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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieRe Maradona colorò d'azzurro il cielo d'Italia: poesia del calcio
Scritto da (redazione), giovedì 26 novembre 2020 13:03:18
Ultimo aggiornamento giovedì 26 novembre 2020 15:36:05
di Giuseppe Gargano
Era la tarda primavera del 1987: il Napoli vinceva il suo primo scudetto con una giornata di anticipo. Si stava preparando la festa al San Paolo per l'ultima partita da giocare con la Fiorentina.
L'indimenticabile Alfonso Iovane mi convocava nella sua tipografia di Atrani, mi faceva accomodare alla sua scrivania e mi invitava a scrivere una lirica in onore della vittoria del Napoli.
In un baleno, preso da cocente passione, vergai su carta quattro quartine con rima, che immediatamente il compositore passò alla macchina. Decine di migliaia di copie, stampate in rigoroso inchiostro azzurro, furono distribuite allo stadio e qualche giorno dopo alla Facoltà di Lettere dell'Università di Salerno.
In memoria del più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona, ne ripropongo la pubblicazione online.
Azzurro. Il cielo si tinge d'azzurro
al di là del vulcano sornione
della festa lontana il sussurro
per la squadra d'Italia campione.
Son sessanta la meta agognata
dall'ardente indomabil tifoso
che più volte nel sogno ha sognata
ora giunge col tempo gioioso.
Sfila allegra l'azzurra brigata
coi palloni e il ciuccio risorto
tien lontana la fosca nottata
mira i fuochi festosi nel porto.
La vittoria da tanto sofferta
giunge alfin e la squadra incorona
dell'Europa la strada è aperta
reca il nome di Re Maradona.
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