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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieQuella serata magica con Diego Armando Maradona al Giardiniello di Minori [FOTO]
Scritto da (redazionelda), venerdì 30 ottobre 2020 11:18:39
Ultimo aggiornamento lunedì 30 novembre 2020 12:18:37
Nel giorno del 60esimo compleanno del mito del calcio mondiale, Diego Armando Maradona, genio e sregolatezza, che ha regalato alla città di Napoli un sogno, ricordiamo con affetto e nostalgia la sua presenza in Costiera Amalfitana.
Era il 21 marzo del 1989, l'inizio della primavera di 31 anni fa. Grazie ai buoni uffici del ristorante "Il Giardiniello" di Minori che aveva tra i suoi clienti affezionati il dottor Angelo Punzi, genero del dirigente del Calcio Napoli Ellenio Gallo, Maometto andò alla montagna, Maradona giunse a Minori alle 23.15 alla guida della sua Renault Espace, proveniente da Caserta, reduce dall'incontro di basket tra la Snaidero e la Scavolini.
Con lui la moglie Claudia e la piccola Dalma di due anni. Ad attenderlo al cancello del locale del Cosrso Vittorio Emanuele, gremito di tifoso in trepidante attesa, il procuratore Guillelmo Coppola, Ellenio Gallo, con la moglie e il figlio Louis, il dottore Punzi e il capo di gabinetto del Prefetto di Salerno Enzo D'Antuono. Il Pibe de Oro, in jeans, sneakers e felpa di Missoni, scese dall'auto mezzo imbronciato.
I flash dei fotografi e le grida di entusiasmo dei fans avevano fatto svegliare di soprassalto la figlioletta che piangeva. Varcata la soglia del ristorante, Diego fu accolto dal padrone di casa Francesco Di Bianco con la moglie Annunziata e i figli Giovanni, Pina e Antonio. Una volta a tavola poté rilassarsi, mostrando di gradire i piatti a base di pesce fresco, accompagnati da vino bianco di Ravello e seguito dal sorbetto al limone e la deliziosa torta preparata da un giovanissimo Salvatore De Riso (nella foto) agli esordi nel laboratorio del papà Antonio, che recava la scritta: "Dalla divina Costiera al divino Diego".
A raccontare quegli istanti per Cronache del Mezzogiorno, il giornalista Antonio Nastri.
«Ancora oggi, a distanza di 31 anni, ho i brividi solo a pensare che tra i nostri ospiti c'è stato il grande Diego Maradona - ci racconta Antonio Di Bianco -. Una volta a tavola ritrovò il sorriso, gradendo la nostra cucina, i piatti della tradizione. Intanto noi chiudemmo il cancello del ristorante ma qualcuno pensò persino di scavalcare. A un tratto Diego si alzò e disse: "Devo andare da loro, dalla mia gente" e fu un tripudio, con gente che piangeva e non riusciva a trattenere quell'emozione fortissima soltanto nel poterlo vedere. Claudia doveva cambiare la bambina e allora l'accompagnammo a casa di mia madre con mia cugina. Prima di salutarlo gli chiesi autografi per alcuni cari amici. Lui mi disse di trascrivergli i nomi col mio indirizzo di posta e dopo una settimana ricevetti una busta con sue foto autografate con dedica. Un ricordo indelebile nel mio cuore e in quello di tanti in Costiera Amalfitana».
Il Pibe de Oro si intrattenne affabilmente con alcuni bambini e in mancanza di un pallone si esibì palleggiando con un limone, simbolo della Costiera, confermando se ve ne fosse stato bisogno, le sue innate doti tecniche.
Dopo due mesi il Napoli vinse il suo secondo scudetto e la sua prima Coppa Uefa.
Fu un giorno indimenticabile per Minori e la Costiera Amalfitana che oggi idealmente augura al grande Diego Armando Maradona un felice compleanno, nell'attesa di poterlo riavere nuovamente tra noi.
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