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Tu sei qui: SezioniLettere al VescovadoRicordi di Ravello: quegli odori indimenticabili di Via Roma
Scritto da (Redazione), domenica 16 agosto 2020 11:12:42
Ultimo aggiornamento domenica 16 agosto 2020 11:18:40
Carissimo Direttore,
Nei giorni scorsi, mentre assistevo ad una partita di tennis di bambini, mi sono tornati in mente molti ricordi. Siamo in una calda estate sul finire degli anni ‘80, "sul tennis" come si è soliti dire qui: sta terminando il corso per i bambini, saranno più o meno le 10 di mattina, orario ideale per fare una passeggiata nelle stradine di Ravello. Per noi venuti dalla città, il poter girare in piena autonomia per strada era un piacere indescrivibile, ti faceva sentire grande e libero. Finito il corso, scendevo le scale che conducono in piazza e da lì iniziava il rito della passeggiata tra i profumi di Via Roma.
Non so quanti ci abbiano fatto caso o lo ricordino ma quella strada, fino a pochi anni fa, aveva ancora quell'odore.
Il tour iniziava superando il Bar Calce: in quel tempo il laboratorio di pasticceria era dove oggi c'è il secondo ingresso del locale. Passando di lì il primo profumo che sentivi era quello dei dolci che cuocevano in forno. Ancora qualche metro e trovavi spesso sulla porta del suo bellissimo negozio di frutta e verdura una dolce signora, Rosa, oggi scomparsa. L'ingresso del negozio di ortofrutta era un trionfo di colori, e il profumo dei limoni ti dava il benvenuto.
Proseguendo la passeggiata, c'era il negozio di Mario Conte, un emporio pronto a trovare ogni soluzione alle richieste più disparate. Quel magazzino, seppur non esteticamente attraente, aveva in sé un fascino di altri tempi, passando di lì mi incantavo a guardare i barattoli di caramelle esposti sul bancone e trovavo spesso una scusa per entrare.
Quasi alla fine di Via Roma, ricordo altri due fortissimi odori: quello dei fiori del negozio Malafronte (spesso profumo di gigli) e quello della cucina di Cumpà Cosimo. Ho provato ancora a fare quella passeggiata, purtroppo la maggior parte di quei profumi non c'è più, come anche alcune persone care che ero solita incontrare lungo il cammino, inclusa la mia nonna, ormai anziana e anche un po' svampita, che mamma mi mandava dietro per compagnia. Ma questi ricordi di bimba mi accompagnano ancora ogni estate quando torno della Città del cuore.
Fabiana Dumont
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