AttualitàRaffaele Ferraioli: un campione di strategia politica lungimirante

Raffaele Ferraioli: un campione di strategia politica lungimirante

Inserito da Francesco Criscuolo (redazionelda), sabato 20 giugno 2015 21:42:47

di Francesco Criscuolo*

Pochi giorni or sono, sabato 13 giugno 2015, ha avuto luogo a Furore, senza preannunci roboanti e quasi in sordina, un convegno per ricordare i cinquanta anni di attività politica svolta come amministratore locale da Raffaele Ferraioli.

Non si è trattato di un appuntamento commemorativo teso a ridestare l'attenzione di un manipolo di nostalgici laudatores temporis acti, né si è inteso circondare di un'aureola da "apoteosi del divo Augusto" chi, come lui, ha fatto dell'impegno amministrativo un fondamentale elemento costitutivo della sua personalità e della sua sensibilità etica e sociale.

Del resto, è noto che l'intento autocelebrativo o i gesti solenni personali e comunitari sono ben lontani dal suo habitus mentale.

Al centro delle riflessioni degli intervenuti è stata sì una disamina dei risultati del fattivo servizio cinquantennale reso alla comunità furorese e al territorio sovracomunale, ma quel che più ha contato e tenuto banco è stata la seria considerazione di un arco di vita, nel quale si sono specchiati quanti hanno operato per la gestione della cosa pubblica nel comprensorio amalfitano, in posizioni di rilievo o meno, negli ultimi decenni a cavallo tra il secolo scorso e l'attuale.

Non è giusto, in tempi di dilagante amnesia collettiva e di diffuso disinteresse per la vita pubblica, consegnare all'oblio o sottoporre a un processo di rimozione, più che una persona, un paradigma di dedizione alla polis, anche per evitare che la verità, come afferma Tacito nel I libro delle "Historiae", sia pluribus modis infracta, in vari modi offuscata ed avvilita.

Giorgio Pasquali ha scritto nel suo trattato "Filologia e storia": " Chi non ricorda, non vive".

L'occasione è stata, quindi, utile per rivedere come in una sequenza cinematografica snodi non secondari di un percorso, che ha costituito parte viva e integrante di tanti di noi, facendoci risentire coinvolti in una dimensione diacronica e sincronica ineliminabile e portandoci a fissare lo sguardo su uno scenario, di fronte al quale non siamo stati nè siamo spettatori passivi.

Proprio per questa capacità di coinvolgimento, oltre che per un'infaticabile operosità e per un saldo attaccamento alla collettività, Ferraioli ha calcato la scena politico - amministrativa da autentico protagonista, aperto a continue istanze di rinnovamento sulla base di un'ampiezza e chiarezza di visione, con cui ha avuto modo di proiettare la sua poliedrica azione al di là di augustie municipalistiche o di sterili appagamenti in un piatto presente.

Non gli si può non riconoscere una marcia in più, soprattutto perchè ha saputo costantemente ritrovare spinte economiche e sociali che si declinano nel futuro, ponendo in essere un'attitudine a vedere lontano, una facoltà telescopica, che è propria di un amministratore attento e lungimirante.

Ne fanno fede gli scritti degli anni '60, raccolti in un testo dal titolo "Primi piani", le tante opere realizzate, che si fa fatica persino ad elencare, gli incisivi interventi nelle opportune sedi provinciali e regionali per il rilancio della Comunità montana "Penisola amalfitana", l'impulso decisivo e i profili di svolta impressi, da presidente della stessa Comunità per quasi tre lustri, alle tematiche comprensoriali più rilevanti per i cittadini, come quelle relative alla sanità, ai trasporti, alla viabilità, alla trasformazione dei flussi turistici.

Né si può metterne in ombra la spinta vitale data alla filiera agricola e zootecnica, in particolare a forme nuove e organizzate di produzione e commercializzazione delle risorse che la compongono, nonchè a un razionale e funzionale assetto del territorio, capace di superare la tradizionale dicotomia tra fascia costiera, posta su un'importante direttrice di traffico quale la SS163 amalfitana, e fascia collinare, in passato troppo votata all'isolamento, se non all'arretratezza.

Un vero modello di lungimiranza è stato il mandato ultratrentennale di sindaco di Furore, grazie al quale Ferraioli ha offerto ai suoi concittadini i mezzi, le risorse, le infrastrutture per consentire loro di lasciarsi alle spalle i ritardi accumulati nel tempo e di passare da un ambiente arcaico - rurale a un paese moderno e rimodulato sui ritmi di un'avanzata economia turistico - ricettiva.

Si può sicuramente affermare che egli ha presidiato, come pochi altri in costiera amalfitana, la qualità dell'agire politico, nel cui ambito continua a rappresentare e a incarnare un bene infungibile, nonostante tanti motivi di condizionamento e rallentamento quali le lungaggini burocratiche, le palesi ostilità di varia provenienza, i numerosi e ingenerosi attachi ricevuti.

Il pluriennale sindaco di Furore non è un soggetto intercambiabile!

A fronte del suo dinamismo e della sua passione amministrativa, i paesi della zona Costiera raccontano tutt'altra storia.

Non sono i discorsi alati o le iniziative fumose o i propositi bellicosi a fornire la risposta ai problemi reali del nostro popolo. Ben altre sono le sorgenti che alimentano la convivenza civile, a partire dai valori di onestà intellettuale e di amore per il bene comune, in cui non può trovare spazio nessun tipo di individualismo, anche se abilmente mascherato da pretestuosi riferimenti all'interesse generale.

Il messaggio forte, che emerge dalla figura e dall'opera di Ferraioli, nutrito alla scuola della sinistra sociale di matrice cattolica, va ravvisato nel fatto che le scelte politiche degne del nome non sono frutto di calcoli di potere, di avidità magari ammantata da nobili idee, di ambizioni senza scrupoli, perchè possono produrre effetti solo se ispirate da motivazioni ideali, entusiasmo, rigore morale e competenza operativa.

A lui occorre guardare con la gratitudine che si deve al promotore di una indubitabile forza gravitazionale di progresso, non per acquetarsi nelle rendite di posizione del passato, ma per ricostruire una speranza che serva soprattutto a raggiungere le nuove generazioni.

* già dirigente scolastico del Liceo "Ercolano Marini" di Amalfi

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