Tu sei qui: PoliticaQuello alla Meloni «non era un insulto, era una battuta». Vietri (FdI): «De Luca aggrava la sua posizione. Assordante silenzio donne Pd»
Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 19 febbraio 2024 13:25:09
«Con la minimizzazione del turpiloquio di venerdì, il governatore De Luca continua ad aggravare la sua posizione. Non si può considerare una battuta, seppur detta a mezza voce, una evidente offesa nei confronti del Presidente del Consiglio italiano, a maggior ragione se espressa all'interno di un'istituzione della Repubblica come la Camera dei Deputati e davanti a dei giornalisti». Lo dichiara, in una nota, la deputata salernitana di Fratelli d'Italia Imma Vietri rispondendo alle dichiarazioni espresse dal presidente della Regione Campania.
«Ho parlato ieri a piazza Santi Apostoli per un'ora e nessuno ha offeso nessuno. Hanno mandato un giro in fuori onda mentre ero a Montecitorio a bere un bicchiere d'acqua. Bisogna stare attenti, era una cosa detta a mezza voce. Oggi i titoli principali sono l'insulto di De Luca alla Meloni siamo alla follia. Siamo in un Paese malato di conformismo e opportunismo e in cui l'opinione pubblica sembra aver perso la ragione critica. Ci si è ridotti a un titolo su una battuta». Questa la giustificazione arrivata dal governatore in occasione della manifestazione contro l'autonomia e per lo sblocco dei fondi sviluppo e coesione che si è tenuta il 17 febbraio a Napoli.
«Di fronte a queste pessime sceneggiate deluchiane, la sinistra e il Pd cosa fanno? Nulla. Tutti zitti. È davvero assordante il silenzio della segretaria nazionale Schlein che non ha avuto il coraggio, in primis da donna e poi da politico, di condannare le offese pronunciate da un governatore del suo partito. Lo stesso vale per tutte le parlamentari del centrosinistra e per gli amministratori locali presenti ieri a Roma che, tuttora, non hanno preso le distanze da certe affermazioni. Immaginiamo - aggiunge Vietri - cosa sarebbe successo a parti invertite: una sorta di marcia su Roma della destra contro un governo guidato da una donna della sinistra etichettata in quel modo offensivo e volgare. Sarebbe venuto giù il mondo, le femministe si sarebbero stracciate le vesti e le piazze si sarebbero mosse all'unisono contro il pericolo fascista a difesa delle istituzioni e finanche della Costituzione. Io, da donna e da campana, al di là dei colori politici di appartenenza, ho provato un sentimento di vergogna sentendo gli insulti di De Luca, il quale farebbe bene a scusarsi».
«È innegabile, infine, che per colpa della sua pessima gestione, la Regione Campania è riuscita a spendere solo il 24% del Fondo di Coesione e Sviluppo della programmazione 2014-2020. E' questa la verità che lui vuole nascondere. Ha ragione il Presidente Meloni: se De Luca lavorasse invece di fare il ‘Masaniello', i cittadini campani vivrebbero, probabilmente, molto meglio di ora», conclude Vietri.
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