Da oltre 400 anni i cittadini adornano balconi, terrazze, giardini e vicoli con candele e lampade ad olio per celebrare la festa di San Domenico. La tradizione nasce nel 1599 quando i monaci domenicani fondarono il Monastero di Santa Maria a Castro, nella parte alta del paese, in prossimità del Sentiero degli Dei.

Le origini della manifestazione vengono fatte risalire ad una antica leggenda: la madre di San Domenico, Giovanna, sognò di portare nel grembo un cane avente una torcia in bocca con la quale la terra veniva incendiata quasi a significare che "con lo splendore della santità e della dottrina del nascituro le genti sarebbero state infiammate e illuminate dalla fede cristiana".

Secondo alcuni storici, poi, la madrina che lo tenne a battesimo vide una stella ri­splendere meravigliosamente sulla fronte del battezzato. Ecco perché il cane, la torcia e la stella sono diventati i simboli di San Domenico e dei frati dell'ordine da lui fondato.

L'elemento fuoco è il protagonista assoluto della manifestazione, a partire dall'accensione di circa 3000 candele lungo il decoro maiolicato di Piazza San Gennaro, per proseguire per le vie del paese fino ad arrivare al Convento grazie al prezioso lavoro dello Staff della Luminaria, bambini e ragazzi che, nei giorni che precedono l'evento, con dedizione e impegno, realizzano artigianalmente le fiaccole con latte, olio e stoppini. Numerosi saranno poi gli spettacoli e le installazioni con il calore del fuoco e la magia delle forme.

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