Tu sei qui: AttualitàNaspi lavoratori stagionali: il malcontento cresce tra inefficienze dell'INPS e silenzi dal governo
Inserito da (admin), martedì 27 ottobre 2015 09:26:39
E' uno degli argomenti più discussi dal varo del Jobs Act: la Naspi, nuovo sussidio di disoccupazione che ha sostituito Aspi e mini-Aspi, è stata salutata da molti come un toccasana per l'intento, nobile, di allargare la platea di beneficiari del sussidio. Non tutti, però, hanno goduto del medesimo beneficio in quanto la struttura dell'assicurazione contro la disoccupazione ha danneggiato fortemente una categoria che ci riguarda da vicino: i lavoratori stagionali. Fin da subito, infatti, è stato lanciato l'allarme in rete mediante la costituzione di un gruppo su Facebook, immediatamente divenuto punto di riferimento, ed il lancio di una petizione su Change.org.
Il Vescovado è stato uno dei primi quotidiani in Italia ad affrontare il tema fin da subito, intervistando lo scorso marzo Giovanni Cafagna, lavoratore che ha avviato la mobilitazione e che è divenuto un vero e proprio punto di riferimento per gli addetti ai lavori grazie al suo attivismo. Attivismo che ha portato alla costituzione di una vera e propria associazione nazionale che svolge attività di natura sindacale: un ruolo importante per una delle categorie storicamente meno tutelate dalle sigle tradizionali.
L'iter dei fatti è piuttosto noto: le prime proteste hanno portato a delle aperture parziali per congelare momentaneamente la situazione, come raccontato qui da Matteo Cobalto in maniera molto chiara. Ad allarmare il comparto, però, c'è un recente articolo de Il Fatto Quotidiano che denuncia la presenza di problemi all'interno del software dell'INPS che, a quanto pare, si è rivelato incapace di recepire le sue stesse direttive estive. In pratica molti lavoratori si sono visti "retrocessi" alla situazione iniziale che prevedeva un dimezzamento della durata del sussidio, sebbene in realtà avessero diritto a percepirlo con la medesima durata degli anni passati. «Il documento - racconta Cafagna a Il Fatto Quotidiano - prevede che, solo per il 2015, una salvaguardia per i lavoratori stagionali storici, cioè che fanno sei mesi di lavoro all'anno da almeno cinque anni. Ma in diversi casi, - aggiunge - i dipendenti stagionali hanno visto saltare la propria salvaguardia, tornando a un'indennità della durata di tre mesi. Il software Inps non ha recepito le novità della direttiva».
Il quotidiano ha anche sentito l'Istituto Nazionale di Previdenza che ha sostenuto l'infondatezza da quanto lamentato dai lavoratori. Sarà anche vero ma ciò non ha fatto arretrare di un millimetro la protesta degli stagionali che, il prossimo 12 novembre, scenderanno in piazza a Roma per chiedere chiarezza e tutela. Proprio quella chiarezza che è mancata fin da subito da parte di un governo molto ben avvezzo a comunicare: come se un boccone amaro, ingurgitato di traverso, potesse risultare meno difficile da ingerire.
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