Tu sei qui: AttualitàInizio scuola a ottobre per il caldo eccessivo, sindacati e associazioni scrivono al Ministro Valditara
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 20 agosto 2024 09:43:10
Alcuni sindacati e associazioni, alla luce dei cambiamenti climatici in atto e delle ondate di caldo che hanno caratterizzato i mesi estivi, stanno sollecitando il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a rivedere il calendario scolastico. "Con queste temperature elevate è insensato iniziare le lezioni a metà settembre; sarebbe più ragionevole posticiparle a ottobre. È necessario usare buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono adattarsi, e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti in base alle nuove condizioni climatiche", dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani ha scritto ai presidenti delle principali associazioni mediche e pedagogiche, tra cui la Società Italiana di Pediatria, la Federazione Italiana Medici Pediatri e l'Associazione Nazionale Pedagogisti, chiedendo un parere scientifico sull'opportunità di posticipare l'inizio dell'anno scolastico 2024/2025. In precedenza, il Coordinamento aveva già sollecitato il ministro Valditara e le Regioni a considerare la modifica del calendario scolastico per prevenire possibili malori, specialmente tra studenti fragili e insegnanti, la cui età media è spesso elevata. "Riteniamo necessario tornare sull'argomento per ipotizzare soluzioni adeguate e tempestive", scrive Romano Pesavento, presidente del Coordinamento.
Dall'altra parte, numerose associazioni di genitori esprimono preoccupazione per la lunghezza delle vacanze estive, che attualmente durano tre mesi, da giugno a settembre. Molti genitori sottolineano come i costi elevati dei centri estivi gravino interamente sulle famiglie, e nessun genitore può permettersi tre mesi di ferie. Le difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia sono dunque significative per chi ha figli. Diverse iniziative di raccolta firme sono state avviate per chiedere una revisione del calendario scolastico, in senso opposto. Una petizione che ha raccolto 60.000 firme evidenzia come "la lunghissima pausa scolastica moltiplichi le disuguaglianze, favorisca la perdita di competenze cognitive e relazionali di bambine, bambini e adolescenti, e renda difficile la conciliazione tra vita e lavoro per molti genitori, costretti a scegliere tra costosi campi estivi e la mancanza di alternative accessibili".
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