Tu sei qui: Eventi e SpettacoliRavello ricorda lo storico sindaco Lorenzo Mansi con un libro
Inserito da (redazionelda), venerdì 4 ottobre 2019 15:27:58
Ravello ricorda la figura di Lorenzo Mansi, tra suoi i sindaci più longevi. Guidò la Città della Musica dal 1948 al 1971, dal periodo posta bellico e repubblicano, al boom economico, al '68, all'inizio degli anni Settanta.
A "Don Lorenzo Mansi" è stata dedicata una pubblicazione a cura del giornalista toscano Silvano Polvani, edita dalla casa editrice Effigi di Arcidosso, nel grossetano che sarà presentata a Ravello sabato 12 ottobre alle 18 presso l'Hotel Giordano. L'incontro, organizzato in collaborazione tra il Comune di Ravello e l'associazione Ravello Nostra, vedrà la partecipazione del figlio di Lorenzo Mansi, Luigi, ingegnere e presidente della Nuova Solmine S.p.a., importante azienda chimica di Scarlino, in provincia di Grosseto. Ai saluti del sindaco Salvatore Di Martino seguiranno gli interventi dell'autore, del funzionario dell'Archivio di Stato di Salerno Salvatore Amato.
Il giorno successivo, domenica 13, sempre alle ore 18, la presentazione si svolgerà a Scala, nell'aula consiliare del Municipio (con la collaborazione della ProLoco), alla presenza del sindaco Luigi Mansi e dell'Amministrazione Comunale.
Il volume, per iniziativa dei figli Luigi, Angela e Plinio, si propone come una testimonianza, un contributo per le nuove generazioni, di esempio a quanti vorranno dedicarsi alla causa della società civile.
Lorenzo Mansi era nato a Scala, era divenuto ravellese quando i due comuni furono uniti; rimase ravellese, quando Scala si ricostituì nel 1946.
È stato commissario prefettizio di Ravello negli anni 1942/1943 e sindaco dal 1948 fino alla morte nel 1971. A tutt'oggi è nella coscienza di tutti il "sindaco storico" di Ravello che deve molta riconoscenza all'opera di quest'uomo al governo del paese per quasi un quarto di secolo, così tanto tempo, da imprimere sul territorio il suo progetto, la sua visione, che in una continuità a tanti apparsa infinita, ha permesso di strappare "La Bellissima" dalla condizione d'isolamento in cui si trovava.
La ricostruzione della sua biografia, come appare nel volume, non solo contiene la documentazione di rito, ma si è avvalsa di testimonianze di chi negli anni della sua sindacatura lo ha conosciuto ed ha con lui condiviso la gestione del comune. Si riscontrano ancora oggi, a quasi cinquant'anni dalla sua scomparsa, riconoscenti ricordi. Il volume propone le cronache dei consigli comunali dai quali si evince lo stile impresso nel governo della città, con coraggio e lungimiranza, anche prendendo decisioni impopolari ma per il bene comune.
Decisionista e leader concreto. Queste le caratteristiche principali dell'uomo e dell'amministratore dal fare autoritario. Tra le opere strategiche realizzate la strada Chiunzi-Ravello. La sua opera maestra, da lui concepita e realizzata. Era solito dire che questa sarebbe stata il polmone di Ravello, perché avrebbe dirottato sulla città il traffico turistico proveniente dall'Autostrada del Sole e dall'Aeroporto di Capodichino, potendo così Ravello godere di quello sviluppo economico, turistico e agroindustriale, sino ad allora negato. Poi, sfruttando i "cantieri scuola di lavoro" per operai dell'edilizia, fece costruire la Strada Gradillo-Piazza Fontana-Toro: è stata questa l'opera pubblica che ha gettato le basi per la Ravello turistica di oggi. Nella sua lunga gestione da sindaco partorì molte opere dotando la città di tutte quelle infrastrutture necessarie per una decorosa vita dei Ravellesi e per lo sviluppo del paese.
Nel 1953 accompagnò il presidente della Repubblica Luigi Einaudi alla visita di Ravello, nell'agosto del 1962 conferì la cittadinanza onoraria a Jacqueline Kennedy, curando personalmente la sua permanenza, comprendendo quali potessero essere, data la sua risonanza mediatica, le possibili ricadute turistiche per la sua Ravello.
Da giugno del 1970, sua ultima campagna elettorale, lavorò a una legge speciale per Ravello, per un rilancio del turismo moderno a Ravello.
>Leggi anche:
Quando Don Lorenzo Mansi annunciò: «La strada di Chiunzi sarà il polmone di Ravello»
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