Tu sei qui: MondoSigi2 febbraio, Festa della Candelora. Ma è proprio vero che dall'inverno siamo fuori?
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 2 febbraio 2024 07:30:02
Di Sigismondo Nastri
Festa della Candelora (dal latino "candelorum" = benedizione delle candele). Un vecchio detto insegna: "Cannelora, stàte dinto, vierno fòra" (cioè: finisce l'inverno, comincia l'estate). Freddo a parte, se mi affaccio al balcone, m'accorgo che è proprio così. Anche se non ci sono segni evidenti della primavera, prossima a venire. Non si intravedono ancora germogli sui rami dei siliquastri (alberi di Giuda), martiriźzati da una potatura selvaggia. Ci sono rimasti monconi nudi, quasi braccia elevate al Cielo in cerca di protezione. Il quartiere dove abito ne è ricco.
La Candelora ricorda la presentazione di Gesù al tempio. "Portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore" (Luca, 2,21-24). Leggo che questa festa cominciò ad essere celebrata in Oriente con il nome di "Ipapante" (Incontro): "Dio incontra l'uomo e l'uomo incontra Dio e, incontrando Dio, incontra gli altri uomini nella pace e nella gioia".
Nel VI secolo si estese in Occidente: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia (Francia) con la solenne benedizione e processione delle candele. Per questo fu anche detta Candelora. La Presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie (nelle case si smantellano i presepi) e, con l'offerta della Vergine Madre e la profezia di Simeone (Luca, 2,33-35), apre il cammino verso la Quaresima e la Pasqua.
La candela simboleggia Cristo "luce per illuminare le genti", come venne chiamato il neonato Gesù dal vecchio Simeone. In ricordo di quell'avvenimento, in chiesa si procede alla benedizione delle candele, distribuite poi ai fedeli. Ricordo che mia madre ne aveva sempre una conservata in un cassetto. Mai utilizzata, neppure in occasione di un black-out elettrico. Si sarebbe potuto accenderla, diceva, solo in una situazione di grave pericolo. Un "rito", anche questo, nel quale certamente si fondono religiosità e superstizione.
Sembra, del resto, che la Candelora abbia sostituito un'antica usanza pagana, se è vero che, alle calende di febbraio, in onore della dea Februa (Giunone), si usava scorrazzare per le città con fiaccole accese.
Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.
Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.
Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.
Sostieni Il Vescovado!
Scegli il tuo contributo con
Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!
Per dispositivi Apple |
Per dispositivi Android |
![]() |
![]() |
rank: 1080278105
Di Sigismondo Nastri Inizia oggi la Settimana santa che ci porterà, domenica prossima, alla celebrazione della Pasqua. Protagonisti di questo tempo di Passione sono i Battenti. Bisogna venire in Costiera per rendersene conto. Vestiti di una lunga tunica bianca, incappucciati, in qualche caso (ad Amalfi)...
Di Sigismondo Nastri Ricorre oggi il ventesimo anniversario della morte di Aurelio Fierro, avvenuta l'11 marzo 2005. Nato a Montella, in Irpinia, il 13 settembre 1923, egli non è stato soltanto un cantante famoso, che ha lasciato traccia nella storia della canzone, e uno studioso attento della lingua...
Di Sigismondo Nastri A Sanza, pittoresco paese cilentano, adagiato su un colle a 607 metri d'altitudine, dove trascorse gli ultimi anni di vita, lo ricordano col nome di "Beato" o "Padre Santo", nonostante che il cammino verso la santità si sia arenato allo stadio iniziale, quello di "Servo di Dio"....
Di Sigismondo Nastri La notizia della morte di Lina Conforti, vedova di Gigino de Stefano, fraterno amico e collega nell'attività giornalistica, è stata postata su facebook dal figlio Gaetano, giornalista del quotidiano La Città. Quando l'ho letta, mi ha commosso e, insieme, rattristato. Ora trovo su...
Di Sigismondo Nastri Leggere del gravissimo incidente accaduto oggi a Maiori, nel quale ha perso la vita Francesco Pappalardo, è stato per me come prendere un violento cazzotto. Peggio quando ho capito, dalle iniziali e da qualche altro elemento inserito nella notizia, che ne era rimasto vittima lui:...