Tu sei qui: PoliticaAtrani, interventi antialluvione bloccati tra burocrazia e rimpalli regionali
Inserito da (Admin), domenica 12 maggio 2024 15:47:14
Il Comune di Atrani ha rilasciato una nota critica nei confronti della Regione Campania per il persistente stallo nelle progettualità di mitigazione del rischio idrogeologico, un problema che affligge il piccolo comune da oltre un decennio. Secondo il comunicato, la burocrazia regionale non è riuscita a procedere con i piani di intervento previsti dopo l'alluvione devastante del 2010, tra cui lo scolmatore di piena del torrente Dragone e la realizzazione di aree sicure per il parcheggio.
Michele Siravo, vicesindaco di Atrani, esprime frustrazione per la mancanza di progressi concreti nonostante le numerose sollecitazioni da parte dell'amministrazione locale. La richiesta della Regione di aggiornare i progetti appare come un ulteriore ostacolo per un comune che già lotta con limitate risorse finanziarie.
"La Regione Campania, fossilizzandosi sulla richiesta degli aggiornamenti delle progettualità al ReNDIS, non sembra tenere in debita considerazione il livello di criticità che incombe sul borgo da 14 anni" ha dichiarato Siravo che continuando si chiede "che fine abbiano fatto le progettualità previste per Atrani e per quale ragione, ancora adesso, le risposte che ci arrivano da Palazzo Santa Lucia siano sempre improntate ad un burocratese di facciata che di certo non agevola una conclusione positiva della vicenda. Abbiamo pertanto richiesto l'elenco completo sia delle opere finanziate tramite il ReNDIS dal 2017 ad oggi, sia quello riguardante le 367 opere da completare nei 242 comuni della Campania, inviato dalla Regione al Ministro Fitto. La nostra linea resta quella dell'impegno, fin dove può farcela da solo un piccolo comune: adesso tocca a chi decide dei finanziamenti."
La nota del Comune di Atrani alla Regione Campania è un appello disperato a risolvere una situazione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza di cittadini e territorio in caso di nuove emergenze. Resta da vedere se questo nuovo tentativo di dialogo porterà a una svolta positiva o se le difficoltà burocratiche continueranno a impedire progressi in tal senso.
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