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Tu sei qui: SezioniPoliticaRavello, è rottura totale tra Sindaco e Vice. Di Palma pronto ad abbandonare Di Martino [VIDEO]
Scritto da (redazionelda), martedì 22 giugno 2021 11:55:21
Ultimo aggiornamento martedì 22 giugno 2021 21:27:26
RAVELLO - Ieri, nel corso del Consiglio comunale fiume sul bilancio, durato 6 ore e 40 minuti, il consigliere del gruppo di minoranza Ravello nel Cuore, Nicola Amato, ha avanzato la proposta di inserire all'interno del DUP (Documento Unico di Programmazione) Dup il riconoscimento al lavoro svolto dall'Amministrazione comunale dalla maggior parte dei consiglieri comunali al centro vaccinale allestito presso il presidio ospedaliero della Costa d'Amalfi.
La mozione di Amato: «Nel riportare quanto fatto per l'emergenza Covid l'Amministrazione Comunale ha dimenticato, se l'ha dimenticato, di inserire quanto fatta dalla stessa amministrazione per aprire il centro vaccinale del Presidio Ospedaliero Costa d'Amalfi.
L'opera meritoria va al vice sindaco, membro di questa maggioranza, e delegato alla sanità il quale caparbiamente è riuscito ad ottenere questo importante risultato, a beneficio dei ravellesi e di tutti gli abitanti della Costa d'Amalfi.
Il vice Sindaco, unitamente al dott. Lanzieri, ai tanti volontari sia nell'ambito sanitario (medici, infermieri, farmacisti ed operatori socio sanitari) che amministrativo e delle associazioni, ha ottenuto un risultato di cui l'Amministrazione Comunale di Ravello deve vantarsi e inserirlo nel DUP. E c'è di più, il risultato non è solo della maggioranza ma di tutto il Consiglio comunale nella misura in cui la disponibilità di giovani consiglieri come Raffaele Di Palma, Giovanni Cioffi e Gianluca Mansi, e di altri cittadini ravellesi, ha permesso al centro di funzionare.
E a questo punto vorrei proporre una mozione d'ordine al Sindaco, che è questa:
Tenuto conto dei risultati ottenuti presso il centro vaccinale del Presidio Ospedaliero di Castiglione grazie al contributo di tanti volontari, l'Amministrazione Comunale, nell'interezza dei suoi rappresentanti in seno al Consiglio comunale, tributa agli stessi la propria gratitudine, certa che la disponibilità dimostrata unitamente ai sacrifici sostenuti da tutti, contribuisca a rendere più sicura, dal punto di vista sanitario, il nostro paese e la costiera tutta».
«Noi siamo in sede politica, dobbiamo riconoscere alla politica un ruolo. E' chiaro che il medico fa il medico, l'infermiere fa l'infermiere, e il volontario fa il volontario. Perché c'è stata la Millenium, ci sono le dottoresse...» ha replicato Salvatore Di Martino mostratosi non proprio propenso ad accogliere l'iniziativa del consigliere Amato.
Poi il primo cittadino, rivolgendosi al responsabile dell'hub di Castiglione (insieme al dottor Franco Lanzieri), il vicesindaco Salvatore Ulisse di Palma: «Hai fatto il tuo dovere facendo il medico». E Di Palma: «Anche l'amministratore». Una risposta che ha fatto scattare scintille tra i due tra cui, non è un segreto, da tempo c'è gelo. «Cosa c'entra l'amministratore?» chiede Di Martino a Di Palma che controbatte: «Comunque ho una delega che è quella della sanità, anche se qualcuno ha detto che percepisco compenso per questa attività»
«Tu hai fatto il medico» ha tenuto a precisare il Sindaco. Come a voler dire: gli straordinari risultati della campagna vaccinale a Castiglione non è ascrivibile al vicesindaco ma al medico che presta servizio anche in quella struttura.
Intanto Nicola Amato continua a chiedere al sindaco di sottoporre ai voti la sua mozione.
«Io sono d'accordo, ma dobbiamo riconoscere il lavoro di tutti, dalla Millenium, con tutti, indistintamente. Mi sembra una diminutio rispetto a tutto quello che è stato fatto. C'è la dottoressa Ferrigno che meriterebbe una medagli per come si è comportata. Mentre i medici di base scappavano rispetto ai malati, la Ferrigno andava in tutte le case».
Oramai è rottura totale tra Sindaco e Vicesindaco il quale, dopo questo episodio del mancato riconoscimento del suo impegno di amministratore quale delegato alla Sanità del Comune di Ravello potrebbe rassegnare le dimissioni da assessore comunale e terminare anzitempo, seguendo le orme dell'ex capogruppo Dario Cantarella, la sua avventura di "Rinascita".
In seconda battuta Di Palma ha letto una lettera, così sintetizzata, che non lascia spazio a diverse interpretazioni: «Sono giorni che mi domando, pensando e ripensando ad un mio ruolo personale in questo percorso amministrativo cominciato e continuato nella logica della sana e costruttiva partecipazione alla progettualità sposata in campagna elettorale.
Giorni fecondi nella prima parte di questo mandato che si andavano, purtroppo, cambiando quando all'orizzonte si intravedeva la fine naturale di questa consiliatura.
Nessuno potrà mai dirmi che non sono stato leale, che non ho rispettato le regole o, che solo per un attimo abbia remato contro questa amministrazione pensando ad un risultato personale o di d'interesse di parte.
Lealmente ho dato la mia collaborazione Sono giorni che mi domando, pensando e ripensando ad un mio ruolo personale in questo percorso amministrativo cominciato e continuato nella logica della sana e costruttiva partecipazione alla progettualità sposata in campagna elettorale.
anche in giorni, a noi vicini, quando per esempio il sindaco è stato costretto dal Covid a rimanere a casa.
Pure esistono, però degli impegni assunti in pubblico e privato dai quali, penso, non si può derogare, se è vero come è vero, che la parola data è dell'uomo e che vale sicuramente più di cento firme e, non si possono stravolgere linee programmatiche future alle quali si è creduto .
E, questo, è ben scritto anche nel nostro programma elettorale di cinque anni fa.
Si lavora , in politica, come un poco in tutte le cose dell'uomo avendo di mira degli obiettivi ben precisi, non utopici, ma che all'atto della stretta di mano, potevano e dovevano essere conseguiti.
E, dico questo, perché la risposta è nell'assunzione di responsabilità, è nell'aver votato in giunta l'approvazione dello schema di bilancio di previsione 2021/2023 il 14 maggio scorso.
Sono uomo di responsabilità, ma ancor di più uomo che mantiene gli impegni assunti.
Colleghi di consiglio comunale , anche se tale non sono per essermi dimesso da questa carica, coscientemente, per dare l'opportunità a chi ,Valentino Amato, purtroppo era rimasto fuori dall'assise civica all'ultima tornata elettorale, è in questa seduta odierna di consiglio comunale che avevo la necessità di esprimere, a chiare lettere, quanto, purtroppo, nel paese, da diversi mesi si va dicendo, complice quel venticello sottile della calunnia, delle offese gratuite, della maldicenza, ma che solo nelle sedi istituzionali deve trovare l'alveo naturale per una discussione serena ed oggettiva e, ne parlo, amareggiato, proprio per non creare muro contro muro che potrebbe essere di danno per la città e, lasciare spazio ad un'eventuale discussione futura che non sia un out -out e dove possano prevalere il buon senso, la disponibilità e la responsabilità, almeno si spera.
Non necessariamente si può e, si deve essere uomini adatti ad ogni stagione, tra l'altro , personalmente e, con tanti amici, il concetto di democrazia lo pratichiamo e cerchiamo, con il ragionamento, d'imporlo.
Cercare il dialogo, la mediazione è necessaria sempre, anche perché, come possono insegnarci le vicende ultime, legate alla Fondazione Ravello, la politica è l'arte proprio della mediazione, del riconoscimento dei ruoli, della sintesi da cui non escono né vinti , né vincitori.
Ravello, città della musica, conosciuta in ogni parte del mondo, purtroppo, incolpevolmente, in questo momento , vive la tristezza della non partecipazione, del non dialogo, del non confronto.
Non cerchiamo colpevoli a tutti i costi, né dobbiamo pensare di ergerci a difensori di chicchessia, diciamo soltanto che Ravello, da questa triste vicenda se ne esce veramente male.
Ecco perché la democrazia, il concorso di idee, la presenza, i buoni uffici avrebbero forse potuto ottenere qualcosa di meglio, qualcosa che non ci avesse legato a bizantinismi di sorta, ma ad una condotta intelligente che è patrimonio degli uomini liberi e forti». Più chiaro di così?
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