Tu sei qui: CronacaMorte chef Carmine Abate sotto il costone ad Atrani, Cassazione annulla sentenza di appello: i familiari dovranno essere risarciti
Inserito da (PNo Editorial Board), venerdì 16 giugno 2023 10:14:55
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello che assolveva gli imputati dalle accuse di condanna per crollo colposo e omicidio colposo per la morte di Carmine Abate, lo chef del ristorante Zaccaria di Atrani che il 2 gennaio del 2010 perse la vita, alla prematura età di 43 anni, schiacciato dal costone roccioso che franò sul locale.
I giudici hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati Felice Lentini e Carlo Di Ruocco, ribaltando la sentenza di appello che disponeva l'assoluzione degli imputati. La sentenza sarà depositata nel giro di un mese circa.
Adesso, la moglie dello chef Lidia Rispoli, le figlie Maria e Sara Abate e il fratello Alessandro, che si sono costituiti parte civile, dovranno attendere il rinvio per un nuovo giudizio al giudice civile di secondo grado per stabilire il risarcimento a carico di Andrea Barbaro, Pinto Zaccaria e Annamaria Staiano, responsabili del costone roccioso e del ristorante.
Il proprietario del costone roccioso che travolse lo chef e gli amministratori della società "Cantina del nostromo" erano stati condannati in primo grado nel processo civile nel 2019 (Andrea Barbaro a una pena di un anno e sei mesi, mentre a un anno per gli amministratori della società che gestiva il ristorante), ma poi assolti in appello nel 2022.
La sentenza arrivata ieri, 15 giugno, ribalta nuovamente la situazione e gli imputati dovranno risarcire la famiglia, che finora non aveva ricevuto nemmeno la provvisionale disposta dalla sentenza di primo grado. Nel frattempo, la madre dello chef, Maria Amato, anch'ella costituitasi parte civile, è venuta a mancare.
Nell'ambito penale, invece, la vicenda processuale si è conclusa con l'assoluzione di tutti e tre disposta dal giudice della corte di appello di Salerno contro cui il Procuratore Generale non ha ritenuto di proporre ricorso alla Suprema Corte.
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