Tu sei qui: AttualitàFurti in case e Chiese della Costiera Amalfitana, recuperate opere d'arte e di fede. Sgominata la banda [I NOMI]
Inserito da (admin), martedì 25 luglio 2017 12:46:41
Abitazioni della Costiera Amalfitana disabitate nel periodo invernale, ma anche Chiese: erano questi gli obiettivi della banda sgominata dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi nell’ambito dell’operazione "VII Comandamento" che ieri mattina ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari personali nei confronti dei componenti di una banda, residenti tra Castellammare di Stabia, Salerno e Baronissi.
Le ordinanze sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno, al termine di una accurata attività investigativa condotta congiuntamente da personale dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Amalfi, coordinati dal capitano Roberto Martina, e della Stazione di Ravello, sotto la direzione della Procura della Repubblica.
Vincenzo Apicella (1964), Antonio Castaldo (1962), Antonino Russo (1963), Catello Russo (1965), Giovanni Castaldo (1958) e Carmine Iacono (1957) e all'obbligo di dimora per Michele Salvatore (1970) sono accusati dei reati di furto aggravato e ricettazione, consumati nel periodo compreso tra il dicembre 2015 e il marzo del 2016.
L'accurata attività era iniziata investigativa nel dicembre del 2015 in seguito al furto, in una villetta del centro storico di Ravello abitata soltanto nel periodo estivo, di alcuni dipinti, fra cui un pregevole bassorilievo di Renato Guttuso del valore stimato intorno ai 500mila euro.
Ne era scaturita un'intensa indagine, basata sull'analisi dei sistemi di videosorveglianza, intercettazioni telefoniche e pedinamenti, che hanno consentito di individuare gli autori materiali dei trafugamenti che provvedevano alla successiva commercializzazione delle opere d'arte. Sono emersi gravi indizi di colpevolezza in capo agli autori materiali del reato, Antonio Castaldo, 55enne pescivendolo di Salerno e Vincenzo Apicella, 53enne fornaio originario di Vietri sul Mare, il basista, colui il quale conosceva bene il territorio e sceglieva gli obiettivi.
I due sono stati incastrati dalle immagini restituite dalle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private installate nel centro storico di Ravello. Dal successivo riscontro ottenuto nel corso delle intercettazioni telefoniche, fra di loro commentavano il furto e la rivendita del pezzo pregiato.«Lo abbiamo venduto subito il Gattuso», confondendo il noto ex calciatore con l'artista protagonista della pittura neorealista italiana.
L'attività di indagine, eseguita attraverso attività di intercettazione, analisi dei sistemi di videosorveglianza e pedinamenti, non solo ha consentito di individuare gli autori dei furti ma ha determinato l'individuazione dei soggetti, anche loro inseriti nel medesimo contesto criminale, che provvedevano alla successiva commercializzazione delle opere d'arte, consentendo tra l'altro di recuperare nell'immediatezza le predette statue sottratte tra cui in particolare quella della Madonna dell'Addolorata che fu subito restituita al parroco della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice in Vietri su Mare per essere nuovamente destinata al culto dei fedeli.
Ulteriori risultati investigativi si sono concretizzati attraverso l'apporto di personale del nucleo specializzato Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri, che sviluppando le pregresse acquisizioni probatorie, ha individuato e recuperato ulteriori opere d'arte tra cui due pregiate statuette raffiguranti due "Bambinelli", rinvenute nella disponibilità di un noto professionista salernitano.
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