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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieLe onoranze al Milite Ignoto a Ravello del 4 novembre 1921
Scritto da (redazionelda), martedì 2 novembre 2021 12:19:13
Ultimo aggiornamento martedì 2 novembre 2021 16:27:52
di Salvatore Amato
La legge dell'11 agosto 1921, n. 1075, stabilì la sepoltura in Roma, nell'Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra. La data immaginata per la celebrazione fu il 4 novembre 1921 e all'esecuzione del provvedimento era autorizzato a provvedere il ministero della guerra, presso il quale venne istituito l'Ufficio onoranze del Soldato Ignoto.
Il 30 settembre successivo, venivano stabilite le modalità della cerimonia, a partire dalla scelta della salma, che si tenne nella basilica di Aquileia, alla presenza del Ministro della Guerra, di due senatori, due deputati ex combattenti, del Sindaco di Roma, 10 mutilati, 10 ex combattenti e 10 madri vedove di caduti non identificati.
La designazione venne fatta da una madre di un caduto non riconosciuto: Maria Maddalena Bergamas. Dopo aver scelto il soldato ignoto, la salma venne racchiusa in una bara speciale e il 29 ottobre, alle 8, veniva trasferita a Roma con un treno che doveva fermarsi in ogni stazione per ricevere le corone offerte dalle popolazioni.
Il viaggio della salma sarebbe durato 3 giorni, per concludersi il 2 novembre con l'arrivo alla stazione Termini e la sosta presso la chiesa di S. Maria degli Angeli. Il 4 novembre, con inizio alle ore 9.00, il milite ignoto raggiungeva l'Altare della Patria per la tumulazione nella tomba realizzata sotto la statua di Roma, percorrendo via Nazionale. La disposizione delle rappresentanze che parteciparono all'evento venne minuziosamente organizzata dall'Ufficio preposto alle Onoranze attraverso la realizzazione di alcuni disegni a stampa.
Questa significativa documentazione è conservata presso l'Archivio di Stato di Salerno, nei fondi archivistici Prefettura - Gabinetto e tra le carte del Provveditorato agli Studi, che ci informano contestualmente sulle iniziative attuate dai Comuni della Provincia in concomitanza con la celebrazione romana del 4 novembre. Per l'occasione il Prefetto di Salerno era stato incaricato di trasmettere la circolare del Comitato esecutivo alle amministrazioni municipali, perché promuovessero e agevolassero la formazione e il funzionamento di comitati locali, che avrebbero dovuto organizzare e coordinare le celebrazioni in onore del Soldato ignoto.
Da Ravello, il 25 ottobre 2021, il sindaco Nicola Mansi aveva assicurato il Prefetto di Salerno sulla formazione del civico comitato per le onoranze, aggiungendo che avrebbe trasmesso accurata relazione sulle celebrazioni.
Così, il 4 novembre, nelle prime ore del mattino, la banda cittadina «girò per il paese suonando la canzone del Piave».
Alle 8, si formò un grosso corteo, cui presero parte tutte le autorità cittadine, i militari dell'arma dei Reali Carabinieri, la colonia dei villeggianti, i veterani di guerra, gli ex combattenti, i decorati al valore, le famiglie dei caduti, le scuole e la cittadinanza.
Il corteo prese avvio dal Palazzo Municipale, ubicato in quell'anno nel Convento di San Francesco, e si diresse verso il Duomo, presso il quale era stato allestito un artistico tumulo, decorato con fiori e piante esotiche, nonché con corone, offerte dal Municipio, dall'Ufficio notizie degli ex Combattenti e dai parenti dei caduti.
La cerimonia religiosa, officiata dal Capitolo, dai Frati Minori Conventuali, con la collaborazione delle confraternite del SS. Nome di Gesù e del Carmine, si svolse attraverso la recita dell'Ufficio dei defunti, la celebrazione di messe piane e di una solenne cerimonia di requiem.
Al termine del rito, venne benedetto il tumulo e il corteo, lasciata l'ex-cattedrale, si dispose davanti al monumento eretto alla memoria di Umberto I, ove era stato allestito un palco adorno di bandiere, piante e fiori.
Salito sul palco, il sindaco Nicola Mansi prese la parola, spiegando ai presenti il significato di quella solenne cerimonia.
Nell'ora stabilita per la contemporanea tumulazione nell'Altare della patria a Roma, le campane delle chiese ravellesi suonarono a festa e il popolo s'inginocchiò, rievocando così «la memoria del soldato ignoto».
Terminato il commosso omaggio al milite, il Sindaco consegnava vestitini ai mutilati e medaglie commemorative della guerra italo-austriaca.
Il corteo ricomposto, al suono della canzone del Piave, percorse le vie principali del paese e ritornò al Municipio.
Sull'esito delle onoranze ravellesi, il sindaco Nicola Mansi informava il Prefetto di Salerno, il giorno seguente, riconoscendo di essere stato «oltremodo soddisfatto per il concorso morale dato da tutti, autorità civili, ecclesiastiche e della intera cittadinanza, per la celebrazione delle onoranze al Soldato Ignoto».
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