PoliticaCaccia, Pierro (Lega): «In Campania penalizzati a migliaia per 'dilettantismo' politico della Regione»

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Caccia, Pierro (Lega): «In Campania penalizzati a migliaia per 'dilettantismo' politico della Regione»

La Giunta regionale della Campania ha rimodulato il Calendario Venatorio 2022/2023 con l'apertura della caccia al 18 settembre e, secondo Pierro, «ha scatenato la reazione delle associazioni ambientaliste che hanno così avviato e vinto la loro battaglia»

Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 16 settembre 2022 15:47:08

«Pasticcio della Regione Campania sulla stagione di caccia agli uccelli acquatici, alla quaglia e al fagiano. Contro il parere di molti addetti ai lavori, vista l'imminente apertura, la decisione di palazzo Santa Lucia è apparsa subito come una forzatura. Forse, per convenienze elettorali, avendo fatto promesse a destra e a manca, hanno pensato bene di anticipare di 15 giorni l'avvio fissato a ottobre della stagione di caccia di queste specie».

Lo dichiara il consigliere regionale della Lega Attilio Pierro, componente della Commissione Caccia e Pesca della Regione Campania.

La Giunta regionale della Campania ha infatti rimodulato il Calendario Venatorio 2022/2023 con l'apertura della caccia al 18 settembre per le specie Alzavola, Canapiglia, Codone, Folaga, Porciglione, Germano reale, Gallinella d'acqua, Marzaiola, Fischione, Mestolone, Beccaccino e Frullino e al 21 settembre per le specie Fagiano e Quaglia.

L'obiettivo, ha spiegato l'Assessore all'Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo «è stato quello di trovare soluzioni eque per tutti gli stakeholder», ma, secondo Pierro la decisione «ha scatenato la reazione delle associazioni ambientaliste che hanno così avviato e vinto la loro battaglia».

«Morale? Migliaia di appassionati e professionisti venatori penalizzati perché, al danno si aggiunge la beffa, l'apertura partirà in ritardo di due settimane. Incomprensibile la decisione della Regione, dilettantismo politico della sinistra. La Giunta De Luca avrebbe potuto prevedere, al momento dell'approvazione, l'anticipo della data di apertura del calendario venatorio. Invece, ha scelto di rimanere sorda alle richieste dei cacciatori e a quanto richiesto da più parti. Poiché ci troviamo in campagna elettorale, poi, ha pensato 'male' di fare un aggiustamento elettorale per rimediare al peccato originale e all'errore commesso, modificando il calendario precedentemente approvato. Un ulteriore disastro creando ulteriori danni», ha chiosato Pierro.

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