Ultimo aggiornamento 10 ore fa Trasfigurazione del Signore

Date rapide

Oggi: 6 agosto

Ieri: 5 agosto

Ultimi 3 giorni

Ultimi 7 giorni

Ultimi 30 giorni

Intervallo di date

cerca

Maurizio Russo, dal 1899 un’avventura lunga quattro generazioni. Distillati ed eccellenze, Elisir di limone, Limoncello 100% con limoni IGP Costa d'Amalfi

Il Vescovado Costiera Amalfitana

Il portale online della Costa d'Amalfi

Il Vescovado - Il portale online della Costa d'Amalfi Il portale online della Costa d'Amalfi

Hotel Santa Caterina, Albergo 5 Stelle lusso ad Amalfi. Ristorante Il Glicine, stella Michelin ad AmalfiPasticceria Gambardella a Minori, il gusto della tradizione in Costiera AmalfitanaSal De Riso Costa d'Amalfi, acquista i dolci del maestro pasticcere più amato d'Italia sul sito ufficiale Sal De Riso ShopHotel Covo dei Saraceni Positano, Albergo 5 Stelle in Costiera Amalfitana, affacciato sul meraviglioso fronte mare della città verticaleCaseificio "La Tramontina" - Prima Cotta, la Mozzarella di Bufala Campana fuori dal coro. Caseificio dal 1952, tradizione, sapori, esperienza casearia, QualitàConnectivia Fibra diretta e soluzioni tecnologiche avanzate per la tua azienda o la tuaSupermarket e Supermercati Netto, la convenienza a portata di clickPasticceria Pansa, una dolce storia lunga due secoliHotel Marina Riviera, Albergo 4 Stelle Superior, Leisure Lifestyle Hotel in Amalfi, Amalfi Coast, Albergo di Charme in Costiera Amalfitana, Luxury Hotel

Tu sei qui: ChiesaIl ritrovamento delle Reliquie di Santa Trofimena, storia di un evento prodigioso

Hotel Luna Convento Amalfi Provoloncino Amalfitano, con scorzette di Limone Costa d'Amalfi IGP firmato "la Tramontina"Frai Form Ravello del dottor Franco Lanzieri. Centro medico estetico, epilazione laser, efficace e indolorePietra di Luna Hotel a Maiori in Costiera AmalfitanaPalazzo don Salvatore Amalfi, Costiera Amalfitana, Dimore storiche, Exclusive AccommodationCardine SRL, lavori in quota, protezione, prevenzione, pannelli in fune d'acciaio, lavori di edilizia, interventi urgenti post frana, perforazione pareti rocciose, messa in sicurezza costone rocciosoPositano Destination, Your private taxi on the Amalfi Coast, Excursions, ToursAmalfi Coast Private Car, Tour, Transfer ed escursioni in Costiera AmalfitanaIl Limone IGP Costa d'AmalfiPorti di Amalfi, Pontile Coppola, Ormeggi in Costa d'Amalfi, Amalfi approdo turistico, Amalfi il porto

Chiesa

Il ritrovamento delle Reliquie di Santa Trofimena, storia di un evento prodigioso

Inserito da (redazionelda), lunedì 26 novembre 2018 11:51:04

di Francesco Reale

Ricorrerà nelle prossime ore il 225esimo anniversario del secondo rinvenimento delle sacre Reliquie di Santa Trofimena, avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 novembre del 1793. In un giorno così carico di ricordi e vibrazioni interiori, è bene fermarsi e fare il punto: modo migliore non c'è che quello di aprire il libro della storia e rispolverare le pagine che ripercorrono gli avvenimenti che andremo a commemorare, per rinvigorirne il senso e per meglio predisporci a vivere ciò che la provvidenza ci ha permesso di celebrare.

Premessa:il 13 luglio 839, la metà del Corpo di Santa Trofimena restituita alla Comunità di Minori dal vescovo di Benevento Orso fece ritorno a Minori dopo aver fatto tappa a Salerno. Il giorno seguente l'urna fu nascosta nelle viscere dell'allora Cattedrale, «in quel luogo», come ci ricorda l'Anonimo redattore della "Historia Inventionis ac Traslazioni et Miracula Sanctae Trofimenis", «dove lei stessa aveva prescelto la prima dimora e in quello rimane". Nella mente e nel cuore di tutti era radicata la certezza che il venerato deposito giacesse nei pressi dell'altare dedicato alla Vergine nell'antica Cattedrale pur rimanendo ignota la precisa collocazione persino ai più anziani, come si evince dalla visita "ad limina" di fr. Giorgio Lazzari, vescovo di Minori, del 1606. Sebbene ciò, tutte le ricostruzioni della Cattedrale tennero presente la suddetta credenza e pertanto inglobarono sempre l'altare che, nell'ultima "versione", era situato "in frontespitio maioris partae ecclesiae". Nel corso del XVIII sec., versando la suddetta Cattedrale in una status di «minantem ruinam» , il vescovo Stanà dispose la sua totale ricostruzione. Durante questi lavori accaddero gli avvenimenti che andiamo ora a ricordare.

Nel 1793, essendo i lavori a buon punto, si aspettava con ansia la demolizione della Cappella di Santa Trofimena al fine di poter rivedere, dopo nove secoli, le venerate ossa di cui Minori è degna custode. Come si evince dagli atti degli interrogatori, le autorità ecclesiali temporeggiavano ad autorizzare tale operazione, forse con il timore che quanto tramandato dalla tradizione, delusa, si sgretolasse insieme con le macerie del venerato altare. A motivo di ciò, il maccaronaro Gioacchino Farace, in uno con i compagni Andrea Di Florio, Angelo Galibardi, Francesco Della Mura, Nicola Mansi e Gennaro Palumbo, fu spinto da «la sola fede e divozione", «parendo (...) che non veniva mai il tempo da scamparsi il luogo dove si diceva da tutti che v'era la Santa", a recarsi «per ben tre volte a sfabbricare il luogo dove credevo poter ritrovare il corpo della Santa" contro il volere dei sacerdoti e «cogliendo l'opportunità di colui che sonava le campane per lo segno dell'Ave Maria» entravano furtivamente. Il Farace raccontò nell'interrogatorio redatto negli "Acta originalia Inventionis, Extractionis, Recognizionis, Ostensionis et Reposizionis Sacrorum Ossium Divae Trophimenae dictae Civitatis Patronae praecipuae, un intus f. 1" che la terza sera di ricerche, arso dalla volontà di ritrovare quella stessa notte il venerato deposito, invito i suoi compagni a far precedere lo scavo dalla preghiera («Figliù dicimmici a Litania a Madonnna, ca Nui sta' sera vulimmo trovare la santa Nostra"). Una volta terminata, illuminato, forse, da divina intuizione, indicò un luogo che non era stato oggetto di scavo nelle sere precedenti. Dopo aver rimosso un gran numero di pietre si videro avanti una sorta di muro «de' mattoni» posti a chiusura di una nicchia («cameretta lunga quattro palmi in circa, e larga un palmo e mezzo, alta un palmo in circa»). Dietro questa ve ne erano altre due che furono opportunamente sfabbricate. Allo smantellamento della terza Angelo Galibardi affermò: «ca ci stanno i fungi». A questo punto il Farace accostò una lucerna al fine di rischiarare quel punto ma quella si spense, riaccesala la accostò nuovamente, accorgendosi che «non erano funghi, ma ossa di petto umano» e a gran voce esclamò «chesta è a Santa Nostra». In quel momento fu colpito da grande tremore e, unitamente ai compagni, udì un suono non udito nelle due notti precedenti. Mosso dalla paura fece chiamare le autorità ecclesiastiche «nelle loro case rispettive il Sacerdote D. Calo Matteo Palumbo Eddomadario della Cattedrale, ed unitamente con questo (...) il Mag. D. Ferdinando Carretta come Primo Deputato della fabbrica della Chiesa, e di poi il Sig.r Vicario Capitolare D. Giovanni Gambardella» ordinando, poi, di ritornare rispettivamente alla proprie case «a fine di non commuovere tutto il popolo». Erano le 4.30 del 27 Novembre.

Sopraggiunte sul luogo le autorità ecclesiastiche ordinarono che non venisse più toccato quel luogo e che sarebbero dovuti tutti tornare nelle proprie case ma, in realtà, rimasero tutti in compagnia di Don Carlo Matteo Palumbo: «ci restammo tutta la notte (...) e non ci siamo più partiti di là, e stiamo ancora là».

Le autorità ecclesiastiche e cittadine pregarono il rev. Fra Silvestro Miccù, vescovo di Scala e Ravello (essendo Minori sede vacante dopo la morte di Mons. Torre) di sopraggiungere sul luogo «essendo ispezione propria de' Vescovirivedere, esaminare, riconoscere, amovere dal luogo dove sono, autenticare, traslatare le Sacre Reliquie». Mons. Miccù si recò a Minori due giorni dopo, il 29 Novembre, come ricorda il presule, il popolo era in trepida attesa di rivedere le Ossa della Santa. Al suo arrivò si preoccupò di interrogare gli autori del rinvenimento, in primis Farace, e poi di andare egli stesso a constatare in loco lo stato delle cose. Si trovò difronte quanto l'Anonimo Minorese aveva riportato e «cioè che il Sacro Deposito si trovasse sotto tre camerette (...) e riposte su nitidissime pomici". Il giorno seguente, 30 Novembre, si recò nuovamente sul posto del rinvenimento, in presenza questa volta dei testimoni che emisero giuramento.

Nominò, inoltre, una commissione di «cinque teologi e uomini pii» perché, a fronte delle fonti storiche, verificassero se si trattassero veramente delle ossa di S. Trofimena. Nella loro relazione, datata 1° dicembre ore 14 circa, I domenica di Avvento, affermarono che «Dalla Storia dell'Anonimo abbiamo trovato cinque circostanze (...) le quali così bellamente convengono nel presente negozio (...): il corpo fu tumulato sotto tre camerate mirabilmente costruite; (ndr. posto) sopra pomici nitidissime; non deve essere integro; è un corpo che appartiene ad una fanciulla tenera (ndr giovanissima); che fu sepolto profondamente.» e ancora che «nessuno di mente sana può dubitare essere di S. Trofimena». Preso atto dei fatti, mons. Miccù non attese un minuto in più e alle ore 15 di quel 1° dicembre si recò insieme al Clero nella Cattedrale e, dopo aver celebrato Messa privatamente, dopo aver tenuto un sermone penitenziale al popolo, scese insieme al clero di Minori, Maiori, Ravello e Scala in Cripta. Giunto al loculo intonò il Veni Creator Spiritus e fece prestare giuramento agli Anatomisti che «essi optime sapevano riconoscere le ossa umane avanzate dopo 15 secoli e dirne il nome di ciascuna di loro». Le Ossa erano disposte quasi in ordine naturale, non essendo molto distanti il vescovo le estrasse con le sue stesse mani in uno con le pomici superiori su cui erano adagiati i Resti, al fine di non perdere centinaia di «frammenti di ossa, che per la piccolezza non potettero essere specificate e numerate dagli Anatomisti». I resti furono adagiati su della morbida ovatta in un urna laminata, dotata nella parte anteriore di un vetro, e esposti alla pubblica venerazione per l'intera giornata (a sera la cassa fu riposta in un armadio).

Il 2 dicembre si procedette alla Ricognizione canonica che vide all'opera gli anatomisti D. Agnello Cantalupo, di Maiori, e D. Serafino Pepe e D. Michele Palumbo di Minori. Questi enumerarono tutte le Ossa e l'elenco da loro redatto fu utilizzato anche nelle ultime due ricognizioni canoniche del 6/4/1968 e del 20/11/1993. Le particelle di materia nera e spugnosa che, a detta dei medici, dovevano essere sangue, furono conservate in un ampolla di vetro di forma cilindrica riposta nell'urna insieme ad un crocifisso, ad un crogiulo con pomici e frammento d'osso (ancora presente oggi nell'urna), una moneta d'argento del valore di sei carlini ed una in piombo su cui fu incisa la sintesi dell'avvenimento. Fu inserito, inoltre, anche il verbale di ricognizione firmato dai sacerdoti presenti. L'urna, in legno e rivestita internamente di lamine di piombo, avvolta in un panno di seta, fu sigillata subito dopo con diversi sigilli in ceralacca e riposta nell'armadio da cui era stata estratta.

Il 5 dicembre, su richiesta del Vicario Capitolare, si tenne una S. Messa solenne e la processione per le vie della Città. Al rientro in Cattedrale l'Urna fu collocata in un piccolo loculo sotto l'altare maggiore.

Il 12 luglio dell'anno seguente, 1794, l'urna contente le reliquie della Santa fu traslata nella nuova (e attuale) cripta e riposta nel sarcofago mamoreo tutt'ora esistente. Anche tale operazione fu seguita da Mons. Miccù.

Laus Deo, ad perpetuam rei memoriam!

Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.

Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.

Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Sostieni Il Vescovado!

Scegli il tuo contributo con

Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!

Per dispositivi
Apple
Per dispositivi
Android

Galleria Fotografica

rank: 102923104

Chiesa
Maiori, oggi alzato del Quadro al Corso Reginna: inizia il Solenne Novenario in onore di Santa Maria a Mare

Con fede viva e profonda partecipazione, la comunità di Maiori si appresta a vivere uno dei momenti più attesi dell'anno: oggi, lunedì 5 agosto, alle ore 18 in punto, si terrà la tradizionale alzata del Quadro sul Corso Reginna, evento che segna l'inizio del Solenne Novenario in preparazione alla festività...

Erchie di Maiori si prepara a celebrare Santa Maria Assunta

Fede, tradizione e condivisione tornano a intrecciarsi a Erchie di Maiori in occasione dei solenni festeggiamenti in onore di Santa Maria Assunta, patrona del borgo marinaro. La festa si terrà nei giorni 13, 14 e 15 agosto 2025, con un programma ricco di momenti religiosi e civili. Fulcro delle celebrazioni...

Maiori si prepara a celebrare Santa Maria a Mare, patrona della città: ecco il programma ufficiale

Tutto è pronto a Maiori per i solenni festeggiamenti in onore di Santa Maria a Mare, patrona della città. In occasione della Solennità dell'Assunta, la comunità si stringe attorno all'antica e miracolosa statua lignea della Vergine per un appuntamento di fede e tradizione che si rinnova da secoli. Dal...

Ravello celebra la Madonna dell’Avvocata con Rosario, Messa e il concerto del Trio Discede

Ravello vivrà, mercoledì 30 luglio, una serata all'insegna della serenità e del divertimento, dell'amicizia e della socialità, della riflessione e della preghiera. "Una devozione che si rinnova" è il titolo che campeggia sulla locandina affissa nei punti nevralgici della città, a richiamare l'appuntamento...

Scala piange la scomparsa di Padre Ciro Vitiello, per oltre vent'anni guida spirituale del monastero

La comunità di Scala è in lutto per la scomparsa di Padre Ciro Vitiello, per oltre vent’anni presenza discreta e luminosa nella vita spirituale del Monastero Redentorista. Il suo servizio sacerdotale, vissuto con instancabile dedizione, ha lasciato un’impronta profonda nei cuori di quanti lo hanno conosciuto...