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Politica

Furore, Costiera Amalfitana, La Vela, scultura, spostamento, restauro, Soprintendenza

Furore, il sindaco Milo risponde alla nota della Marchese: «La Soprintendenza ha approvato il progetto condividendo lo spostamento della scultura»

la statua dovrà essere restaurata e ricollocata per consentire i lavori di impermeabilizzazione della Piazza di Via Mola

Inserito da (Admin), mercoledì 16 novembre 2022 18:02:24

Non tarda ad arrivare la risposta del sindaco di Furore, Giovanni Milo, alla nota del capogruppo consiliare di minoranza, Antonella Marchese, protocollata lo scorso 10 novembre, con cui si opponeva alla ricollocazione della Vela. La statua, opera dell'artista Luigi Mazzella, dovrà essere spostata dall'attuale collocazione, per consentire i lavori di impermeabilizzazione della Piazza di Via Mola, che è anche il solaio della casa comunale, interessato da infiltrazioni di acque meteoriche che rendono inutilizzabile la Sala Fellini. La Soprintendenza di Salerno ha approvato il progetto di «indispensabile e non più rinviabile» restauro e di nuova collocazione «al riparo dalle intemperie».

 

Riportiamo di seguito testo integrale della risposta del sindaco Milo, indirizzata al capogruppo consiliare di minoranza "Furore nelle tue mani", Antonella Marchese e, per conoscenza, al Direttore dei Lavori, arch. Rago Roberto, e al Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Furore, Arch. Nunzia Cavociello.

«Mentre continuiamo incessantemente a lavorare nell'interesse di Furore e dei Furoresi, la nostra minoranza consiliare, in particolare la capogruppo di minoranza, continua a dilettarsi con una diatriba sterile e senza significato sulla statua della "Vela". Indipendentemente dal fatto che infarcisce le sue elucubrazioni mentali con una serie di insulti gratuiti alla persona del Sindaco (ma oramai sono abituato a questo gretto comportamento), nel merito scrive una serie di cose senza senso dettate da una evidente incapacità amministrativa ma anche da una brevissima esperienza nel campo del diritto.

Sono del parere che per contestare la modalità con la quale si svolge la funzione di Sindaco (che si badi bene è il Sindaco di tutti e dunque anche della minoranza e rappresenta la più alta istituzione comunale) si debba essere nella condizione di averlo fatto il Sindaco, almeno per una volta. Non mi pare che costei e costoro abbiano mai fatto il Sindaco o che abbiano mai rivestito una carica di pari responsabilità!

Quale esperienza si ha per ragionare di quella di altri? Mah! Ne è la dimostrazione più palese questo continuo richiamarsi ad esperienze dei tempi che furono, che si continui a parlare di altri e non di se stessi! Ma cosa ha mai fatto costei? Non ha mai risposto ad esempio ad un'interrogazione consiliare e vuole insegnare ad altri come fare! Non ha ancora compreso la differenza tra le funzioni politico-amministrative e le funzioni dirigenziali e le rispettive competenze di questi! Potrei dilungarmi ma per amor di patria finisco qui!

Ultima insensata polemica: la statua denominata "La Vela" posizionata sulla P.zza di via Mola sottoposta ad urgenti ed improcrastinabili lavori.

Le ho già riferito, che per la scultura denominata la "Vela", che Ella asserisce essere stata "donata nei primi anni dell'amministrazione guidata dal prof Raffaele Ferraioli, unitamente ad altre sculture in ferro collocate in altre aree del paese", non sono state rinvenute agli atti delibere di giunta o di consiglio, ma neppure alcun atto autorizzativo paesaggistico e/o urbanistico che assenta il posizionamento della opera denominata la "Vela". Mi risponde che "non è probante di alcunché". Devo ancora correggerla! Quello che le ho rappresentato è probante di quello che le ho scritto: che non sono state rinvenute agli atti delibere di giunta o di consiglio, ma neppure alcun atto autorizzativo paesaggistico e/o urbanistico che assenta il posizionamento della opera denominata la "Vela". O non ritiene che ci sia bisogno di atti autorizzatori anche paesaggistici per installare una statua come quella? Mi sa dire con quali autorizzazioni è stata installata? Che si apprenda che neppure presso la Soprintendenza sono state conservate tracce della posa del monumento dovrebbe almeno sorprenderla o la lascia nell'indifferenza? Comprendo che voglia difendere il passato che fu, ma arrivare a negare l'evidenza!

2) Le appare che non si colga la differenza tra accesso agli atti del consigliere comunale ed interrogazione consiliare (anche qui infarcito di insulti)? Altro errore da parte Sua! Capisco che il suo tapino compito è quello della contestazione a prescindere, ma nella mia nota che è agli atti le ho solo rammentato quanto segue: "Rammento, oltresì, alla S. V. che rivestendo anche la carica di consigliere comunale, Ella avrebbe potuto acquisire la documentazione richiesta direttamente presso l'Ufficio Tecnico del Comune di Furore. Quindi non le ho detto che non poteva fare l'interrogazione consiliare (alla quale come vede le ho risposto) ma che nella sua qualità di consigliere comunale avrebbe potuto acquisire gli atti direttamente presso l'ufficio tecnico. Avrebbe speso meno tempo e ci avrebbe distolti meno dal nostro lavoro con le sue insignificanti richieste! Sembrerebbe che non abbia capito neppure questo! Potrebbe essere una scarsa dimestichezza con le norme? O semplicemente le serviva fare un altro POST INUTILE sui social?

3) Le intenzioni che ricerca sono descritte negli atti che le ho inviato. "La scultura sarà rimossa e inviata al restauro nell'attesa di determinarne una migliore e più idonea collocazione". Che altro cerca? La Soprintendenza di Salerno ha approvato il progetto condividendo lo spostamento della scultura. Cosa altro vuole? Di che parla? O non ha letto bene? Ritrova prescrizioni in tal senso che non siano conformi a quanto richiesto dall'Ente comunale? Non le sembra che solo l'Ente comunale possa decidere un eventuale collocazione diversa?

4) Non è dato comprendere, poi, cosa ci "azzecchi" la necessità urgente ed improcrastinabile della rimozione della statua "La Vela" con quello che Lei definisce il noto progetto culturale del "FURORE PAESE DIPINTO". Quale atto gravido di conseguenze, se coloro che hanno provveduto all'installazione di alcune di quelle opere lo avrebbero fatto senza alcun titolo autorizzatorio? Questo non vuol dire che non si possa mettere in campo un progetto di eventuale e probabilmente necessaria regolarizzazione per le opere già installate! Cosa metterebbe in discussione? Quindi altra polemica inutile! Questa si scellerata! Ed ancora. Il dato di fatto che pure sottolinea, dato dalla circostanza che la statua "si trovi dove si trovi" e che a suo dire dalla detta statua prenderebbe il nome la piazzetta, a suo avviso risolve il problema che eventualmente l'opera sia stata installata senza le preventive e cogenti autorizzazioni? O si ritenevano immuni dalla Legge e con puro spirito dittatoriale si riteneva che si potesse andare al di fuori della legge? Quale sarebbe infine la motivazione (ci illumini) per la quale un comune cittadino per realizzare una qualsiasi opera debba richiedere le prescritte autorizzazioni di legge, mentre l'autorità pubblica ne sarebbe esentata? Perché questo modo di pensare non ci appartiene, mi dispiace!

5) Ci illumina, ulteriormente, dicendo che "a fugare ogni dubbio ci sarebbe un atto di "donazione", atto che non è stato riscontrato nella documentazione a disposizione del comune. Chiarisco alcuni punti a) il foglio di carta, oltretutto in copia, di cui parla, intestato al Prof. Luigi Mazzella ed indirizzato al Sindaco di Furore e per conoscenza al Prof. Nino D'Antonio (non sarebbe potuto essere altrimenti, in quanto nessun conferimento di carica pubblica si rinviene nella figura del "consulente artistico del paese dipinto"), datato 13 dicembre 1985 è privo di ogni riferimento di certezza temporale che negli atti che promanano o che arrivano al Comune viene data dal protocollo (oggi digitale) dell'Ente. Se questo atto avesse le caratteristiche che tanto decanta non le sembra che sarebbe dovuto arrivare al protocollo dell'ente comunale ed essere ritualmente protocollato? Quindi atto mai arrivato al protocollo del Comune? Le assicuro che sono in corso ricerche in questo senso nei registri cartacei dell'epoca.

Ed ancora! Non le sembra che il medesimo atto avrebbe dovuto avere quanto meno uno sviluppo amministrativo con la richiesta delle relative autorizzazioni del caso e con una eventuale deliberazione da parte della Giunta Comunale o del Consiglio comunale in merito all'accettazione dell'eventuale donazione? O Ella ritiene sufficiente una mera accettazione del Sindaco p.t. (tutta da provare data la mancanza del protocollo in ingresso e degli altri atti prodromici e successivi) per ritenere sufficientemente espressa la volontà del Comune di Furore? Da quale organo era stato delegato il Sindaco p.t. e addirittura il cd. consulente artistico del paese dipinto, all'accettazione di detta opera? Quale volontà di accettare documenta un atto di questo tipo, quella del Sindaco p.t. o quella del Sindaco p.t. nella qualità di legale rapp.te dell'Ente? E le rinnovo la domanda: delegato da chi? Visto che il suddetto atto avrebbe (o ha) comportato anche un esborso economico da parte dell'Ente, non era necessario una pronuncia dell'organo esecutivo (Giunta comunale) se non addirittura del parere del responsabile finanziario dell'Ente (o similare dell'epoca)? Come poteva il suddetto scritto essere ritrovato nei documenti ufficiali dell'Ente se non reca protocollo? Quale valore ha dunque un atto di questo tipo?

b) La "donazione", poteva essere considerata di modico valore, tanto da determinarne la non necessità dell'atto pubblico ai fini della validità dell'atto medesimo? Le segnalo che nella proposta di donazione che ci ha sottoposto l'Arch. Mazzella, viene segnalato che, il valore stimato dell'opera al 1985 era di 30 milioni di lire, (all'attualità circa 40.000/00 euro) (non mi sembra proprio un bene di modico valore)! E quindi se non di modico valore quale atto pubblico successivo di donazione è stato rogato? Da quale notaio (non essendo il Segretario comunale all'epoca autorizzato a tanto)?

c) Ella nel dare per scontato, quindi, che l'opera "La Vela" sia stata "donata all'ente" e addirittura a suo dire con data certa (1985???), ci comunica che la stessa sarebbe entrata a far parte del patrimonio comunale come bene di valore artistico. Le hanno già spiegato che "ai sensi dell'art. 10 comma 5 del decreto Legislativo 22 Gennaio 2004 n.42, l'opera non è oggetto di tutela poiché "...... non sono soggette alla disciplina del presente titolo le cose indicate al comma 1 ed al comma 3., lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni". Ovvero, che non è ancora intervenuta né una dichiarazione d'interesse culturale ( art. 13 D.lgs 42/2004) né è trascorso quell'arco temporale necessario per cui l'opera rientri nel novero deli Beni culturali oggetto di tutela. Pertanto, a norma di legge non vi sono ancora le condizioni che definiscono l'opera di valore storico artistico e paesaggistico. Altresì è vero che anche lo spostamento di un monumento costituisce un atto di tutela laddove se ne ravvisi la necessità per proteggere il bene stesso o la comunità cui appartiene (in tale senso vi sono molti esempi famosi). Ma Ella con una maldestra, inesistente, sgrammaticata ed improponibile tesi addirittura si lancia a parlare di "grave errore" e di 'falsa applicazione della Legge". In merito alla indicazione della massima del TAR Firenze, che pure indica ex multis, la inviterei ad indicare insieme alla trascrizione della massima(???) della stessa anche il numero della sentenza e la data della medesima. Potrei attendermi questo errore da un mero profano del diritto non da una persona che nel campo del diritto, profana non dovrebbe essere! Quindi potrò evidenziarle qualcosa in merito non appena avrà la compiacenza di indicarci a quale sentenza del Tar Firenze si riferisce (sa, i TAR sono stati istituiti agli inizi degli anni settanta e andare a riguardare tutte le sentenze del TAR Firenze è alquanto complicato)! Quindi per il futuro quando vuole difendere una tesi indichi almeno gli estremi della sentenza che supporterebbe la sua tesi! Per quel che concerne le indicate sentenze del Tar Lombardia n.2110 e 2120 del 2020 la inviterei prima di indicare la massima di consultare la sentenza integralmente. Potrebbe avere delle sorprese ed avere indicato qualcosa che è addirittura antitetico a quello che asserisce. In particolare la sentenza n.2120 del 2020 (la n. 2110 non è rubricata) di cui indica soltanto e parzialmente la massima, non è per nulla corrispondente alla fattispecie di cui discute. Difatti, il caso, rappresentato dalla sentenza riguarda la notifica ad opera del Ministero per i beni e le attività culturali alla società incaricata della vendita di alcune automobili di un atto di avviso di avvio del procedimento riguardante la dichiarazione di interesse culturale dei suddetti beni. Il procedimento è culminato con l'adozione del decreto datato 20 settembre 2018, a firma del Segretario Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con cui è stato dichiarato, ai sensi degli artt. 10, comma 3, lett. d) e 13 del D.Lgs. n. 42 del 2004, l'interesse storico relazionale particolarmente importante della serie costituita da otto modelli di automobili.

Stabilisce l'art. 14, ultimo comma, del D.Lgs. n. 42 del 2004 che "La dichiarazione dell'interesse culturale è adottata dal Ministero. Per le cose di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), la dichiarazione è adottata dal competente organo centrale del Ministero". Di concomitante avviso è anche l'indicata sentenza del Consiglio di Stato n. 4708/2020 che La invito ulteriormente ad approfondire. La fattispecie considerata dalla sentenza, nulla ha a che vedere con quella che riguarda la statua della "Vela" per la quale non soltanto non sussiste alcuna dichiarazione di "interesse culturale" e per la quale l'autorità garante del paesaggio ha reso parere favorevole allo spostamento nell'ambito del complessivo progetto che riguarda la P.zza di via Mola!

Quindi, ineccepibile il comportamento del Comune di Furore e nessun errore ne falsa applicazione della legge. Anzi è Ella che con la Sua nota sembrerebbe invitarci a non applicare la norma quando pur riconoscendo una mancanza di autorizzazione alla posa della statua voglia far intendere che "va bene così". Si convinca che le cose vanno studiate, non solamente postate. Logicamente queste sue accuse false, saranno portate all'attenzione dell'autorità giudiziaria competente.

Quindi le confermo quanto già ribadito con la risposta all'interrogazione consiliare. Le aggiungo che pur prendendo atto della sua (irrituale) "opposizione" sulla collocazione futura della statua "La Vela" non è certamente Lei che potrà e/o dovrà prendere questa decisione che oltretutto per nulla incide sull'identità culturale di Furore.

Per quel che concerne la documentazione che richiede, l'Ufficio competente provvederà nei termini di Legge, ad inoltrarle quanto richiesto».

 

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