CuriositàCorriere, moglie infedele: bufala o trovata pubblicitaria?

Corriere, moglie infedele: bufala o trovata pubblicitaria?

Cresce il sospetto che si tratti di un fatto non vero: potrebbe essere solo una trovata pubblicitaria

Inserito da Davide Marciano (redazionelda), venerdì 13 marzo 2015 14:07:07

Ci siamo cascati tutti o quasi alla lettera odierna pubblicata da Il Corriere della Sera: non tanto per la veridicità della vicenda (crescono le quotazioni dell'ipotesi che sia una bufala) ma semplicemente perché ci diverte e conosciamo tutti fatti molto simili che riguardano persone a noi vicine. Sul web sono partite le tifoserie e tutti ci siamo lasciati andare ad esternazioni più o meno colorite. Quella fantomatico marito medio borghese e della moglie infedele è una storia che piace. Del resto, se Uomini e Donne di Maria De Filippi è uno dei programmi più visti (e uno dei più cercati in rete) un motivo ci sarà. E forse dovremmo anche guardarci allo specchio, ponendoci qualche domanda, ma non è questa la sede.

Proviamo ad analizzare seriamente la situazione: non disponiamo ancora dei dati sugli accessi al sito del Corriere della Sera e dubitiamo che li rendano pubblici, però sicuramente si saranno mobilitate decine di migliaia di persone in più rispetto al solito. La pagina Facebook "Il tuo ex marito" ha raggiunto, mentre scriviamo, quasi 7 mila mi piace ed è destinata a salire. In rete non si parla di altro, si è scatenato un passaparola clamoroso sui social e su quasi tutti i quotidiani.

Secondo quanto affermato da Ansa, è probabile che tutto ciò sia il prologo ad un nuovo programma televisivo incentrato proprio sul tema dell'amore e dei tradimenti: e noi, poveri vecchi vietnamiti, ci lamentiamo ancora perché Piero Angela viene trasmesso solo in estate!

Vera o falsa che sia, la storia disegnata dal Corriere mobiliterà centinaia di migliaia di utenti ed animerà le discussioni di tutti noi: non sembra ma, quando ci stacchiamo dal pc, parliamo anche con gli altri! Per ottenere "artificialmente" tutto ciò un cittadino comune o un'impresa dovrebbero tirar fuori migliaia di euro, forse anche qualcosa in più, per comprare spazi pubblicitari sulla stampa, sui social network e tra i vari influencer che creano contenuti sul web. Il Corriere ha semplicemente messo in moto il meccanismo: se ciò serviva per fare pubblicità al giornale, ha ottenuto il risultato sperato in maniera assolutamente gratuita. Se, invece, dovesse essere confermata l'ipotesi di Ansa, abbiamo contribuito tutti alla splendida campagna di marketing lanciata dal principale quotidiano italiano. Più che sapere se Enzo esiste davvero, sarebbe bello conoscere l'importo dell'assegno che il beneficiario dello spot ha staccato dal carnet.

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