Tu sei qui: PoliticaVilla Rufolo: per commedie Ribalta ambienti "inagibili" ma disponibili per eventi "su prenotazione"
Inserito da (redazionelda), martedì 20 novembre 2018 13:57:49
Ciò che accade a Villa Rufolo ha sempre dell'incredibile. Non stiamo parlando della suggestione dei concerti sul palco del belvedere proiettato sull'infinito ma di un'anomalia nella gestione del complesso monumentale. Un bene pubblico - va sottolineato - gestito da enti pubblici con finanziamenti comunitari che negli ultimi due anni chiude i cancelli alle attività socio-culturali made in Ravello.
Già, perché se fino al gennaio 2015 la sala teatro di Villa Rufolo veniva concessa con piacere, da un decennio, al gruppo teatrale La Ribalta per le attività invernali - molte delle quali dedicate ai più piccoli - negli ultimi tre anni questa possibilità è stata negata, con lo storico sodalizio costretto a sbaraccare.
«La Struttura di Villa Rufolo non è idonea ed agibile per attività spettacolistiche e la concessione della stessa al momento non è assegnata definitivamente alla Fondazione Ravello con atto ufficiale»: questa la nota a firma del segretario generale della Fondazione Ravello Ermanno Guerra negli ultimi mesi del 2017, confermata anche quest'anno in una nota ufficiale indirizzata al presidente de La Ribalta Tommaso Apicella: «Come anticipatole verbalmente, la Sua richiesta è all'attenzione del Consiglio di Amministrazione, che non si è ancora riunito. Pertanto, ad oggi, non posso che ribadirle il diniego già espresso lo scorso anno, essendo immutate le condizioni che portarono a quella decisione».
E dire che in passato non sarebbero stati convocati Consigli di Amministrazione per la concessione della sala, assegnata dal segretario generale o dal direttore Secondo Amalfitano (per diversi anni la stessa persona), tra i padri fondatori del gruppo teatrale.
«Nell'anno 2016, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 19/09/2016, il locale ci era stato assegnato e mai consegnato, dal 01/11/2016 al 30/04/2017, e ad oggi non siamo a conoscenza di quale potere occulto avesse fatto sparire teatro, chiavi o persone atte o inette alla consegna della chiave - spiega il presidente Apicella in una dettagliata missiva indirizzata al segretario Guerra e per conoscenza a tutti gli attori della Fondazione. Compreso il governatore Vincenzo De Luca -. Per amore di verità, ricordiamo che negli anni precedenti non ci era stato sollevato nessun rilievo sulla custodia e l'uso degli spazi che, lo ricordiamo, sono stati frequentati da centinaia di persone (ravellesi e non) sia durante il periodo di preparazione degli spettacoli sia durante le repliche. Da quello che risulta, la Sala Teatro della Villa Rufolo, se ci soffermiamo al solo 2017 e tutto il 2018, è stata più volte messa a disposizione di mostre, convegni e quant'altro, e non risulta che siano stati necessari Consigli di Amministrazione per la concessione e le autorizzazioni all'utilizzo in qualsiasi forma! Oppure possiamo solo supporre che la Direzione di Villa Rufolo, che ha in consegna le chiavi della Sala Teatro, apra e chiuda da par suo, senza autorizzazioni, in contrasto con la ormai famosa inagibilità».
Ma se è vero che la sala teatro di Villa Rufolo non risulti idonea e agibile per attività spettacolistiche, non si spiega perché, lo stesso spazio, risulti agibile agibile per banchetti, convegni, installazioni, mostre, camerini temporanei per eventi Ravello Festival. L'ultimo evento sarebbe stato ospitato dal 17 al 20 ottobre scorso.
Sul sito web ufficiale di Villa Rufolo, alla pagina "Organizza il tuo evento", alla scheda "Teatro" si legge: «L'ambiente è stato da poco restaurato. È dotato di un impianto di riscaldamento a pavimento ed impianto di illuminazione autonomo. Vi è la possibilità di allestire piccolo palco per la realizzazione di spettacoli e concerti. Dimensioni: Superficie 150 mq - Capacità: 100 sedute su richiesta - Disponibilità: su prenotazione» (nella foto in basso).
Alla luce di questa inspiegabile circostanza il presidente Apicella chiede a Guerra: «Quali sono le reali motivazioni che hanno portato la Fondazione Ravello a mettere alla porta i bambini e i ragazzi de La Ribalta che lì sono stati per oltre dieci anni?». I soliti intrighi da mago di Klingsor.
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