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Tu sei qui: SezioniStoria e StorieIl Carnevale e il tempo di Settuagesima
Scritto da (redazione), domenica 31 gennaio 2021 09:37:05
Ultimo aggiornamento domenica 31 gennaio 2021 09:44:26
di Donato Sarno
Tradizionalmente il Carnevale ha inizio con la cosiddetta Domenica di Settuagesima, tant'è che il Tempo di Carnevale - destinato a durare sino al Martedì Grasso, ossia sino al giorno prima del Mercoledì delle Ceneri - è detto anche Tempo di Settuagesima. Ma cosa sta a significare e quando cade la Domenica di Settuagesima? La domanda non è fuori luogo, giacché tale espressione, una volta a tutti nota e familiare, è divenuta oggi sconosciuta a molti, specie ai più giovani. Per Domenica di Settuagesima si intende la nona Domenica prima della Pasqua, vale a dire la terza Domenica precedente la prima Domenica di Quaresima.
Essendo dunque dipendente dalla Pasqua e dalla Quaresima, le quali sono ricorrenze mobili e cambiano di anno in anno, anche la data della Domenica di Settuagesima non è fissa, ma varia a seconda degli anni, potendo cadere nel periodo ricompreso tra il 18 gennaio e il 22 febbraio; nel 2021 essa viene a cadere oggi, 31 gennaio. Etimologicamente (dal latino septuagesima dies, cioè settantesimo giorno) la parola Settuagesima indica che questa Domenica dista circa settanta giorni dalla Pasqua. Il Tempo di Settuagesima comprende anche le due Domeniche successive alla Domenica di Settuagesima, dette, rispettivamente, di Sessagesima e Quinquagesima, e quindi abbraccia le tre settimane prima della Quaresima, a cui è strettamente legato. Infatti esso, che ha origini assai antiche, risalenti al V - VI secolo, ed è presente anche nel rito bizantino, fu istituito storicamente proprio come preparazione alla Quaresima e come sua anticipazione e si caratterizzò per l'uso dei paramenti violacei nelle Messe, celebrate su altari spogli di fiori, con assenza del Gloria e dell'Alleluia; al Vespro del Sabato prima della Domenica di Settuagesima aveva infatti luogo la caratteristica funzione della "deposizione dell'Alleluia", che da quel momento e sino al Sabato Santo non veniva più recitato. In questo modo la Chiesa volle, come ricorda il Catechismo di San Pio X, "allontanare con segni di tristezza i fedeli dalle vane allegrezze del mondo ed insinuare ad essi lo spirito di penitenza".
La riforma liturgica del 1969 soppresse il Tempo di Settuagesima ed inserì le tre Domeniche di Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima tra le altre Domeniche del Tempo Ordinario, privandole della loro specificità. Invero non erano mancati pareri contrari alla sua soppressione, tenuto conto che finanche Lutero e gli Anglicani l'avevano mantenuto e che lo stesso Paolo VI lo aveva lodato quale salutare elemento di progressione alla Pasqua e aveva paragonato la sequenza Tempo di Settuagesima, Quaresima, Settimana Santa, Triduo Pasquale al suono delle campane per la Messa, ripetuto volutamente più volte ad intervalli proprio per preparare i fedeli. Prevalse alla fine la tesi di quanti vedevano impropriamente nel Tempo di Settuagesima solo un'invenzione medievale volta a contrastare gli eccessi carnevaleschi e comunque ritenevano opportuno sacrificarlo per meglio valorizzare la Quaresima.A causa della descritta soppressione il Tempo di Settuagesima è caduto in un progressivo oblio, ma sorte non dissimile ha avuto e sta avendo la stessa Quaresima, la quale, contrariamente alle dichiarate intenzione, non ha ottenuto un maggior rilievo, complici il venir meno dell'antico rigore penitenziale e la secolarizzazione in atto, tanto che si è diffuso l'uso di prolungare impropriamente il Carnevale sino alla prima domenica di Quaresima, il che sarebbe stato fino a qualche decennio fa inconcepibile ed assurdo, oltre che empio. Ricordare il Tempo di Settuagesima - il quale peraltro oggi continua ad essere osservato in quelle chiese in cui si celebra la Messa Tridentina- significa far memoria di riti plurisecolari che hanno caratterizzato la vita dei nostri padri e che hanno inciso in profondità nella mente e nel vissuto di quanti ci hanno preceduto.
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