Tu sei qui: AttualitàLa centrale Telecom di Maiori si aggiorna: ma a quale velocità si naviga in Costiera Amalfitana?
Inserito da (ilvescovado), venerdì 8 gennaio 2016 10:07:13
E' apparso qualche settimana fa, eravamo ancora nel 2015, questo cartello dinanzi all'entrata della Centrale Telecom di Maiori e ci ha incuriositi fino al punto da effettuare delle ricerche in merito ai fondi europei per la Banda Ultra larga.
Conosciamo bene lo stato delle connessioni ADSL ed ADSL2 nei comuni della Costa d'Amalfi, linee ormai obsolete ed inadeguate per un territorio che esprime eccellenze nel campo dell'hotellerie ma anche in altri settori come quello dell'Information Technology, della produzione di prodotti tipici e dell'artigianato locale, rigorosamente made in Amalficoast.
Secondo il comunicato congiunto dell'ex governatore della Campania, Stefano Caldoro, e del presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, pubblicato sul sito della Regione Campania il 27 Marzo 2015, entro la fine dello scorso anno più di 3 milioni di cittadini campani avrebbero avuto la possibilità di collegarsi alla rete in fibra di Telecom Italia arrivando a connettersi a velocità variabili tra i 30 e i 100 Mbit.
Pur rappresentando un territorio in cui viene creata vera ricchezza, tradotta in milioni di euro di tasse per lo Stato, puntualmente la Costiera Amalfitana è stata dimenticata da chi opera nelle sue infrastrutture, digitali o reali che siano.
Inutile ricordare che in Costiera Amalfitana abbiamo dovuto aspettare ben 4 anni dopo l'attivazione delle prime ADSL di Salerno e, ad oggi, ancora alcune zone risultano completamente scoperte dal servizio. La velocità media a cui un utente della Costa d'Amalfi si connette è di pochi Mbit, 4 o 5 al massimo, in download mentre di pochi kilobyte in upload (la banda più richiesta nell'epoca del social sharing).
Ironia della cosa le connessioni 4G invece in Costa d'Amalfi sono molto più veloci ed affidabili ma, ovviamente, ad un costo per Megabyte insostenibile per un uso intensivo.
Staremo a vedere se questa volta chi governa la Regione Campania sarà in grado di intercettare le esigenze del territorio ponendo fine ad un insostenibile discriminazione digitale a cui è costretto da più di un decennio.
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