Tu sei qui: Eventi e SpettacoliAmalfi ricorda Gaetano Afeltra, calore ed emozione agli Arsenali /VIDEO
Inserito da (redazionelda), sabato 5 settembre 2015 18:15:05
Pubblico delle grandi occasioni, colto e attento, quello che ieri ha gremito gli Antichi Arsenali della Repubblica di Amalfi per prendere parte alla presentazione del libro "Gaetano Afeltra, una vita per il giornalismo" di Mimmo Della Monica. Una dimostrazione di straordinario affetto da parte della nobile Città di Amalfi vero il suo illustre figlio nell'anno in cui si ricorda il centenario della nascita e il decimo anniversario della morte. Mai dimenticato Don Gaetano, definito "il costruttore di giornali", tra i giornalisti che hanno fatto la storia del Corriere della Sera, il primo amore di Afeltra.
La serata si è aperta con la lettura di alcuni brani del libro da parte dell'attore Enzo Oddo; poi è stato l'assessore alla Cultura Enza Cobalto, organizzatrice dell'evento, a dare il benvenuto al folto pubblico (molti professionisti e giovani curiosi) prima di lasciare la parola al moderatore, il giornalista Gabriele Bojano che ha stabilito un collegamento telefonico con la figlia di Afeltra.
Maddalena, da Milano, ha esternato tutta la sua soddisfazione per l'iniziativa. L'occasione si è rivelata propizia per invitarla ufficialmente alle celebrazioni ufficiali che si svolgeranno il 9 ottobre prossimo ad Amalfi, giorno del decimo anniversario della morte di Afeltra (VIDEOINTERVISTE IN BASSO realizzate da Susy Pepe).
Ospite d'onore il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo D' Errico, in rappresentanza del gruppo editoriale RCS - Corriere della Sera, che ha ricordato lo straordinario talento di Afeltra, vero e proprio mito giornalistico della seconda metà del '900, il suo eccezionale "fiuto", l'impareggiabile inventiva, oltre all' impareggiabile cifra umana e le doti di cordialità tipiche del gentiluomo. Ha infine auspicato che la nuova amministrazione, guidata dal giovane e dinamico sindaco Daniele Milano, presente in prima fila, possa ricordare degnamente Afeltra non solo con l'intitolazione di una strada o di una piazza, ma con un master class giornalistico capace di portare ad Amalfi il gotha del giornalismo italiano. Il Sindaco ha accolto favorevolmente la proposta chiedendo la partnership del Corriere e anticipando la volontà dell'Amministrazione di ricordare degnamente Afeltra il 9 ottobre prossimo.
Gabriele Bojano, impeccabile conduttore della serata, ha regalato ai presenti una sorpresa: l'intervista radiofonica rilasciata da Afeltra al patron di Radio Divina FM, Nicola Acampora nel lontano 1988, nella quale, accanto ai ricordi di gioventù, ribadiva il suo orgoglio di Amalfitano. Ha poi rivolto alcune domande all'autore, chiedendogli tra l'altro il perché di questo libro: Della Monica ha risposto ricordando gli incontri con don Gaetano al Circolo della Stampa di Milano; l'idea di scrivere il libro è nata così. A margine della serata l'autore si è detto stupito e commosso: la calorosa accoglienza ricevuta è andata al di là di ogni rosea previsione. La serata si è conclusa con un inedito siparietto che ha visto, stimolati dal moderatore, l'intervento dei due decani del giornalismo costiero: Sigismondo Nastri e Antonio Tajani. Entrambi hanno ricordato, con accenti commossi, la frequentazione e il rapporto di lavoro con Afeltra che non aveva mai dimenticato Amalfi. E nemmeno Amalfi ha mai dimenticato uno dei suoi figli più grandi.
Gaetano Afeltra fu chiamato al Corriere della Sera nel 1942, dove successivamente ricoprì le cariche di redattore, redattore capo e vicedirettore. La notte del 25 luglio 1943 Afeltra era di turno: a lui toccò chiudere il Corriere il giorno in cui Mussolini fu destituito dal Gran Consiglio del Fascismo; come toccò a lui chiudere il quotidiano dell'8 settembre 1943, listato a lutto e con una sola parola per titolo: «Armistizio». L'8 settembre 1943 fu il suo ultimo giorno di permanenza al quotidiano di via Solferino, che lasciò per partecipare alla resistenza.
Don Gaetano ha rappresentato, per generazioni di giornalisti, un vero e proprio mito: non è stato soltanto un grande professionista della carta stampata, ma anche, soprattutto, un grande direttore di orchestre giornalistiche, come l'ormai leggendario Corriere d'Informazione: grazie a lui, l'edizione pomeridiana del Corriere, divenne il quotidiano del pomeriggio più letto in Italia.
Il libro di Della Monica si chiude con i ritratti che l'autore dedica a tre tra i suoi più cari amici: Dino Buzzati, Giuseppe Marotta, Indro Montanelli. Ma più che di ritratti si può parlare di racconti che mettono in risalto un rapporto più che amichevole.
Per Afeltra, come per tanti altri meridionali di talento, Milano rappresentò il favoloso porto delle nebbie. Fra il capoluogo lombardo e il giovane amalfitano, col trascorrere degli anni, col crescere dei successi e delle amicizie indissolubili, si stabilì un rapporto di vera e propria simbiosi.
Una complicità di sangue lo aveva sempre legato al suo luogo di origine: simile a quella che ci unisce talvolta umanamente ad una donna.
Amalfi riassumeva per Afeltra ogni concepibile luogo di intimità collettiva: mercato, piazza, chiesa. E mai vi fu, giorno o sera, che non pensasse alla sua Amalfi con una stretta al cuore, o non riascoltasse sillabe rauche di vecchi pescatori o venditori ambulanti esercitate all'aria aperta col consenso del sole, della pioggia, del vento.
Nei suoi elzeviri e racconti Afeltra ripescò case e famiglie scomparse, parole e pietre perdute, ridiede l'ombra di un volo di nuvole su un balcone che non c'era più, e la quieta rissa di voci nelle sere d'estate.
"Don Gaetano" dipinse con le parole i suoi ricordi: esempi di una tipologia fertilissima, dove in vario modo a una luce greca si coniugava un denso fuoco saraceno; emblemi eroici e amati, da cui in ogni sua giornata, per vicoli e piazze, il piccolo Gaetano bevve senza stancarsi.
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