Tu sei qui: Territorio e AmbienteSalerno, "Salute e Vita" diffida l’Arpac: «Parametri illegittimi, è tempo di giustizia per vivi e morti»
Inserito da (Admin), lunedì 16 giugno 2025 17:26:02
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina al Bar Verdi Caffè Letterario di Salerno, l’associazione di volontariato Salute e Vita, rappresentata dal presidente Lorenzo Forte, ha illustrato il contenuto dell’atto di diffida notificato nei giorni scorsi all’Arpac regionale e provinciale in merito alla grave situazione ambientale e sanitaria connessa al funzionamento delle Fonderie Pisano.
L’iniziativa rientra nelle azioni promosse a seguito della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani, che ha riconosciuto le gravi omissioni da parte delle autorità italiane nella tutela della salute pubblica nella Valle dell’Irno. Alla conferenza erano presenti, oltre a Forte, l’avvocato amministrativista Franco Massimo Lanocita, il dottor Paolo Fierro, vicepresidente dell’associazione nazionale Medicina Democratica, e l’ingegnere Salvatore Milione.
Nel mirino dell’associazione, in particolare, l’operato dell’Arpac, accusata di aver effettuato rilevamenti ambientali applicando nel tempo parametri di legge propri delle aree industriali, anziché quelli riservati alle aree residenziali, come previsto dal Piano Urbanistico Comunale di Salerno, che dal 2006 classifica l’area delle Fonderie Pisano come At.R.1, ovvero "area di trasformazione a prevalente destinazione residenziale".
La diffida presentata da Salute e Vita richiama inoltre i dati allarmanti emersi dallo studio Spes, secondo cui la popolazione residente entro un raggio di 4 km dalla fonderia presenta livelli anomali di mercurio e metalli pesanti nel sangue, con conseguente aumento della mortalità e morbilità per patologie neurologiche, cardiovascolari e tumorali.
L’associazione ha annunciato che, in caso di mancata risposta da parte dell’Arpac, valuterà azioni legali, chiedendo l’immediata applicazione dei limiti previsti per le aree residenziali, a tutela della salute pubblica.
Di seguito le dichiarazioni rese durante la conferenza stampa:
«Ancora una volta dobbiamo constatare – con profondo rammarico – che gli stessi enti condannati dalla Corte Europea per le loro gravi omissioni continuano a utilizzare ogni stratagemma possibile per favorire le Fonderie Pisano anziché tutelare la salute dei cittadini e dei lavoratori. Il cosiddetto tavolo tecnico convocato nei giorni scorsi non è altro che un tentativo di legittimare vent’anni di errori spacciando per soluzione ciò che è solo propaganda, melina, lucida e irresponsabile perdita di tempo».
«La mancata delocalizzazione delle Fonderie, nonostante dal 2006 il Piano Urbanistico Comunale abbia stabilito che quell’area debba essere a prevalente destinazione residenziale - permettendo nel frattempo anche la costruzione di nuovi edifici - rappresenta un fatto gravissimo. Il tempo delle attese è finito. Ogni giorno contiamo malati e morti, vittime dirette dell’inquinamento certificato dallo studio Spes e dallo studio epidemiologico condotto dalla Procura».
«L’Asl, nel 2014, ci aveva promesso uno studio epidemiologico approfondito, ma non ha mai mantenuto l’impegno. L’Arpac continua a effettuare controlli utilizzando parametri per aree industriali, ignorando quanto previsto dal Puc. È per questo che abbiamo presentato una diffida formale. Non ci fermeremo. Continueremo questa battaglia finché non ci sarà giustizia e verità per i vivi e per i morti».
«È veramente incredibile la risoluzione a cui è pervenuto il tavolo cosiddetto tecnico. A fronte di una norma che stabilisce in termini inequivocabili quali sono i limiti di inquinamento del suolo e dell’aria che non possono essere superati nelle aree residenziali, i cosiddetti tecnici fanno come Alice nel Paese delle Meraviglie e fingono di non comprendere la chiara portata della norma».
«Ed invero l’Arpac, nella sua attività di analisi dell’inquinamento della Fonderia Pisano, continua ad applicare i più favorevoli ad essa limiti industriali. Addirittura c’è un consigliere comunale che blatera, senza alcuna qualifica in merito, di deroghe da chiedere al Governo o alla Regione. È il solito, antico gioco del rinvio che favorisce soltanto l’attività insalubre svolta dalla Fonderia Pisano».
«Eppure è conoscenza comune e dato inequivocabile che, dal 2006, a cominciare dal suolo su cui insiste la fabbrica fino all’area circostante, il PUC di Salerno ha impresso la destinazione residenziale. La truffa ai danni dei cittadini, fatta di rilevazioni contro legge e protetta da una politica asservita agli interessi promananti dalle fonderie, deve cessare. Da qui la diffida all’Arpac a svolgere correttamente le verifiche ambientali a cui è deputata».
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