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Tu sei qui: Storia e StorieQuel terribile 9 maggio 1978. L'assassinio di Aldo Moro
Scritto da (LdA Journals), lunedì 9 maggio 2022 12:17:43
Ultimo aggiornamento lunedì 9 maggio 2022 12:17:43
di Sigismondo Nastri
Il cadavere di Aldo Moro, assassinato dalle Brigate Rosse, fu fatto trovare il 9 maggio 1978 nel vano bagagli di un'auto - una Renault 4 rossa - parcheggiata a Roma, in via Caetani, nei pressi delle sedi della Dc e del Pci. Aldo Moro - ha scritto la figlia Agnese - "non si stancò mai di lavorare per creare dialogo, comunicazione, comprensione, rispetto reciproco".
Era "un uomo così". Schivo e riservato, quasi timido, con le sue debolezze, i suoi hobby, con un culto sacro della famiglia. Un uomo dotato di grande intelligenza, di straordinaria sensibilità, animato da una profonda religiosità. Ma, nello stesso tempo, un politico capace di vedere oltre il contingente, di elaborare tattiche e strategie proiettate nel futuro, di mediare tra opposte tendenze per dare un contributo fondamentale alla democrazia, alla convivenza civile, al progresso economico dell'Italia. Una visione della politica, la sua, capace di rompere certi... "equilibri" interni e soprattutto internazionali.
Non dimentico che il rapimento in via Fani era avvenuto il 16 marzo 1978, il giorno in cui si presentava alla Camera dei Deputati il quarto governo Andreotti, quello della "solidarietà nazionale", con il determinante appoggio esterno del Partito comunista.
Si trattava di una svolta, voluta proprio da Moro, che l'aveva anticipata in un suo discorso: "Noi siamo in condizione di paralizzare in qualche modo il Partito comunista e il Partito comunista è a sua volta in grado di paralizzare in qualche misura la Democrazia cristiana... Bisogna trovare un'area di concordia, un'area di intesa tale da consentire di gestire il Paese finché durano le condizioni difficili nelle quali la storia in questi anni ci ha portato".
Resta il fatto che quella dolorosa vicenda, a 44 anni di distanza, sia ancora avvolta da ombre e misteri, anche dopo la cattura e la condanna degli esecutori del delitto. Moro - nota la figlia - "aveva sessantuno anni e avrebbe potuto fare ancora tante cose per il Suo Paese e per noi". Peccato che non gli sia stato consentito.
(s.n.) Nella foto, scattata ad Amalfi in piazza Duomo, da sinistra: io (Sigismondo Nastri, ndr), con la cravatta chiara; l'on. Francesco Amodio; l'on. Aldo Moro. Dietro, con gli occhiali, l'avv. Salvatore Sammarco di Ravello. Tra Amodio e Moro, se ricordo bene, un accompagnatore o un uomo della scorta.
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