Tu sei qui: AttualitàFesta della Repubblica Italiana, Mattarella: «Il 2 giugno ci ricorda il diritto alla felicità»
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 2 giugno 2023 09:26:46
Ogni 2 giugno, l'Italia si ferma per celebrare la Festa della Repubblica Italiana, un momento per i cittadini italiani di riflettere sull'importanza della democrazia, l'unità nazionale e l'orgoglio di appartenere a un paese ricco di storia e cultura.
La Festa della Repubblica Italiana ha radici profonde nella storia italiana. Il 2 giugno del 1946, un referendum popolare fu tenuto per decidere il futuro della forma di governo in Italia, dopo la caduta del regime fascista di Benito Mussolini e la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il risultato del referendum fu schiacciante: il 54% degli italiani votò per una repubblica, mettendo così fine alla monarchia. Questa data segna quindi la nascita ufficiale della Repubblica italiana.
A Roma, la capitale, la giornata inizia con la deposizione di una corona di alloro presso il Milite Ignoto, il monumento dedicato al soldato sconosciuto. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipano a una cerimonia solenne per onorare coloro che hanno dato la vita per la patria.
Successivamente, si tiene una grande parata militare lungo Via dei Fori Imperiali, che attira l'attenzione di migliaia di spettatori. L'esercito italiano, insieme a varie forze di sicurezza e organizzazioni civili, marcia con orgoglio per le strade della città, mostrando la forza e l'unità delle istituzioni dello Stato.
«Il 2 giugno è la 'festa di noi
italiani', che abbiamo scelto e voluto la Repubblica. La forma repubblicana venne preferita alla monarchia e acquisì la sua concreta configurazione con la Carta costituzionale. Le forme che regolano la nostra convivenza sono la declinazione di principi che ritroviamo nella prima parte della Costituzione. La centralità della persona, il riconoscimento della sua integrità e inviolabilità, il primato dell'uguaglianza tra gli esseri umani, la dignità, la libertà, la solidarietà, i diritti e i doveri caratterizzano la struttura democratica del nuovo Stato nato dalla Liberazione. Sono valori che appartengono a tutti i cittadini. Sono nostri, e vivono nella società nel passaggio tra generazioni nella partecipazione attiva alla vita civile», ha dichiarato il Capo dello Stato in una intervista concessa alla rivista Postenews.
E poi ha ricordato che l'articolo 3 della Carta assegna alla Repubblica «il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese. È la nostra declinazione di un diritto alla felicità».
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