Tu sei qui: Eventi e Spettacoli Ravello Concert, nel week-end violino e pianoforte per Mozart e Schumann
Inserito da (redazionelda), venerdì 8 giugno 2018 10:08:58
Il cartellone della Ravello Concert Society propone per stasera (venerdì 8 giugno) il concerto della violinista Kameliya Naydenova con il pianista Massimo Trotta.
Il concerto apre con la Sonata in Mi minore K.304 di Wolfgang Amadeus Mozart. Nel 1777, in cerca di una nuova sistemazione Mozart partì per Parigi, sperando di incontrare un ambiente musicale più stimolante e, soprattutto, più gratificanti rapporti di lavoro. La città lo accolse però con freddezza, ed alla delusione sul piano professionale si aggiunse la perdita della madre che lo aveva seguito in Francia. In questo contesto nacquero le Sei Sonate per violino e pianoforte K.301-306, dedicate a Maria Elisabetta del Palatinato. La Sonata per violino e pianoforte in mi minore K. 304, la quarta della serie `parigina`, restituisce, nei suoi due soli tempi (Allegro, Minuetto), la natura malinconica dell`ispirazione mozartiana, legata al particolare momento in cui Mozart la compose che va dall'intimo lirismo del tema del Minuetto ad espressioni marcatamente drammatiche con un uso ricercato delle dissonanze e del contrappunto nello sviluppo del primo tempo.
Segue poi la Sonata in La maggiore di Cesar Frank. Così come per altri monumenti della letteratura violinistica apparsi tra fine Ottocento e inizio Novecento, anche la Sonata in la maggiore (concepita nel 1886) è destinata espressamente all'indirizzo di grandi strumentisti: Franck infatti la dedica al violinista Eugène Ysaÿe e costituisce, anzi, proprio il suo regalo di nozze al virtuoso belga. Sulla prima esecuzione del capolavoro circola un aneddoto secondo il quale Ysaÿe, che si stava esibendo insieme alla pianista Bordes-Pène, concluderà l'esecuzione praticamente al buio, poiché nella sala dove si teneva il concerto, il Museo d'Arte Moderna di Bruxelles, era proibita qualsiasi tipo di illuminazione artificiale nelle sale destinate alla pittura ed il concerto si era protratto oltre il calare del sole.
In programma, inoltre, la Cavatina di Joachim Raff e due brani di Brahms, la Danza Ungherese n.2 e lo Scherzo detto "F.A.E.", scritto quando il compositore tedesco aveva 20 anni. Lo Scherzo in Do minore è compreso in una Sonata per pianoforte e violino scritta nel 1853 a più mani in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann e dedicata all'amico deceduto Joseph Joachim, famoso violinista. Le tre semplici lettere condensano il motto «F.A.E.» (Frei, aber einsam - Liberi, ma uniti). Dietrich compose l'Allegro in la minore iniziale, Schumann l'Intermezzo in fa maggiore e il Finale in la minore, mentre Brahms lo Scherzo in do minore.
Sabato 9 giugno il pianista Costantino Catena terrà il primo dei suoi due concerti in programma a Ravello quest'anno, interamente dedicato a Robert Schumann.
La musica per pianoforte di Schumann - sebbene meno rivoluzionaria sotto l'aspetto tecnico di quella dei suoi contemporanei Chopin e Liszt - fu un'apparizione meravigliosamente nuova. In particolare la febbrile concisione, gli improvvisi e brevi cambiamenti di ritmo, la contrapposizione di slanci e di ripiegamenti, i passaggi repentini da uno stato d'animo ad un altro, appassionato o ironico, sognante o impetuoso fanno apparire la sua musica il linguaggio d'una sensibilità superiore, d'un poeta romantico che si esprime con il suono invece che con la parola. E' questo sicuramente il caso delle composizioni scelte da Costantino Catena per il suo concerto: Carnaval e i due Phantasiestücke (op.12 e op. 111). La raccolta "Carnaval" è costruita sul principio della variazione basato sulle note A S C H, cioè LA, MI bemolle, DO, SI che si ripropone in una galleria di ritratti fantastici, nei quali confluiscono elementi autobiografici e letterari: Pierrot, Arlecchino, Pantalone e Colombina, ma anche Chopin e Paganini e ... lo stesso compositore nel dualismo del proprio io (Eusebio e Florestano). I Fantasiestücke op. 12 sono dedicati a una pianista inglese, Anna Robena Laidlaw. Al momento di sceglierne il titolo, Schumann pensò ai "Pezzi fantastici alla maniera di Callot" di E.T.A. Hoffmann, che avevano sollecitato ancora una volta l'invenzione del giovane musicista.
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