Tu sei qui: CronacaAttentato contro Sigfrido Ranucci: l’auto distrutta da una bomba a miccia davanti casa
Inserito da (Admin), sabato 18 ottobre 2025 04:47:10
Nella serata di giovedì 16 ottobre, un ordigno rudimentale è esploso davanti all’abitazione di Sigfrido Ranucci, noto giornalista d’inchiesta della Rai, seminando il panico e distruggendo le auto parcheggiate nel cortile di casa a Pomezia, in provincia di Roma.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la bomba era costituita da circa un chilo di materiale esplosivo pressato, inserito tra due vasi e collegato a una miccia manuale. Non era dotata di timer né di attivatori a distanza: l’ordigno è stato posizionato nei pressi dell’abitazione poco prima della deflagrazione.
Fortunatamente, non ci sono state vittime: l’esplosione si è consumata a pochi minuti dal rientro della figlia del cronista, che ha potuto allontanarsi prima del cedimento totale delle auto. Un testimone ha dichiarato di aver visto un uomo incappucciato muoversi nei pressi della casa poco prima dell’attentato.
L’episodio è stato subito inquadrato come atto intimidatorio verso la libertà di stampa e la tutela del giornalismo. Le autorità hanno aperto un fascicolo per danneggiamento aggravato e violazione della legge sulle armi.
La Direzione distrettuale antimafia coordina le indagini, con l’obiettivo di risalire ai mandanti, non esclusi ambienti della criminalità organizzata o frange organizzate legate alle inchieste condotte da Ranucci.
Tra le reazioni istituzionali, il Presidente della Repubblica ha espresso «severa condanna», mentre la presidente del Consiglio ha rimarcato il valore inviolabile dell’indipendenza dell’informazione. Il ministro dell’Interno ha disposto il rafforzamento delle misure di protezione e già è stata assegnata al giornalista un’auto blindata.
Nel mondo politico, diversi esponenti di spicco hanno definito l’azione come un «attentato allo Stato», un «assalto alla democrazia» e un gesto «grave e vile». Sarà indetta una manifestazione martedì a Roma per difendere il pluralismo e il diritto a un’informazione libera.
Ranucci stesso, ascoltato dagli inquirenti per circa due ore, ha dichiarato che questo episodio rappresenta un salto di qualità rispetto alle minacce già subite in passato.
La libertà di cronaca è uno dei pilastri su cui si fonda una società civile. Quando essa viene attaccata, è l’intera comunità che è sotto assedio.
La nostra redazione esprime la più ferma condanna per l’atto intimidatorio perpetrato ai danni di Sigfrido Ranucci e manifesta la propria solidarietà piena e convinta al giornalista, alla sua famiglia e a tutti coloro che ogni giorno operano con coraggio per servire la verità e l’interesse pubblico.
Rinnoviamo l’invito alle istituzioni a garantire piena protezione ai professionisti dell’informazione e a non arretrare di fronte a intimidazioni che mettono a rischio la democrazia. In un momento così delicato, è essenziale che il mondo dell’informazione resti unito e vigile.
Fonte: Ansa.it
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