Ultimo aggiornamento 38 minuti fa S. Benvenuto vescovo

Date rapide

Oggi: 22 marzo

Ieri: 21 marzo

Ultimi 3 giorni

Ultimi 7 giorni

Ultimi 30 giorni

Intervallo di date

cerca

Il Vescovado Costiera Amalfitana

Il portale online della Costa d'Amalfi

Il Vescovado - Il portale online della Costa d'Amalfi Il portale online della Costa d'Amalfi

Hotel Covo dei Saraceni Positano, Albergo 5 Stelle in Costiera Amalfitana, affacciato sul meraviglioso fronte mare della città verticaleSal De Riso Shop, tutta la dolcezza della Sal De Riso Costa d'Amalfi a portata di clickMaurizio Russo, dal 1899 un’avventura lunga quattro generazioni. Distillati ed eccellenze, Elisir di limone, Limoncello 100% con limoni IGP Costa d'AmalfiCaseificio "La Tramontina" - Prima Cotta, la Mozzarella di Bufala Campana fuori dal coro. Caseificio dal 1952, tradizione, sapori, esperienza casearia, QualitàPasticceria Gambardella a Minori, il gusto della tradizione in Costiera AmalfitanaConnectivia Fibra diretta e soluzioni tecnologiche avanzate per la tua azienda o la tuaPasticceria Pansa, dal 1830 ad Amalfi: un nuovo capitolo per la nostra dolce storiaSupermarket e Supermercati Netto, la convenienza a portata di clickHotel Marina Riviera, Albergo 4 Stelle Superior, Leisure Lifestyle Hotel in Amalfi, Amalfi Coast, Albergo di Charme in Costiera Amalfitana, Luxury Hotel

Tu sei qui: Storia e StorieTramonti, storia e curiosità sulla rievocazione del 'Privilegium' di Re Ferrante

Provoloncino Amalfitano, con scorzette di Limone Costa d'Amalfi IGP firmato "la Tramontina"Frai Form Ravello del dottor Franco Lanzieri. Centro medico estetico, epilazione laser, efficace e indoloreVilla Romana Hotel & SPA Minori Amalfi Coast ItalyPietra di Luna Hotel a Maiori in Costiera AmalfitanaPalazzo don Salvatore Amalfi, Costiera Amalfitana, Dimore storiche, Exclusive AccommodationCardine SRL, lavori in quota, protezione, prevenzione, pannelli in fune d'acciaio, lavori di edilizia, interventi urgenti post frana, perforazione pareti rocciose, messa in sicurezza costone rocciosoPositano Destination, Your private taxi on the Amalfi Coast, Excursions, ToursAmalfi Coast Private Car, Tour, Transfer ed escursioni in Costiera AmalfitanaIl Limone IGP Costa d'AmalfiPorti di Amalfi, Pontile Coppola, Ormeggi in Costa d'Amalfi, Amalfi approdo turistico, Amalfi il porto

Storia e Storie

Tramonti, storia e curiosità sulla rievocazione del 'Privilegium' di Re Ferrante

Inserito da (redazionelda), venerdì 17 luglio 2015 11:49:51

Acquista questo spazio pubblicitario inviandoci un messaggio con una richiesta di quotazione

La rievocazione storica del "Privilegium", concesso da re Ferrante d'Aragona alla Terra di Tramonti nell'Anno del Signore 1461 si sviluppa in due momenti: un evento storico accertato e l'aggiudicazione del Palio Città di Tramonti (evento aggiuntivo).

L'evento storico

Il Corteo Storico rievoca la devozione dei Tramontani alla Casa Reale d'Aragona nel secolo XV.

Tramonti ha inteso rivisitare la sua storia e specialmente la giornata della battaglia di Sarno, ove rifulse la gloria dei suoi figli migliori, che si batterono a favore della causa aragonese.

La manifestazione di Tramonti si svolge nella frazione di Polvica, e i figuranti dei tredici casali sfilano lungo un percorso centralizzato, intorno all'antica sede del Sedile del Popolo di Tramonti, ubicato nei pressi della parrocchiale chiesa di san Giovanni Battista, ove un tempo aveva la residenza la municipalità tramontana.

Il corteo storico intende rivivere, attraverso una ricostruzione verosimile e quanto più fedele agli usi e ai costumi dell'epoca, l'avvenimento dell'insigne riconoscimento che il sovrano Ferrante d'Aragona volle attribuire ai Tramontani nel 1461, che è impresso nell'immaginario collettivo di una popolazione, legata fortemente ai valori della sua Tradizione Storica.

Nel Settecento i Tramontani applicarono una lapide commemorativa sulla parete della parrocchiale chiesa di san Giovanni Battista di Polvica, sulla quale è possibile leggere, tuttora, la seguente iscrizione:

Dio Ottimo Massimo

Qui i Nobili Uomini di Tramonti,

Come re Ferdinando li dichiarò e Decorò

Si Radunano e Siedono per gli Affari della Patria.

Anno Domini 1461

Il Palio consiste in un Gonfalone, con la rappresentazione dell'insegna araldica della città di Tramonti, contornata dalle insegne delle frazioni che compongono l'Università di Tramonti.

Le raffigurazioni araldiche delle frazioni sono un prodotto nuovo, un elemento d'arricchimento a contornare lo stemma civico della città di Tramonti e, le loro figurazione, richiamano in qualche modo il nome della frazione stessa, attraverso il culto dei loro santi protettori attraverso dei monumenti storici e attraverso l'etimologia del loro nome.

Queste rappresentazioni saranno spiegate in seguito al passaggio del Palio.

L'aggiudicazione del Palio avviene mediante una gara di abilità: tiro alla fune, da squadre formate dalle frazioni. La gara è ad eliminazione diretta dopo tre tiri consecutivi.

Si aggiudica il Palio, la squadra che riuscirà a eliminare tutte le altre.

Il Palio sarà custodito, con tutti gli onori del caso, in una sede idonea: Circolo, sede Associativa o sede Parrocchiale, per un anno, per consegnarlo al Comitato promotore, all'inizio della prossima celebrazione.

All'inizio delle celebrazioni, il Palio, consegnato al Comitato, viene portato nella chiesa di una frazione, ove viene tenuto un convegno storico culturale, dal tema "Ferrante e il suo tempo", curato sia dall'università di Napoli e di Salerno, nonché da locali associazioni storiche, viene benedetto e, contemporaneamente e solennemente, i Capitani delle squadre partecipanti al tiro alla fune e in rappresentanza della loro frazione, giurano di conservare e custodire il Palio con tutti gli onori, previa la squalifica della loro frazione dalle successive edizioni.

Il Corteo Storico rievoca la devozione dei Tramontani alla Casa Reale d'Aragona nel secolo XV.

Dopo i fasti della gloriosa epopea della Repubblica e del Ducato di Amalfi (la terra di Tramonti, con i suoi casali, ne faceva pienamente parte), il territorio dell'antico ducato veniva smembrato e concesso in feudo ad esponenti della nobiltà del Regno di Napoli.

Le alterne vicende belliche per la lotta per l'Investitura videro prevalere ora questo o quest'altro feudatario: i marchesi di Hohenbruk nel 1254; Giovanni da Procida nel 1260; la regina Sancia nel 1334; Nicola Acciaiuoli nel 1345. Dopo un'alternante successione di periodi di dipendenza regale e di momentanee infeudazioni, il ducato d'Amalfi fu stabilmente concesso in feudo, da Alfonso I d'Aragona, divenuto sovrano di tutto il Meridione d'Italia, a Raimondo Orsini, marito di Eleonora d'Aragona, sua consobrina (cugina per parte materna).

Raimondo Orsini ebbe molto a cuore la terra di Tramonti, rinforzò le sue difese, edificò la torre di Chiunzi e il castello di Santa Maria la Nova detto di "Particelle". Alla sua morte, nel 1459, Eleonora d'Aragona, divenne reggente del ducato di Amalfi. Ella amava risiedere spesso nella terra di Tramonti, specialmente nel castello di Particelle.

Le alterne vicende per la successione al trono di Napoli, ereditato da Ferrante I, dopo la morte del padre Alfonso I d'Aragona, videro la duchessa Eleonora schierarsi contro il nipote cugino Ferrante, sostenendo le mire del pretendente al trono Giovanni d'Angiò, figlio di Roberto, che rivendicava la corona del Regno, che era stata dei suoi antenati.

Eleonora, inoltre, appoggiava anche il principe di Taranto: Giovanni Antonio Orsini, parente del suo defunto marito, che unitamente ad altri potenti baroni del Regno, simpatizzavano per la Casa d'Angiò.

La presa di posizione filo angioina della duchessa Eleonora portò alla divisione della città e delle terre del ducato Amalfitano: Amalfi (addirittura nella stesa città vi furono più fazioni opposte), Atrani, Scala, Agerola, Conca e la fortezza di Cesarano di Tramonti, si schierarono con la duchessa Eleonora, a favore di Giovanni d'Angiò; mentre Maiori, Ravello e Tramonti rimasero fedeli al re Ferrante.

La posizione di Ferrante, tuttavia, era abbastanza seria: non possedeva non solo una flotta, - mentre gli Angioini avevano a disposizione la potente flotta della repubblica di Genova - ma nemmeno abbastanza denaro. Dopo alterne vicende, comunque, i due schieramenti si affrontarono nella piana di Sarno.

L'armata Aragonese, grazie all'effetto della sorpresa, ottenne un momentaneo successo, e, mentre le milizie Aragonese si davano al saccheggio dell'accampamento Angioino, Giovanni d'Angiò, con un contrattacco inflisse una sonora sconfitta all'esercito di Ferrante, che si trovò in una condizione sfavorevole, tanto da correre il rischio di essere fatto prigioniero dell'Angiò.

All'improvviso ed inaspettatamente, una armata di 500 militi Cavesi (tra loro, probabilmente, vi erano anche dei Tramontani), al comando dei fratelli Giosuè e Marino Longo, irruppe dai monti di Foce di Sarno, rompendo l'accerchiamento al campo Aragonese e permettendo in questo modo a Ferrante d'Aragona di sfuggire alla cattura e riparare verso i monti Lattari e, la tradizione vuole, presso la fedele terra di Tramonti, per poi ritornare indenne in Napoli. Era il 7 luglio 1460.

La regina Isabella di Chiaramonte, consorte di Ferrante e nipote del principe di Taranto, riuscì a ricostruire una nuova armata e a persuadere suo zio, ad abbracciare la causa Aragonese (si racconta che, la regina Isabella, travestita da frate, a marce forzate si portò nella fortezza di Sarno, ove avevano il quartiere generale Giovanni II d'Angiò e suo zio Giovanni Antonio Orsini, principe di Taranto, e gettandosi ai suoi piedi esclamò "... voi che mi avete fatta regina tale mi conserviate ...", implorandolo di abbandonare la causa angioina, e tanto fu persuasiva che il principe di Taranto abbandonò Giovanni d'Angiò), tant'è, che il 18 agosto 1462, nella battaglia di Troja, Ferrante d'Aragona sconfisse definitivamente Giovanni d'Angiò, grazie anche questa volta, dell'aiuto di Giorgio Castriota Eskandeberg, condottiero albanese.

Re Ferrante I d'Aragona volle gratificare i Tramontani che gli avevano salvato la vita nella triste circostanza della battaglia di Sarno, dichiarando la popolazione di Tramonti "Uomini Nobili ", e stabilendo che, nel Sedile del Popolo di Napoli, il sindaco di Tramonti doveva avere la prima voce nell'elezione dell'Eletto del Popolo napoletano. Inoltre, concesse ed elargì privilegi d'immunità per i Mercati del Regno, sia sulla terra ferma che sul mare.

Grazie a questi privilegi, la popolazione di Tramonti ascese ad una elevata posizione sociale, formando una agiata classe sociale, una borghesia, sia terriera che artigianale, già attiva in epoca angioina, come mutuatores della corona, in modo tale di potersi fregiare ed assumere titoli nobiliari ed onorifici.

Grazie all'immunità molte famiglie poterono lasciare Tramonti e portare la loro arte (arte della lana; l'arte della bambacia; l'arte del bottaio; l'arte delle ceste e delle sporte; l'arte dello speziale e del ceraiolo; nonché il notariato) nelle più svariate parti, regioni e provincie del Regno.

Le famiglie nobili ed agiate furono tante, alcune estinte, eccone un breve sunto.

PUCARA: Apaterno, Baccaro, Cito, Conte, Pisacane, Ricca, Roppolo, Mansi, Venosi.

NOVELLA: Borrelli, Cito, di Majo, Marciano, de Riso.

GETE: Agete, Bolvito, Cardamone, D'Angelo, De Rosa, De Santis, Francese, Lanario, Salsano.

PONTE: Cito, Romano, Salsano.

CAMPINOLA: Capo, Costantino, Ferro o Fierro, Iomiello, Riccio, Russo, Telese, Vicedomini.

CESARANO: Caccavo, De Vivo, Di Lieto, Falcone, Formosa, Giordano, Maranta, Mola.

CAPITIGNANO: De Vivo, Giordano, Pisacane, Vitagliano.

PIETRE: Fontanella, Giordano, Palumbo, Sasso, Vitagliano, De Vivo.

FIGLINO: Baronia, Bove, Campanile, Del Core, Giodice, Pisano.

POLVICA: Cavaliere, D'Angelo, De Vivo, Fattorusso, Grisignano, Luciano, Palumbo, Salsano, Savino.

CORSANO: Campitelli, Medica, Sparano, Grillo, de Palma, Pappalardo.

PATERNO: Campanile, Chirico, Marciano, Positano, Santelia, Vitagliano, Cava, Manzo.

Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.

Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.

Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Sostieni Il Vescovado!

Scegli il tuo contributo con

Per rimanere costantemente aggiornati con le notizie del Vescovado, in tempo reale sul tuo smartphone, scarica la App!

Per dispositivi
Apple
Per dispositivi
Android

Galleria Fotografica

rank: 101668108

Storia e Storie

Un pannello ceramico per non dimenticare: così Vietri sul Mare ricorda gli 11 concittadini morti a Balvano

A Vietri sul Mare un gesto di memoria per una delle più grandi tragedie ferroviarie d'Europa. Domenica 23 marzo 2025, alle ore 11.20, la comunità di Dragonea si riunirà sul sagrato della chiesa dei Santi Pietro e Paolo per la cerimonia di benedizione del nuovo pannello ceramico in memoria del disastro...

Via Fani, 16 marzo 1978: l’attacco delle Brigate Rosse che cambiò la storia d’Italia

Roma, 16 marzo 1978. Una mattina di sangue e terrore scuote la Capitale e l'intero Paese. Sono le 8:50 quando, in via Mario Fani, un commando delle Brigate Rosse blocca il convoglio su cui viaggia l'Onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. L'attacco è rapido, chirurgico, letale. Con...

519 anni fa la Chiesa Madre di Maiori venne eretta a Insigne Collegiata

Il 10 marzo 1506 rappresenta una data fondamentale nella storia di Maiori. In quel giorno, per volontà di Papa Giulio II, la Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria a Mare, fu elevata al rango di Insigne Collegiata. Questo riconoscimento non solo accrebbe il prestigio religioso della cittadina costiera,...

Le 21 donne dell’Assemblea Costituente

Con le elezioni del 2 giugno 1946 gli italiani (per la prima volta a suffragio universale) furono chiamati a votare per il referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica e, al contempo, per eleggere l'Assemblea Costituente, che si sarebbe riunita in prima seduta il 25 giugno 1946 nel Palazzo di...

Reggia di Carditello, dalla rinascita alla svolta definitiva: nuovi fondi per un futuro da "Venaria Reale del Sud"

Un finanziamento di 27 milioni di euro dal Ministero della Cultura per la valorizzazione del Real Sito di Carditello, nell'ambito del progetto di restauro, consolidamento, recupero paesaggistico e ambientale della Delizia Reale. Importanti risorse che integrano il finanziamento di 30 milioni di euro...