Racconti d'aMare«Ecco come ho affrontato Noru, il tifone più potente degli ultimi 20 anni»: l’esperienza del capitano Barra nell’oceano Pacifico

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«Ecco come ho affrontato Noru, il tifone più potente degli ultimi 20 anni»: l’esperienza del capitano Barra nell’oceano Pacifico

È il 26 settembre. Da poco abbiamo lasciato il Porto Vietnamita di Vung Tao. Il super tifone “Noru” ha da poco superato le Isole Filippine. Dai calcoli effettuati, basandomi sulle rispettive direzioni e velocità, “Noru” taglierà la nostra rotta. Quindi ci tocca ridefinire il “Piano di Navigazione”...

Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 1 ottobre 2022 18:08:10

Di Salvatore Barra*

Se Joseph Conrad (1857-1924), scrittore (e Capitano marittimo) inglese di origini polacche, fosse vissuto nella nostra epoca, mai avrebbe potuto scrivere il suo best seller "Tifone", romanzo che narra di una sua esperienza realmente vissuta, in cui, il "Nan-Shan", la Nave sulla quale era imbarcato, finì nel vortice di un tifone e si salvò miracolosamente.

Circostanza che molto difficilmente può verificarsi oggi, perché, a differenza di allora (fine secolo XIX), le navi moderne sono dotate e supportate da tecnologia satellitaria avanzata, per cui i tifoni sono identificati, monitorati e seguiti con largo anticipo, ed è molto improbabile che si finisca nel suo raggio di azione. Nei tempi passati (e fino a 50 anni fa) invece era diverso: i naviganti potevano avvalersi del solo barometro e di tanta esperienza, nel saper riconoscere i segni premonitori del tempo (tipi di nuvole, vento, umidità), riuscendo, se erano esperti, a prevedere, a capire che si trattava di un ciclone solo con alcune ore di anticipo. Tempo insufficiente, che non consentiva alle navi, che si trovavano già ampiamente nel raggio di azione del ciclone, alcuna via di fuga, con conseguenze che potevano essere tragiche.

I cicloni tropicali generalmente si formano poco a Nord (o poco a Sud) dell'equatore intorno ai 5 gradi/10 gradi di latitudine, per poi proseguire la corsa verso i rispettivi Poli. Un ciclone nasce come "onda tropicale" che può progredire o abortire: se progredisce, in potenza e dimensioni, si trasformerà in "Disturbanza Tropicale" e man mano in "depressione tropicale", "Tempesta Tropicale" con forza del vento uguale o superiore ai 50 Nodi, Forza 10 della scala Beaufort, fino a raggiungere lo stadio finale, ovvero quando la velocità del vento supera i 64 Nodi (120 Km/h), Forza 12: allora gli si darà un nome in ordine alfabetico a cominciare dalla lettera A. Questo fenomeno, con le medesime caratteristiche, si chiamerà: TIFONE nella zona asiatica, URAGANO (USA, Caraibi), CICLONE nell'area atlantica, WILLY in Australia.

In principio gli uragani (Centro - Nord America) venivano identificati solo con nomi femminili, perché la saggezza popolare voleva che "Gli Uragani sono come le Donne che si prendono Uomini e Proprietà". Dopo le proteste femministe (a ragione), ora gli uragani prendono alternativamente, ed in ordine alfabetico, nomi di uomini e di donne. La stagione dei cicloni nell'Oceano Pacifico e nel Nord Atlantico comincia nel mese di luglio e prosegue fino alla fine di ottobre. I fenomeni più potenti si sviluppano nella seconda metà del mese di settembre.

Il raggio di azione di un ciclone varia dai 300 Km ai circa mille Km. Il centro del sistema è chiamato "occhio": qui si misura la pressione minima, calma di vento e di mare, il cielo è sereno. Il diametro dell'occhio varia dai 20 ai 60 chilometri.

Fatta questa doverosa premessa, racconto, in esclusiva ai lettori de "Il Vescovado", la mia ultima esperienza con il super tifone "Noru", vissuta pochissimi giorni fa.

È il 26 settembre. Da poco abbiamo lasciato il Porto Vietnamita di Vung Tao. Il super tifone "Noru" ha da poco superato le Isole Filippine. Dai calcoli effettuati, basandomi sulle rispettive direzioni e velocità, "Noru" taglierà la nostra rotta. Quindi ci tocca ridefinire il "Piano di Navigazione", di concerto con l'Ufficio Operativo della nostra Compagnia di Navigazione. Creiamo perciò una rotta alternativa che ci permetterà di passare ad una distanza di (relativa) sicurezza da "Noru".

Da questo momento comincia una partita a scacchi tra noi e "Noru", ma saremo comunque sempre noi a fare la prima mossa in base alle direzioni che la natura impone al mostruoso, quanto affascinante, fenomeno, capace di generare venti di oltre 200 chilometri orari, formare onde superiori ai 20 metri, in prossimità dell'occhio, e provocare piogge in cui le gocce che cadono sembrano secchiate d'acqua. Provare per credere.

A bordo siamo dotati di un servizio di previsione meteo avanzata che copre tutto il mondo, oltre ai servizi Meteo diramati dalle locali stazioni costiere: tutto questo ci permette di avere una situazione del tempo abbastanza attendibile con 10 giorni di anticipo. È evidente che le previsioni di 48/24 ore saranno maggiormente precise. Gli uffici di previsioni meteo calcolano la traiettoria e la potenza dei tifoni basandosi sull'elaborazione di dati relativi ai precedenti passaggi, posizione geografica e mese dell'anno, riferiti agli ultimi 50 anni.

Lo Stato Maggiore di una nave, oltre ad avvalersi delle previsioni meteo, deve possedere una buona conoscenza della meteorologia, della strumentazione a disposizione ed un ottima capacità nel saper interpretare i "segnali" del tempo: forza e direzione del vento, lo stato del mare, la direzione delle onde lunghe (Mare morto), lo stato del cielo, i tipi di nuvole, il genere di pioggia, il saper individuare il centro del tifone basandosi sulla direzione del vento... e tanto altro. Ogni elemento può dare indicazioni importanti perché il tifone non segue la logica umana ma le leggi della natura, a noi spesso sconosciute. E quindi, improvvisamente, si possono avere sviluppi non previsti.

La rotta di "evasione" studiata per l'occasione (vedi foto) prevede una fase iniziale con navigazione verso Est, verso le Filippine, per poi dirigersi a Nord e puntare direttamente su Hong Kong: percorreremo 165 Miglia nautiche in più rispetto alla rotta normale Vung Tau-Hong Kong. Quindi si fanno calcoli di rito: miglia da percorrere, velocità stimata, consumo di combustibile, si calcola e si comunica l'ETA (Tempo Stimato di Arrivo) all'Autorità Marittima del porto di destinazione. Queste procedure le facciamo "On Line".

Il Nostro equipaggio è formato da 22 persone. In casi come questo, tutto l'equipaggio viene coinvolto ed ognuno deve fare la sua parte. Prima della partenza si avvisano tutti e ognuno, in base al proprio incarico viene destinato a compiti specifici: il direttore di macchine e il suo staff, sempre pronti a manovrare in sala macchine, dovranno controllare se tutti gli utensili e pezzi di ricambio del motore sono ben fissati (rizzati) in modo da rimanere ben ancorati alle strutture della nave in caso di forti movimenti di rollio. Il Nostromo e il personale di coperta si occupano del rizzaggio dei container in coperta, delle cale (depositi /officine), dei depositi, della cucina e della cambusa, riposterie, lavanderie, sale da pranzo: niente deve rimanere in libertà, persino le sedie hanno agganci speciali al pavimento.

Regoliamo la velocità della nave a 16 Nodi in modo da passare alla massima distanza da "Noru". Intanto si comincia a sentire l'effetto delle onde lunghe (Mare Morto): questo significa che il tifone si sta avvicinando ma che è ancora lontano. Dalla direzione del vento e dalle letture barometriche capiamo che il centro del fenomeno ancora deve passare. Poi, verso le ore 15 la svolta, la lancetta del Barometro tendeva a salire di un Hectopascal (oggi i Millibar si chiamano così) mentre il vento cambiava improvvisamente direzione: eravamo sullo stesso meridiano di "Noru" ma a 420 chilometri più a sud. Era la minima distanza. Da questo momento la distanza tra noi e il tifone sarebbe aumentata definitivamente ma rimanevano gli strascichi del passaggio del tifone sul mare.

Ora le creste delle onde lunghe arrivavano ad un'altezza di circa quattro metri. In prossimità dell'Occhio l'altezza delle onde era di circa 10 metri. Il tifone "Noru" è stato classificato come il più potente degli ultimi 20 anni. Dalla foto si evince la velocità del vento: 110 Nodi in prossimità del centro del sistema. Facile da calcolare: una bandierina rossa indica 50 nodi, una stanghetta 10 nodi. Per cui due bandiere rosse più una stanghetta indicano una velocità del vento di 110 nodi.

Proseguiamo la navigazione, secondo il piano, verso le Filippine. Verso le ore 22 accostiamo per Nord e dirigiamo la prua verso Hong Kong. Verso le due della notte, sotto l'azione delle onde del tifone, ora di cinque metri, cominciamo a rollare. La nave è quasi scarica ed ha stabilità eccessiva: questa condizione provoca allo scafo movimenti bruschi e repentini. Provo a fermare il rollio usando il timone, con piccole accostate in modo da smorzare le rollate. Ci riesco in parte ma non basta: il mare lungo arriva da una direzione detta "a giardinetto", circa 30 gradi dallo specchio di poppa di sinistra. Sono costretto ad accostare ancora a dritta, in modo da portarmi sulla direzione delle onde e mettermi mare e vento in poppa. Operazione effettuata con successo. Il movimento di rollio è stato fermato. All'alba, con i primi chiarori, mentre "Noru" atterrava sulle coste del Vietnam del Nord portando piogge torrenziali e vento fortissimo, notavamo che il moto ondoso diminuiva sensibilmente e, quindi, verso le otto del mattino abbiamo ripreso la normale navigazione verso Hong Kong. Eravamo, Come si dice, "stanchi ma felici".

Concludo affermando che nella nostra vita da marinai, per qualsiasi problema o situazioni, non esistono soluzioni predefinite in quanto le condizioni in cui si opera cambiano continuamente (posizione geografica, condizioni di stabilità ed assetto della nave, moto ondoso, direzione e forza del vento (con effetto velico), rotta e velocità della nave, preparazione ed affidabilità dell'equipaggio e tanto altro. Oltre la conoscenza, oltre l'esperienza, bisogna saper prendere la giusta decisione al momento giusto: come spesso ci capita in particolari momenti della nostra vita vissuta.

Il cielo azzurro come Il becco degli albatros "Sula Sula" che volteggiano intorno alla nave a caccia di pesci, che catturano non appena saltano fuori dell'acqua, spaventati dallo scafo della nave. Uno spettacolo bello quanto crudele cui assistiamo impotenti. La natura è anche questo!

La navigazione continua...

 

*Capitano Superiore di Lungo Corso

 

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