Tu sei qui: CronacaPatti Territoriali Costa d'Amalfi: processo riviato a 19 ottobre, Marisa Cuomo rinuncia a prescrizione
Inserito da (redazionelda), lunedì 23 febbraio 2015 17:27:48
E' stato rinviato al prossimo 19 ottobre il processo sui Patti Territoriali della Costa d'Amalfi: la vicenda che si trascina da anni riguarda il più importante finanziamento, di 100 miliardi di vecchie lire, ricevuto in Costiera Amalfitana sul finire degli anni '90. Finanziati circa 25 progetti infrastrutturali e complessivamente circa 100 iniziative imprenditoriali, alcune delle quali divenute eccellenze del territorio.L'erogazione fu assegnata quando Tiziano Treu - che da poco ha abbandonato la poltrona della presidenza dell'INPS - era Ministro nel governo Prodi. Ad amministrare il danaro pubblico fu la Comunità Montana "Penisola Amalfitana" presieduta dal sindaco di Furore Raffaele Ferraioli che coordinava i progetti. La vicenda giudiziaria, invece, ha avuto origine dieci anni fa, nel 2005 su iniziativa del Pubblico Ministero Gabriella Nuzzi.
I fatti non passarono inosservati tanto da attirare l'attenzione del noto giornalista Antonello Caporale che si occupò della questione, insieme allo storico quotidiano locale "E' Costiera". Tutto nacque quando fu l'ex sindaco di Maiori, Stefano Della Pietra, a contestare la gestione dei fondi: secondo l'accusa fu posta in essere una truffa da parte degli imputati. Essi, secondo la Procura, chiesero e ottennero finanziamenti sulla base di documentazioni anche fiscali false e attestati di lavori mai realizzati. Negli altri casi, poi, sarebbero stati omessi gli atti autorizzativi necessari a dimostrare la conformità di lavori agli standard urbanistici delle opere oggetto del programma di investimento.
Ferraioli è finito fra gli imputati in virtù del fatto che, all'epoca, oltre ad essere sindaco di Furore presiedeva la Comunità Montana ed era amministratore delegato della società "Sviluppo Costa d'Amalfi", nata per gestire il denaro pubblico. Nei guai anche gli imprenditori Marisa Cuomo, cognata di Ferraioli e indagata perchè socia e amministratrice della Vini Gran Furor Divina Costiera srl; Ezio Bersano e Andrea Cuomo, in veste rispettivamente di amministratori della O.M.B. Officina Meccanica e della Cuomo Giuseppe & fratelli snc.; Antonio Ferraioli invece come socio della FER.GA., una società in cui Raffaele Ferraioli avrebbe avuto una propria partecipazione pari al 50% che stando alle accuse avrebbe nascosto attraverso una cessione delle quote ai parenti. Alla sfilza, poi, si aggiunge Aniello Lanzara, socio di maggioranza e amministratore dell'Immobiliare Casa Romana, ed Antonio Ferraioli a cui si contesta di non aver presentato le autorizzazioni per i lavori nell'albergo Antica Hostaria da Bacco. All'imprenditrice vitivinicola, inoltre, si contesta di aver dichiarato dati falsi per l'ottenimento del finanziamento e, successivamente, avrebbe venduto la ditta individuale di sua proprietà ad un'altra società da lei controllata per ottenere ulteriori benefici.
Come spesso accade in Italia, la vicenda si è trascinata per anni ed ormai la prescrizione con ogni probabilità arriverà prima di un'eventuale assoluzione o condanna. Marisa Cuomo, comunque, ha manifestato la volontà di rinunciare alla prescrizione per dimostrare nelle aule di Tribunale la propria estraneità ai fatti.
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