ad Amalfi e che hanno dichiarato a mezzo stampa di essere «stati praticamente sequestrati, minacciati e insultati da un agente della polizia municipale di Amalfi» (clicca qui per rileggere l'articolo originale).

«È stato con estremo rammarico che ho letto l'articolo nel quale veniva riportato in maniera del tutto distorta un episodio accaduto qualche settimana fa nella centralissima Piazza Flavio Gioia di Amalfi - spiega il comandante - e che aveva visto protagonista una coppia di Salernitani che accompagnavano un disabile.

Lasciata l'auto in sosta al centro dell'incrocio che rappresenta uno dei punti nevralgici della trafficatissima Strada Statale 163 Amalfitana per l'elevatissimo numero di autoveicoli e autobus che vi transitano quotidianamente, l'uomo si era allontanato per consumare un gelato lasciando all'interno del veicolo il disabile munito del suo contrassegno».

«Gli agenti - racconta -, avvicinatisi al veicolo per chiedere al conducente con la consueta massima gentilezza che lo stesso fosse spostato di soli pochi metri al fine di evitare intralcio alla circolazione già estremamente critica nella zona, si sono sentiti rispondere con uno sconveniente quanto inopportuno "Lei non sa chi sono io!"».

Dall'articolo si evince che il conducente dell'auto si era allontanato per acquistare dei farmaci, oltre che portare un gelato all'amico disabile.

«Corre l'obbligo di sottolineare, altresì - afferma la Martingano - che il fatto è accaduto intorno alle 15,00, ovvero quando tutte le farmacie sono chiuse, e che è stato accertato che il disabile era in perfette condizioni e non necessitava di alcuna assistenza medico-sanitaria».

Il comandante chiosa ricordando quelle che prima di tutto sono le regole dettate dall'etica:«Finché non si comprenderà che il contrassegno disabili non è un salvacondotto per qualsiasi violazione del Codice della Strada ma uno strumento di civiltà per aiutare persone che sono realmente in difficoltà, finché non si avrà la sensibilità di capire che il disabile non è un fenomeno da baraccone da sfruttare furbescamente ma una persona umana con una dignità superiore che merita il massimo rispetto, finché il rispetto delle regole non diventerà Regola di Vita per l'intera società ed anche per i disabili, non potremo nutrire nessuna speranza di vivere un futuro migliore in un mondo migliore».

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