PoliticaElezioni, tensioni sulle liste del Partito Democratico: per il collegio di Salerno c'è Piero De Luca. L'ira degli esclusi

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Elezioni, tensioni sulle liste del Partito Democratico: per il collegio di Salerno c'è Piero De Luca. L'ira degli esclusi

La Direzione nazionale del Partito democratico ha approvato le liste per le candidature: per Salerno c'è Piero De Luca

Inserito da (Redazione ), mercoledì 17 agosto 2022 11:12:57

La Direzione nazionale del Partito democratico ha approvato le liste per le candidature in vista delle elezioni politiche previste il 25 settembre.

Come riportato da ANSA, Enrico Letta sarà capolista per il proporzionale alla Camera in Veneto e Lombardia, Dario Franceschini al Senato a Napoli, Pier Ferdinando Casini e l'ex sindaco Virginio Merola a Bologna, l'ex segretaria della Cisl Annamaria Furlan in Sicilia, Nicola Zingaretti nel Lazio, Piero De Luca nel Collegio Plurinominale Avellino-Salerno.

«La direzione nazionale del Partito Democratico ha approvato le liste per le prossime elezioni politiche. Sono orgoglioso ed onorato di aver ricevuto la candidatura come capolista nel collegio di Salerno ed Avellino. Il Partito Democratico è la mia casa, da sempre. La comunità in cui ho portato avanti in questi anni, sul territorio e in Parlamento, battaglie convinte sui temi del lavoro, dei diritti, dell'Europa, del Mezzogiorno, dello sviluppo, dell'ambiente, dell'attenzione al sociale. Continuerò a farlo strada per strada, casa per casa. Al servizio di questa terra, del mio Paese e di tutti i cittadini. Ringrazio il Segretario Letta per il forte sostegno ricevuto. Ora al lavoro! È in gioco il nostro futuro»: questo il commento dell'onorevole Piero De Luca, primogenito del governatore della Campania.

Candidati anche l'economista Carlo Cottarelli (capolista al Senato a Milano) e l'epidemiologo Andrea Crisanti (capolista in Europa).

Monica Cirinnà, paladina dei diritti LGBTQ e promotrice della prima legge che ha istituito le Unioni civili, è invece candidata nel collegio uninominale Roma 4. Una scelta che non è stata apprezzata dalla senatrice: «L'uninominale Roma 4 contiene dei territori per cui io non sono adatta, Letta chiacchiera di occhi di tigre, io li tiro fuori, ma lo faccio solo per loro, per una comunità. Combattere come ultimo dei gladiatori è l'unico modo per non sottrarmi alla battaglia. Non è un ripensamento dettato da interesse, ma da amore e rispetto», ha detto, accettando alla fine la candidatura.

Il Pd ha deciso anche di candidare quattro under 35 come capilista alla Camera: sono Caterina Cerroni (31 anni), Marco Sarracino (32 anni), Raffaele La Regina (29) e Rachele Scarpa (25).

Il taglio dei parlamentari attuato dalle precedenti legislature ha, però, ridotto i seggi disponibili e molti sono i malumori degli esclusi. Fuori, tra gli altri, Luca Lotti, Stefano Ceccanti ed Enrico Gasbarra.

Non ha tardato a farsi sentire nella sua E-news il leader di Italia Viva Matteo Renzi: «Oggi il mondo della politica commenta le scelte sui candidati del Pd. A me pare che - dalla scelta di come costruire la coalizione ai nomi delle liste - la guida di Enrico Letta si sia caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere. Vedremo i frutti il 26 settembre». «Auguro ogni bene a tutti» - aggiunge l'ex Presidente del Consiglio- «candidati ed esclusi, ed evito con cura ogni dibattito sul tema: mi hanno insegnato che la politica si fa coi sentimenti, non coi risentimenti. Noi staremo sui contenuti. Noi non abbiamo candidati che hanno votato contro la fiducia a Draghi. Noi abbiamo chiara una idea di innovazione del Paese che passa dal dire SÌ alle infrastrutture necessarie, non NO a tutto. E noi non vogliamo alzare le tasse. Su questi temi siamo molto distanti, purtroppo, dal nuovo Pd».

Ha richiesto poi un dibattito a quattro in tv con Enrico Letta, Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, sostenendo quanto già richiesto dal capogruppo di AzioneCarlo Calenda: «Nei paesi democratici funziona così. Vediamo chi fugge da questo confronto», conclude il leader di Italia Viva.

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