Tu sei qui: AttualitàCanone RAI: come cambia la normativa e il canone in bolletta
Inserito da (redazionelda), giovedì 4 febbraio 2016 22:25:31
La normativa sul canone RAI, in ambito privato, è stata oggetto di una radicale modifica per quest'anno con la nuova legge di stabilità 2016. Grande è il dibattito sui social con i cittadini divisi tra chi vede in questa diminuzione del canone un segnale positivo del governo e quelli che invece, non avendolo mai pagato, si rifiutano di vedersi addebitato coattivamente il canone TV.
Cosa cambia e come si paga il canone RAI è una delle domande più frequenti. Sappiamo che il canone ordinario è sceso a 100 euro annui, i TG Nazionali della Rai ricordano quotidianamente che il canone sarà addebitato nella bolletta energetica in rate a partire dal mese di luglio. Quello che non dicono, rimandando alla pagina ufficiale canone.rai.it, che i primi sei mesi saranno addebitati nella prima bolletta utile mentre successivamente ed in modo continuativo in rate da 10 euro mensili.
Solo per quest'anno infatti, per allineare la fatturazione dei gestori elettrici, si è acconsentito che l'addebito inizi dal mese di luglio, in pratica la prima bolletta utile del secondo semestre vedrà addebitati i primi 60 euro e nei 4 mesi successivi le rate da 10 euro fino al raggiungimento del canone annuo di euro 100,00.
Chi dovrà pagare il canone Rai è confermato: saranno tutti coloro che detengono, a qualsiasi titolo, un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive.
La legge presume che la detenzione dell'apparecchio sia intrinseca nel caso in cui esista una utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto risiede.
Quello che però non ci si spiega è perché lo si continua a chiamare canone RAI visto che di fatto ci si trova davanti ad una vera e propria tassa sul possesso di un apparecchio televisivo.
Chi non detiene in casa nessun apparecchio televisivo potrà, anche se non sappiamo ancora come, dichiarare di non possedere apparecchi. La dichiarazione avrà validità per l'anno in cui presentata quindi questo lascia pensare che chi non ha un televisore dovrà ogni anno comunicare di non aver apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni TV.
Le modalità di presentazione della dichiarazione di non detenzione del tv saranno definite con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, ad oggi ancora sconosciute.
Il canone sarà dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica, non sarà quindi dovuto per le seconde case.
L'importo del canone sarà indicato nella fattura con una distinta voce.
Tra le novità vi è quella che non sarà più consentita la disdetta dell'abbonamento richiedendo il suggellamento degli apparecchi, pratica tra l'altro raramente utilizzata.
Il maggior gettito previsto consentirà di ampliare la platea di chi ha più di 75 anni che avranno diritto all'esenzione aumentando la soglia da poco più di 6713,98 euro annue a 8000,00. Anche in questo caso le modalità di fruizione dell'esenzione saranno stabilite con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico.
Le associazioni di categoria si sono mobilitate e chiedono agli utenti di non anticipare nessuna comunicazione, soprattutto di non detenzione di apparecchi, all'Agenzia delle Entrate. C'è poi chi si chiede perché, avendo noi in Italia il digitale terrestre, la RAI non cripti le trasmissioni consentendo solo agli abbonati di vedere i programmi trasmessi. In pratica le rimostranze più pesanti sono verso la gestione "politica" della RAI, perché pagare per una TV di Stato che trasmette pubblicità allo stesso modo delle TV private?
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