PoliticaQuirinale, fumata nera per la prima chiama: fitto dialogo tra i partiti. Alle 15 la seconda tornata

Quirinale, Capo di Stato, elezioni, fumata nera

Quirinale, fumata nera per la prima chiama: fitto dialogo tra i partiti. Alle 15 la seconda tornata

Si annuncia al buio anche la seconda votazione per la presidenza della Repubblica, oggi dalle 15. Non è emersa, ieri, una personalità che abbia raccolto la maggioranza dei due terzi

Inserito da (Redazione LdA), martedì 25 gennaio 2022 11:34:29

«Non essendo stata raggiunta la maggioranza dei due terzi dei componenti dell'assemblea occorre procedere a un nuovo scrutinio», così ieri sera, il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico ha decretato la fine della prima chiama per l'elezione del Capo dello Stato che sostituirà Mattarella.

Dopo le 672 schede bianche della prima chiama, si annuncia al buio anche la seconda votazione per la presidenza della Repubblica, oggi dalle 15. Non è emersa, infatti, una personalità che abbia raccolto la maggioranza dei due terzi, ma al momento non c'è intesa neanche su un nome che possa essere votato a maggioranza assoluta a partire da giovedì.

I votanti sono stati 976, nessun astenuto. Il più votato l'ex giudice costituzionale Paolo Maddalena, al quale hanno puntato gli ex grillini ora confluiti nel gruppo Misto. Ma con appena 36 voti non ha ottenuto il quorum.

Hanno ottenuto voti: Mattarella 16, Cartabia 9, Berlusconi, De Martini, Cassinelli, Tasso 7, Bossi e Rosato 6. Vespa ha ottenuto 4 voti. Moles, Lotito, Rutelli, Craxi, Bersani 3, Conte, Casini, Casellati e Amato 2, Draghi un voto. I voti dispersi sono stati 88.

A interrompere il lungo elenco di schede bianche anche i "voti-burla": dal presidente della Lazio Claudio Lotito alla showgirl Valeria Marini. E spuntano anche i nomi del direttore di 'Chi' nonché conduttore del 'Grande fratello' Alfonso Signorini e del conduttore de 'La zanzara', Giuseppe Cruciani. E ancora, Francesco Totti, Rocco Siffredi, Giancarlo Magalli, Barbara D'Urso, Alberto Angela, Amadeus...

Ad ogni modo, quella di ieri è una giornata che ha segnato anche l'avvio del dialogo tra i partiti.

A partire dal un colloquio, ieri in mattinata, del premier Mario Draghi con il leader della Lega Matteo Salvini, che vorrebbe il premier al Quirinale e, contestualmente, un accordo per il nuovo governo. Poi, nel pomeriggio, il segretario del Pd Enrico Letta ha incontrato il leader del Carroccio e ha dichiarato: «È stato un incontro positivo. Si è aperto un dialogo».

Nel Movimento 5 stelle resta il muro su Draghi al Quirinale. Secondo quanto racconta l'AdnKronos, un fronte potrebbe finire all'opposizione in caso di trasloco del Premier al Colle. E anche il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ribadisce il 'no' di Mario Draghi al Colle: «Oggi serve unità nazionale e Mario Draghi ne è il miglior garante. Ci sono ancora cose da fare, la battaglia contro il coronavirus non è ancora vinta».

«Quello che ha l'asso in mano per chiudere questa partita si chiama Matteo Salvini, ha l'asso in mano e deve scegliere quando calarlo». Lo ha detto il leader di Italia viva Matteo Renzi a Radio Leopolda. Secondo Renzi, il leader della Lega «ha quattro ipotesi: insistere su un nome di centrodestra anche contro un pezzo del parlamento, sperando che passi. Cercare un grande accordo con tutti su un nome fuori dal giro; terza ipotesi accordo con Conte; infine un sistema di usato sicuro. Queste sono le olimpiadi della politica. Suggerisco di utilizzare nelle prossime 24, 36 ore di far prevalere la politica, se vanno alla ricerca di effetti speciali rischiano di far la fine di Bersani».

(Foto: Fb Palazzo Chigi)

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