Tu sei qui: AttualitàLa Ribalta a Villa Rufolo, questioni di fedeltà e antipatie
Inserito da (redazionelda), lunedì 26 novembre 2018 08:59:02
di Salvatore Sorrentino*
Non posso accettare, io semplice cittadino di questo comune, un fatto simile. Non so spiegarmelo. O meglio: la spiegazione ce l'ho, ma è semplicemente inaccettabile; e va condannata; e va corretta.
Leggo, su Il Vescovado, dopo una breve introduzione:
«Già, perché se fino al gennaio 2015 la sala teatro di Villa Rufolo veniva concessa con piacere da un decennio, al gruppo teatrale La Ribalta per le attività invernali - molte delle quali dedicate ai più piccoli - negli ultimi tre anni questa possibilità è stata negata, con lo storico sodalizio costretto a sbaraccare».
Cosa è realmente successo? Diciamoci la verità; poi condannatemi come volete, tanto io non temo niente da nessuno, perché sono in buonafede, e in questo momento, come sempre quando scrivo, lo sono ancora di più.
Qual è la realtà politica del nostro bel paesino.
Nel 2006 vinse le elezioni comunali Paolo Imperato con Salvatore Di Martino; fu sconfitto Secondo Amalfitano. La Ribalta, indipendente solo di nome, ma dominion di Secondo, poté, quando questi divenne poi Direttore di Villa Rufolo, usufruire senza esitazione alcuna dei vari locali, per le attività dell'associazione.
Nel 2011 vinse le elezioni comunali Paolo Vuilleumier, pupillo di Secondo; per conseguenza, La Ribalta, che ovviamente aveva sostenuto la corrente Amalfitano, continuò a usufruire liberamente, cioè senza manco farne richiesta, dei locali di Villa Rufolo, e noi Ravellesi potemmo godere della cultura esternata dai nostri figli nel complesso nato come dimora della famiglia più importante che abbia avuto Ravello, nella storia.
Lungo il quinquennio 2011 - 2016, si scassano Amalfitano e Vuilleumier. Proprio per non rompere con La Ribalta, il Direttore permette la continuazione dell'utilizzo della Villa, come per il passato.
Ma che succede!
Come tutti sappiamo, alle ultime elezioni, quelle del 2016, i due avversari/nemici storici, Di Martino e Amalfitano, per l'occasione, fanno pace, e tutti i secondiani appoggiano Di Martino. Questa è storia nostra, nessuno puo' negarla. Però, quelli de La Ribalta, il cui presidente è Gianluca Mansi, candidato con Vuilleumier, votano, almeno nella stragrande maggioranza, apertamente per Vuilleumier.
Manco a farlo apposta, al Natale successivo, quello del 2016, dopo dieci anni di autorizzazione quasi automatica, a La Ribalta viene negato l'utilizzo della struttura per gli spettacoli culturali della Settimana Natalizia Ravellese.
La cosa si ripete per l'anno 2017 e, da quanto finora appare, lo stesso pare che dovrebbe succedere, per il corrente 2018: tre anni, come sopra detto.
Caro lettore, dimmi tu come si potrebbe fare a non credere che il diniego, la mancata autorizzazione non dipenda da questa bega politica locale. Chi ti parla è un vecchio politico locale, di lunga carriera, di quelli che di lotte ne hanno fatte, figuriamoci. Ma mai, dico mai, durante le mie pur molteplici amministrazioni, tre in maggioranza e due in minoranza, mai è successa una cosa del genere.
Quando ero sindaco, avevo il Tennis Club contrario. Il Club usufruiva di tutti i locali comunali, liberamente, senza oneri, anzi godeva pure di tutti i contributi possibili e immaginabili. L'amministrazione comunale non interferiva in alcun modo nella elezione degli organi statutari dell'associazione.
Personalmente io collaboravo per l'organizzazione interna ed esterna del sodalizio. La squadra di pallavolo femminile, di cui ero presidente, era Campione provinciale e campione regionale; per un pochissimo, non divenimmo campioni dell'Italia meridionale (e chi se lo scorda, al terzo set, vincevamo, a Chieti, 11 a 4, perdemmo 11 a 15!)
È con piacere che aggiungo che, per quanto riguarda il Tennis Club, la stessa cosa è successa con le due amministrazioni successive, dal 1985 al 1996, quelle di Di Martino.
Oggi non si sanno superare certe divergenze politiche locali, che dovrebbero durare, al massimo, i due mesi di campagna elettorale. No, non va bene così.
Per quanto concerne me, io mi sono sempre trattato e mi tratto con tutti. Quando è in gioco l'interesse dei cittadini, sono sempre al di sopra delle parti. In particolar modo, quando poi si tratta di fatti sportivi e culturali, come nella fattispecie. Io sono amico, di tutti, o per lo meno non sono avversario, tanto meno nemico, di nessuno.
Mantengo rapporti con Salvatore D Martino, con Secondo Amalfitano, con Paolo Vuilleumier, con Nicola Amato. Rispetto tutti, per i ruoli che svolgono (oltre che per i rapporti personali), e sono da tutti rispettato. Perciò, credo di poter fare un appello a tutti: facciamo ritornare un po' di pace in questo minuscolo pezzo di terra.
Poco fa, in un Tg, ho sentito una frase di Verdone, in risposta a una domanda: "io voglio amare il mio paese". Ebbene io dico: "io voglio amare sempre di più la mia città".
E allora, facciamo in modo che mai più una mamma ravellese possa gridare: «Questi ragazzi da tre anni ormai vengono cacciati come appestati».
Chi deve cominciare? Eh! Aquì està el busillis, ci ha insegnato a dire il Manzoni. Perdonatemi; ma vorrei azzardare un nome (e che Dio me la mandi buona!); nessuno se la prenda; credo che ne abbia i numeri, la capacità; uno, nientemeno, che della minoranza, il quale mi scusi se non l'ho nemmeno interpellato: Nicola Amato.
Suvvia, fate sì che il prossimo Natale sia portatore veramente di pace e serenità, per tutti, nella nostra bellissima Ravello.
*già sindaco di Ravello
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