Tu sei qui: Territorio e AmbientePositano modello sinergico di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico [FOTO]
Inserito da (redazionelda), mercoledì 28 luglio 2021 19:32:49
Sono stati presentati per la prima volta questo pomeriggio, nella Cripta della Chiesa Madre di Positano, i reperti ceramici antichi trafugati e strappati al mercato clandestino. Le opere, estratte da uno scavo nei pressi di Paestum, sono state recuperate dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. Si tratta di un cratere a campana e un piatto da pesce a figure rosse del IV secolo a.C. restituiti alla pubblica fruizione in una nuova e prestigiosa veste allestitiva, all'interno di uno spazio destinato dall'amministrazione comunale a futuri eventi espositivi.
I reperti ceramici consegnati al Comune di Positano, sequestrati nel luglio 2012 dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, sono provento di una complessa attività di indagine nei confronti di un sodalizio criminale dedito allo scavo clandestino e alla ricettazione sul territorio nazionale ed estero di beni archeologici sottratti da importanti giacimenti di antichità della regione Campania.
Un modello sinergico di tutela e di valorizzazione del patrimonio archeologico, tra Comune di Positano, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli.
Alla cerimonia d'inaugurazione hanno partecipato il sindaco di Positano, Giuseppe Guida, la Soprintendente Francesca Casule, la funzionaria di zona della Soprintendenza, Silvia Pacifico e il maggiore Giampaolo Brasili del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
«Un momento importante di speranza e di rilancio per Positano e la Costiera» ha detto il sindaco Guida che ha aggiunto: «Mostra in cripta è il luogo dove vorremmo presentare una serie di mostre a rotazione con tanti pezzi importanti che i Carabinieri vorranno recuperare e portare qui a Positano».
La Soprintendente Casule: «Ci tenevo simbolicamente ad essere qui oggi perché da un lato è forse l'ultima occasione, perché anch'io sono a fine mandato, per ringraziare il maggiore Brasili e tutto il Nucleo per l'attività importantissima che svolgono e il supporto che ci hanno costantemente dato in questi anni, credo che sia una pedina fondamentale in tutta l'organizzazione die beni culturali questo aspetto di controllo e di contrasto all'attività di scavo clandestino e non solo».
«Con il Comune di Positano si è creato, in questi anni, un rapporto bellissimo che è continuato nel tempo che ha sempre dato al patrimonio archeologico ha voluto puntare sulla villa e noi come ufficio siamo entusiasti» ha concluso la Soprintendente.
Il maggiore Brasili ha dichiarato: «L'idea di esporre dei beni provenienti da attività investigative è vincente. Molte volte mettiamo in mostra anche pezzi che non hanno un valore artistico elevato ma che hanno una storia investigativa di recupero, di trafugamento. Questi, in particolar modo, hanno una storia di scavo illegale nella zona di Paestum. E' un nuovo modo di raccontare i pezzi, farli rientrare nel territorio, e suggella veramente una grossa sinergia e collaborazione tra istituzioni che deve continuare».
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