AttualitàMaiori, vent'anni di 'Fantacinico': una tradizione che va oltre lo sport

Maiori, vent'anni di 'Fantacinico': una tradizione che va oltre lo sport

Il noto concorso della Gazzetta dello Sport si è diffuso negli anni Novanta in tutta Italia: intervista con i "senatori" della Costa d'Amalfi, tra i primi a lanciare l'iniziativa

Inserito da Davide Marciano (redazionelda), mercoledì 19 agosto 2015 11:04:10

Per gli appassionati questa è una settimana molto importante: nel weekend riprende il campionato di calcio. I più accaniti, però, sono soliti non accontentarsi e, proprio in questi giorni, organizzano infinite combriccole dedicate a quello che, per ammissione di tanti, è il gioco più bello dopo il calcio: parliamo del fantacalcio. Sicuramente tutti conoscono l'iniziativa lanciata dalla Gazzetta dello Sport e divenuta, nel tempo, un patrimonio comune, tant'è che quasi ogni quotidiano è solito assegnare voti ai calciatori per le prestazioni durante le partite e fioccano organizzazioni più o meno importanti che gestiscono online il gioco, sia per le leghe private che per i concorsi aperti a tutti.

In Costiera Amalfitana il fantacalcio ha preso piede praticamente subito, forte della passione del territorio per lo sport e per il calcio. A Maiori c'è una lega, il Fantacinico, che è nata addirittura nel 1996 e da allora, ininterrottamente, continua ogni anno a riunirsi tra tradizione e innovazione. Negli ultimi tempi, forte della sua presenza storica, ha messo su un gioco parallelo, la FantaChampions, che raduna le squadre migliori di tutte le leghe private della Costa. Anima del gruppo è Alfonso Torino, ribattezzato dagli amici come il "Platini della Costiera" a causa del suo essere deus ex-machina ed instancabile organizzatore. Abbiamo deciso di intervistarlo a pochi giorni dall'inizio della ventesima stagione di campionato e a circa un mese dallo start della Champions.

Signor Torino, innanzitutto complimenti per la costanza: deve essere difficile riuscire a restare compatti per tanti anni, specie quando si inizia una tradizione da ragazzi e poi si cresce. Oggi siamo qui su un quotidiano online, nel mondo del web che quasi tutto rende possibile. Ci racconta, invece, come è nato il Fantacinico e, soprattutto, come era il gioco prima dell'avvento della rete?

Innanzitutto ringrazio voi de Il Vescovado per l'attenzione dedicataci: questo campionato che sta per iniziare è per noi il ventesimo e sono in preparazione svariate iniziative nel corso di questa stagione per festeggiare degnamente il ventennale della Lega Fantacinico.

La nostra lega è nata ufficialmente il 7 settembre 1996, ma già due anni prima ne parlavamo nella nostra comitiva dell'idea di creare una lega di fantacalcio, che all'inizio degli anni novanta si faceva conoscere come il gioco del momento ed iniziava rapidamente a diffondersi. Nel corso di quell'estate cercammo prima di tutto di contarci per vedere chi effettivamente volesse partecipare: siamo partiti con 7 componenti, per poi salire a 10 l'anno successivo, numero rimasto invariato fino ad ora.

Il nome della nostra lega è nato qualche tempo dopo: scegliemmo "Fantacinico" perchè all'epoca avevamo tutti in comune il fatto di essere appassionati spettatori della trasmissione "Cinico TV" in onda su Raitre in quel periodo, e curata da Daniele Ciprì e Franco Maresco, che poi successivamente avrebbero girato numerosi film di successo.

E' naturale che in vent'anni è cambiato praticamente tutto a livello tecnologico: la nostra generazione ha vissuto evoluzioni frenetiche e ci siamo dovuti necessariamente adeguare. Siamo partiti con la formazione che si comunicava per telefono o con il classico "pizzino", abbiamo vissuto l'emozione dei primi "sms", poi siamo entrati nel mondo del web partendo dalla tradizionale mail fino ad arrivare ad un sito (creato da Salvatore De Angelis, un componente della nostra lega) con dominio di nostra proprietà nel quale inserire direttamente la propria formazione. Mi piace ricordare che nei primi anni avevamo anche una "fanzine" autoprodotta su carta dove si commentava il nostro campionato, quando i computer erano a stento presenti in qualche ufficio. Attualmente, oltre al nostro sito, già menzionato, la nostra lega ha un profilo Facebook, un profilo Twitter, da poco è stato creato un gruppo su Whatsapp e, prossimamente, avremo anche un profilo Instagram. Possiamo dire, quindi, che ci siamo rinnovati pur rimanendo fedeli alle nostre radici tradizionali: ancora adesso per i conteggi usiamo il vecchio e sempre rassicurante "quadernone".

 

Gli appassionati del territorio vi conoscono e simpatizzano per voi soprattutto per il fatto che siete un po' i "senatori del fantacalcio": cosa si prova a divenire in qualche modo icona di una tradizione?

Effettivamente la cosa che colpisce della nostra lega è soprattutto l'età media elevata di alcuni dei suoi componenti. Oltre al sottoscritto (classe 1966), ci sono Giuseppe Fiorenza, Giuseppe Liguori (entrambi classe 1967) e Francesco D'Auria (classe 1968), presenti fin dalla prima edizione. Ne approfitto qui per ringraziarli del loro apporto nella gestione della lega in tutti questi anni per far sì che potessimo sempre continuare a divertire e divertirci. Senza di loro sicuramente non saremmo arrivati fin qui a festeggiare i nostri primi vent'anni di fantacalcio.

Naturalmente in tutti questi anni abbiamo visto tante persone far parte della nostra lega che, ne sono certo, hanno tuttora un ricordo piacevole della loro esperienza con noi, anche tangibile, se vogliamo, visto che ai consueti premi abbiamo inserito, fin dal primo anno, l'usanza della consegna di coppe per vincitori e medaglie a tutti i partecipanti, così da poter avere una testimonianza più concreta.

Anche quelli che non hanno partecipato direttamente nel Fantacinico hanno un'alta considerazione di noi, non fosse altro per il rispetto dovuto alla nostra "anzianità". Voglio ricordare ad esempio quelli del Fantacalcio Maiori, che hanno addirittura una militanza fantacalcistica superiore alla nostra, la Lega del Fantatatillo e tra le nuove leve mi piace segnalare la Lega Fantacostiera: nel loro genuino entusiasmo è come se rivedessi la Lega Fantacinico dei primi anni.

 

Tra le cose più simpatiche che faranno sorridere chi legge c'è il fatto che avete mantenuto intatto praticamente tutto, sia per ciò che concerne il regolamento che per la valuta: il Fantacinico, infatti, utilizza ancora la "vecchia" Lira. Vi siete lasciati una porta aperta in caso di uscita dall'Euro?

All'inizio della nostra avventura decidemmo per nostra scelta di usare soldi reali per gli acquisti dei calciatori, anzichè il sistema dei crediti, come prevedeva e prevede tuttora la regola del Fantacalcio classico. Come ben sappiamo, il 1° gennaio 2002 è avvenuto il passaggio all'Euro e nel campionato successivo si stabilì di rimanere con la vecchia valuta semplicemente per una questione di comodità, visto che utilizzando come base d'asta la quotazione di partenza della Gazzetta moltiplicata per 50 lire, sarebbe stato troppo complicato fare una conversione per quella cifra, considerato anche che da noi sono previste le conferme al prezzo dell'anno precedente; e quindi una diversa valutazione tra i nuovi e i vecchi calciatori avrebbe creato notevoli disparità.

 

Da qualche anno la FantaChampions è diventata un riferimento per diverse leghe private ed ha portato il Fantacinico ben oltre i confini di Maiori, raccogliendo adesioni da altre leghe storiche del territorio. Siamo di fronte ad un esperimento riuscito?

Direi senz'altro di sì. L'idea di coinvolgere appassionati di fantacalcio oltre la cerchia della nostra lega era stata già avviata qualche anno prima dell'avvio della Fantachampions. La lega Fantacinico si è sempre contraddistinta per iniziative collaterali al normale fantacampionato, anche per spezzare la consueta routine fantacalcistica. Nel 2002 abbiamo ideato il FantaMondiale e nel 2004 il FantaEuropeo, manifestazioni che tuttora vengono disputate. Ma ritornando alla Fantachampions, l'obbiettivo di creare un fanta-torneo sulla falsariga della Champions League era un pensiero già ricorrente di quegli anni e finalmente, nel 2009 il proposito è diventato realtà. Siamo partiti con 7 fantaleghe, oltre alla nostra, che hanno subito creduto nel nostro progetto, per arrivare attualmente al numero di 12 leghe fantacalcistiche, con qualche altra in lista d'attesa. Addirittura per regolamentare la quota dei partecipanti è stato introdotto il ranking per leghe e da quest'anno anche i fantapreliminari.

Il vero fiore all'occhiello del nostro fantatorneo, però, è il software di nostra invenzione (per l'esattezza creato da Franco D'Auria) che assegna automaticamente i calciatori alle singole fantasquadre dopo che ognuna, in busta chiusa, ha fatto pervenire le proprie offerte, oltre ad incasellarli automaticamente in ogni rosa, ed altre ulteriori funzioni: già qualche lega ha utilizzato il suddetto software per la gestione della propria asta e si è trovata benissimo.

Per il futuro spero che il mio "collega" Platini allarghi la Champions League, così da poter aumentare di conseguenza le partecipanti alla Fantachampions ed evitare spiacevoli rifiuti, ma mi risulta che Michel stia pensando in questo momento ad altri traguardi.

 

Al di là dell'aspetto sentimentale, tra pochi giorni si gioca. Lei che è un po' un'istituzione, che consigli si sente di dare ai giovani ed ai meno esperti che "affronteranno" la temibile asta iniziale?

Per esperienza vissuta in tutti questi anni, ho notato che ci si prepara a questo fatidico evento come ad un esame. C'è chi ha studiato giorno e notte, chi pensa di non averlo mai fatto abbastanza, chi si porta tutta la documentazione cartacea per consultarla in ogni momento, chi arriva con l'incoscienza di non essere preparato, chi spera di essere interrogato solo quell'argomento e così via.

Quello che dico sempre è che alla fine il fantacalcio è soltanto un gioco e come tale deve essere affrontato. L'importante è divertirsi, magari anche senza prendersi troppo sul serio, perchè non è difficile, come ho potuto notare altrove, che si generino delle liti inutili per futili motivi.

L'asta va affrontata seriamente nella stessa misura in cui ci si cimenta in altri giochi di società, ma nello stesso momento, con la spensieratezza di "cogliere l'attimo" del divertimento e del pretesto di riunirsi tutti insieme con amici che magari non avresti mai il piacere di rivedere per il resto dell'anno. Questo è un altro degli aspetti positivi di un'asta di fantacalcio, anche se adesso, con le attuali tecnologie, non è difficile vedere qualche partecipante magari collegato solo via skype o altro.

 

Prima di salutarci, parliamo per un attimo di calcio giocato: chi vince lo scudetto quest'anno, secondo Lei?

Premetto che non faccio mai pronostici, perchè quelle poche volte non li azzecco mai; comunque vedo per quest'anno un duello Juve-Roma fino alla fine del campionato con leggera prevalenza della prima. Voglio ricordare però il tradizionale detto che "la palla è rotonda". Grazie ancora a tutti voi.

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