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Tu sei qui: SezioniL'EditorialeLa Costiera Amalfitana unita e responsabile
Scritto da (Redazione), domenica 15 marzo 2020 09:18:23
Ultimo aggiornamento domenica 15 marzo 2020 09:56:10
di Emiliano Amato
Preservare e proteggere la Costiera Amalfitana, uno dei luoghi più suggestivi del pianeta, è da sempre priorità dei suoi abitanti, consapevoli di dover difendere tutti i giorni "La grande bellezza". Proteggerla dalla furia imprevedibile della Natura, dall'invasione di orde di turisti incontrollati, da tutto ciò insomma che potrebbe alterarla o contaminarla. Un imperativo morale, una sorta di giuramento, che ci portiamo dentro fin dalla nascita, che fa parte quasi del nostro patrimonio genetico, quello di astuti mercanti e intrepidi marinai. E allora non c'è da stupirsi se, in questa pandemia, l'innato senso di protezione nei confronti della propria terra diventa ancora più forte e radicato. Qui, dai borghi di pescatori come Cetara e Atrani, alla "capital city" Amalfi, dalla Positano del glamour, alla superba Ravello, alla generosa Tramonti, nessuno si sognerebbe mai di mettere a repentaglio la salute del suo vicino. Malgrado la dimensione internazionale che è capace di assumere durante la bella stagione, in Costiera restano ancora forti i rapporti umani, autentici e genuini, da ‘paese', di cui si è riscoperto il valore proprio in tempo di emergenza. Ci si conosce dall'infanzia, ci si interessa l'uno dell'altro e si vive fortissimo il senso dell'appartenenza e della comunità. Che dopo tre settimane dallo spavento va fiera di risultare ancora immune dal nemico che sta terrorizzando l'Italia e il mondo.
La "Divina", grazie a una straordinaria prova di unità territoriale, è oggi stretta in una capillare rete di solidarietà: qui, prima di ogni altro luogo, si è ben compreso che pensare a sé stessi significa anche pensare agli altri, ai più deboli, e questa recuperata dimensione di humanitas, questo ritrovato legame ‘di sangue', inorgoglisce.
Lo spirito impavido dei leggendari combattenti a difesa della gloriosa Repubblica Marinara di Amalfi sembra rivivere in ognuno.
In tutti i dodici paesi, da Vietri sul Mare a Positano, la cittadinanza sta osservando in maniera esemplare le misure imposte dal governo, volte al contenimento della diffusione del virus che, come annunciano gli esperti, sta arrivando con forza anche al Sud.
Paesi semi deserti, strade vuote, negozi chiusi, in un clima furiale. Come il resto d'Italia, anche la Costiera Amalfitana, baciata dal sole ingannevole che anticipa l'arrivo della primavera (mai così maledetta, per dirla alla Loretta Goggi), affronta questo momento (perché breve dovrà essere) con straordinario senso di responsabilità. Perché un territorio forte lo si vede nei periodi difficili e qui si è ben compreso che stare a casa, limitare al minimo gli spostamenti, solo per necessità, servirà a poter tornare alla vita al più presto.
Soffrire oggi significa godere domani e questa, per la Costiera Amalfitana, è una grande sfida con la consapevolezza che anche l'estate sarà maledetta. A tremare sono circa 5mila lavoratori stagionali con le loro famiglie che ad oggi non hanno nessuna certezza. Ma questo momento va affrontato con razionalità. Oggi la vera ricchezza della Costiera è la forza dei suoi abitanti.
Con le immagini che giungono dal cimitero di Bergamo, dove le imprese di onoranze funebri fanno fatica a gestire il numero eccessivo di feretri, anche qui, dai prossimi giorni, ci sarà innanzitutto da preservare la propria vita. Subito dopo il luogo che il mondo intero continuerà a invidiarci. Perché la storia ce lo insegna: a salvarsi sono quei popoli che rispettano le regole.
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