AttualitàArriva la stretta sul riscaldamento, firmato il decreto che riduce giorni e orario. Italia divisa in fasce climatiche

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Arriva la stretta sul riscaldamento, firmato il decreto che riduce giorni e orario. Italia divisa in fasce climatiche

Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale

Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 7 ottobre 2022 12:09:58

Quindici giorni in meno di riscaldamento, riduzione di un grado della temperatura e di un'ora al giorno per quest'inverno.

Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.

Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19.

Il sopraccitato DPR numero 74/2013 prevede la divisione del Paese in 6 zone climatiche, in base alla media delle temperature giornaliere. Queste zone sono, nello specifico:

In zona A i riscaldamenti saranno accesi per un massimo di cinque ore giornaliere dall'8 dicembre al 7 marzo. In zona B per un massimo di 7 ore giornaliere dall'8 dicembre al 23 marzo. In zona C per un massimo di 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo. In zona D per un massimo di 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile. In zona E per un massimo di 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile.

Ma, per fortuna, siamo di fronte a un piano di risparmio ancora molto lontano dall'ipotesi di quel razionamento immaginato in caso di una vera crisi energetica.

Eccezione però per ospedali, asili, piscine, saune e alcune attività industriali e artigianali a cui i Comuni "abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura, oltre che agli edifici dotati di impianti alimentati in prevalenza a energie rinnovabili". Inoltre, in presenza di "situazioni climatiche particolarmente severe - prevede il decreto - le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta".

Queste tre misure, secondo la stima dell'Enea, farebbero risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

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