Tu sei qui: CronacaDefinì «assassini» i consiglieri comunali di Amalfi, Andrea Cretella condannato per diffamazione: «Ricorrerò in appello»
Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 15 giugno 2023 11:37:33
Nel 2018 l'attivista e consigliere comunale di Atrani Andrea Cretella, dopo aver sollecitato l'Amministrazione e il Comando di Polizia Municipale di Amalfi a intervenire, fece un esposto ai Carabinieri in qualità di presidente dell'Associazione nazionale "Tribunale del malato", in cui denunciò «il grave problema, dei gas e fumi nocivi sprigionati dalle marmitte dei tanti bus che giungevano in piazza Flavio Gioia».
Infatti, racconta, «nel 1992 quando ero assessore alla viabilità, per limitare l'inquinamento da gas di scarico, dovuto all'elevata presenza giornaliera dei bus turistici (fino a 100) adottai una ordinanza che vietava l'uso dei motori accesi in attesa di sbarco e imbarco passeggeri e in caso di sosta, ordinanza tutt'ora in vigore, ma non fatta rispettare».
L'ARPAC, incaricata dalla Procura, racconta Cretella, «pose due centraline di rilevamento gas e polvere sottili: una nel centro storico e un'altra in Piazza Flavio Gioia... Dopo un mese di rilevazioni ambientali, l'Arpac inviò la relazione degli accertamenti effettuati alla Procura della Repubblica, con indicazione della presenza di piombo superiore 5 volte alla norma e ordinò di adottare all'amministrazione comunale ad horas urgenti provvedimenti a salvaguardia della salute pubblica. Ma, nonostante ciò, nessun provvedimento fu messo in atto per tutelare la salute dei cittadini, ma soprattutto dei bambini».
Quindi, Cretella decise di postare su Facebook foto e filmati per provare «ciò che accadeva tutti i giorni a piazza Flavio Gioia per la presenza dei tanti bus». Nel commento, rivolto all'Amministrazione Comunale, si leggevano appellativi come «incapaci», «incompetenti» e «assassini», perché «non facendo applicare le ordinanze comunali che vietavano la sosta di bus euro 1-2-3, attentavano alla salute pubblica».
Per questo motivo, i componenti della giunta comunale lo querelarono per diffamazione. Lunedì 12 giugno il processo si è concluso con la condanna di Cretella, dichiarato responsabile del reato a lui ascritto e condannato alla pena di euro 600 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Inoltre, condannato al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, da liquidarsi in separata sede, nonché della rifusione delle spese processuali liquidate in complessivi 2.992 euro oltre iva e cap come per legge. Infine, condannato al pagamento alle parti civili di una provvisionale di euro 500 ciascuna (ovvero 500 per 5 persone = 2.500 euro).
Ma Cretella annuncia che ricorrerà in appello, affermando che il post su Facebook «non era rivolto ai componenti della giunta comunale», che era stato scritto «senza fare nomi».
«Io sono stato condannato - commenta Cretella - per aver leso la loro immagine, però nei confronti di tutti coloro, responsabili delle gravi omissioni di atti di ufficio che non ottemperavano al loro doveri di ufficio per la tutela della salute pubblica, nessuna sentenza. Ecco cosa capita a chi si impegna per tutelare la salute dei cittadini. Ma il sottoscritto non si arrende: ricorrerà in appello e anche in cassazione per dimostrare la propria innocenza».
E chiosa: «Preciso di essere nullatenente. Ho solo una misera pensione: non ci sperate!».
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