Tu sei qui: AttualitàL’agricoltura eroica della Costa d’Amalfi raccontata a Expo
Inserito da (redazionelda), sabato 31 ottobre 2015 14:58:30
L'agricoltura eroica dei terrazzamenti costieri nei suoi complessi rapporti con il turismo è stato il racconto che più di tutti ha tenuto banco in questi ultimi giorni di Expo 2015 grazie alla condotta Slow Food di cui Andrea Ferraioli è fiduciario.
Narratori d'eccezione Raffaele Ferraioli e Luigi Aceto. Il primo, Sindaco di Furore, già Presidente della Comunità Montana Amalfitana, profondo conoscitore della problematica che attanaglia l'agricoltura di quest'area; il secondo, storico limonicoltore e strenuo assertore del primato dello Sfusato Amalfitano, che da alcuni anni si fregia del riconoscimento IGP.
Pubblico Amministratore l'uno, imprenditore privato l'altro, hanno raccontato ad una folla entusiasta di visitatori assiepati nello Slow Food Theater, la storia emblematica dei contadini-giardinieri di Dio, creatori e custodi del territorio, che da sempre fanno la resistenza contro il fenomeno dello spopolamento delle aree collinari, dell'omologazione, del degrado paesaggistico e ambientale, del rischio idrogeologico.
Ne è scaturita un'interessantissima chiacchierata, che ha molto appassionato il pubblico presente, coinvolto nel dibattito. Tutti hanno mostrato grande interesse per la problematica esposta, sia in qualità di cittadini, sia quali turisti.
La "dilettevole" Costa che va da Vietri sul Mare a Positano presenta grandi eccellenze che contribuiscono a creare un'immagine di grande prestigio sui mercati internazionali: i vini a Doc di Furore, Ravello e Tramonti, sempre più apprezzati in tutto il mondo; i rosoli della tradizione locale, fra cui spiccano il Limoncello e il Concerto; i dolci di Sal De Riso e di altri famosi maestri pasticcieri; la Colatura d'alici di Cetara e mille altre specialità tipiche, per non dire uniche e irripetibili.
Questo "appeal" attira frotte sempre più numerose di turisti, ma non bisogna trascurare la necessità di un rilancio dell'agricoltura, che da queste parti va considerata un'attività non solo economica, ma soprtattutto culturale, fondamentale per garantire la difesa del suolo e il presidio di un territorio affascinante quanto fragile e fortemente esposto a rischi di degrado estetico e di dissesto idrogeologico.
Una rinnovata attenzione al rispetto dei luoghi, di chi vi abita, di chi continua da secoli a regalare agli altri equilibrio, qualità, sicurezza, bellezza, può e deve contribuire a creare una nuova coscienza dei problemi del territorio. Capire che cosa si nasconde dietro lo sfavillio dei centri costieri più celebrati e che c'è alle spalle delle "macerine" di contenimento dei terrazzamenti agricoli dirupanti verso il mare può essere davvero utile per tutti.
E' quello che si sono proposti di fare gli organizzatori di questa specie di "cunto de li cunti", reso ancora più affascinante dalla ben nota capacità affabulatoria dei due narratori.
A conclusione una degustazione di Limoncello è valsa a suggellare l'incantamento dei presenti, che hanno salutato dichiarando la loro volontà di recarsi presto in visita alla nostra terra, bella che "più bella non si può", per venire a constatare di persona tutto l'amore che i "giardinieri di Dio" serbano nella custodia dei valori più autentici della Divina.
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