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Tu sei qui: Storia e StoriePrimo venerdì di marzo e l'usanza di tagliare i capelli
Scritto da (redazionelda), giovedì 5 marzo 2015 20:40:54
Ultimo aggiornamento venerdì 3 marzo 2017 09:50:42
Secondo un'antica usanza popolare, tagliare i capelli il primo venerdì di marzo li farebbe ricrescere più sani e robusti, evitando così, fastidiosi mal di testa. La tradizione propiziatoria, ancora molto diffusa anche a Ravello e in Costa d'Amalfi, viene tramandata per via orale ed osservata in special modo per i bambini, ai quali, simbolicamente, può essere anche tagliata una sola ciocca di capelli.
Qualcuno associa questo particolare rito a quelli della Settimana Santa, altri, invece, alle fasi lunari. Tagliando i capelli con luna crescente, essi cresceranno più velocemente rispetto ad un taglio eseguito in luna calante che li farà sviluppare più lentamente ma li renderà più folti.
Analogo principio veniva seguito nella tosatura delle greggi.
Il mondo contadino, ancora oggi, regola in maniera rigorosa le proprie attività, rispettando le fasi lunari: semina e piantumazioni in luna crescente; raccolto e vinificazione in luna calante.
Presso gli antichi le varie influenze della Luna erano ritenute indiscutibili, tanto è vero che il nostro satellite veniva considerato come l'unico canale del cielo, ovvero l'imbuto della natura, come lo chiamavano gli alchimisti, attraverso il quale ogni virtù dal cielo affluisce sulla Terra.
«A Tramonti - racconta Raffaella Amato - c'era l'usanza, il primo venerdì di marzo, di tagliare i capelli ai bambini, specialmente la prima per gli infanti. Le ciocche venivano seppellite in prossimità di un "passannante" di vite Tintore. Si immaginava che in questo modo la pianta potesse fortificarsi come i capelli del bambino che sarebbero cresciuti forti e rigogliosi».
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