CronacaSecondo gli USA Mosca minaccia arresti nelle società americane. Oggi nuovi negoziati Ucraina-Russia

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Secondo gli USA Mosca minaccia arresti nelle società americane. Oggi nuovi negoziati Ucraina-Russia

Nella notte le sirene d'allarme hanno risuonato in almeno 19 delle 24 regioni ucraine, secondo i media locali. Ieri è stata distrutta una base militare a 25 km dal confine con la Polonia: si contano almeno 35 morti

Inserito da (Redazione LdA), lunedì 14 marzo 2022 09:57:45

La Russia avrebbe messo in guardia le aziende occidentali presenti nel Paese: i manager che criticano il governo potrebbero essere arrestati e gli asset delle società che si ritirano dal paese potrebbero essere sequestrati.

Lo scrive il Wall Street Journal. In particolare, i pubblici ministeri russi avrebbero emesso avvertimenti tramite telefonate, lettere o visite di persona contro aziende come Coca-Cola, McDonald's, Procter & Gamble, IBM e Yum Brands, capofila di KFC e Pizza Hut.

Ma l'ambasciata russa negli Stati Uniti ha definito una menzogna il rapporto del quotidiano economico.

Nella notte le sirene d'allarme hanno risuonato in almeno 19 delle 24 regioni ucraine, secondo i media locali. Ieri è stata distrutta una base militare a 25 km dal confine con la Polonia: si contano almeno 35 morti. E il premier Zelensky torna a chiedere la no-fly zone.

«Erano in 2000 gli italiani in Ucraina. Oggi sono 400, ne abbiamo salvati già 200. Dei 400, in 34 sono bloccati. Ci stiamo lavorando ogni giorno. Grazie a unità dì crisi per lavoro». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intervistato a 'Non è l'arena'.

Nel frattempo, stamattina sono stati fissati nuovi colloqui tra le delegazioni di Kiev e Mosca per cercare di disinnescare la crisi in corso. Ieri il capo negoziatore ucraino, Mikaylo Podolyak, ha detto che «la Russia sta cominciando a parlare in modo costruttivo».

Dal loro canto, gli Usa hanno annunciato a sorpresa un incontro con la Cina a Roma per cercare di arginare una guerra che si avvicina sempre di più ai confini di Ue e Nato, mentre lo spettro delle armi chimiche sta diventando una «legittima preoccupazione».

«In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!», ha detto Papa Francesco ieri, dopo la recita dell'Angelus, sottolineando che la guerra sta riducendo «le città a cimiteri». Quindi ha ricordato Mariupol, che porta il nome di Maria, «diventata una città martire». «Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il nome», ha aggiunto.

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