PoliticaCarburanti in rialzo, ministro Giorgetti chiede alla Guardia di Finanza controlli anti-speculazioni

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Carburanti in rialzo, ministro Giorgetti chiede alla Guardia di Finanza controlli anti-speculazioni

Mediamente, in Italia, la benzina tocca quota 1,82 euro/litro in 'fai da te', il gasolio è vicino a 1,88 euro/litro

Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 9 gennaio 2023 13:01:20

Il Codacons denuncia ancora rialzi per i prezzi di benzina e gasolio. Mediamente, in Italia, la benzina tocca quota 1,82 euro/litro in 'fai da te', il gasolio è vicino a 1,88 euro/litro. Sul 'servito' siamo rispettivamente a 1,96 e a 2,02 euro/litro.

«I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall'andamento delle quotazioni petrolifere», afferma il presidente Carlo Rienzi.

Dal canto suo il Governo ha intensificato i controlli anti-speculazioni sui prezzi dei carburanti nei distributori, dando mandato alla Guardia di Finanza di monitorare la situazione. La prossima settimana, assicura il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, verranno resi noti i risultati dei controlli effettuati.

«Sicuramente c'è della speculazione in corso sui prezzi della benzina ed è bene che la Finanza faccia dei controlli - ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini -. Non ci possono essere distributori che vendono la benzina a 1,70 euro e altri a 2,40. Evidentemente c'è qualcuno che fa il furbo».

L'esecutivo non ha rinnovato il taglio delle accise che dal 1° gennaio 2023 ha prodotto aumenti di 18,3 centesimi per benzina e diesel (di cui 3,3 come componente Iva) e di 6,1 centesimi per il Gpl (5 centesimi di accisa più l'Iva).

E intanto l'opposizione attacca: «Benzina e gasolio fuori controllo dopo l'aumento delle accise, inflazione al 12%, crollo del potere d'acquisto di stipendi e pensioni. Ma il governo Meloni non sa che pesci pigliare e si occupa d'altro: nomine, presidenzialismo, autonomia differenziata. Sono fuori dal mondo», scrive su Twitter il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.

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